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Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona

Sindrome di Arnold-Chiari I

Deborah Wilson. Sindrome Neuro-cranio-vertebrale, Malattia del Filum. Sindrome d’Arnold-Chiari I. Decompressione suboccipitale.

Publicado por ICSEB el 12 Gen, 2024

Data dell’intervento: 04/07/2023

Alcuni anni fa mi hanno diagnosticato Arnold-Chiari 1. Come molti di voi, avevo provato di tutto per ridurre i sintomi, soprattutto il mal di testa continuo. Dato che niente funzionava, mi avevano raccomandato di fare un intervento di decompressione. Sentivo che era la mia ultima possibilità. Avevo fiducia che l’operazione avrebbe risolto il problema, ma no… mi sbagliavo. La decompressione non mi ha aiutata per niente: nonostante non avessi più la discesa delle tonsille, avevo ancora lo stesso dolore. Quattro mesi dopo, ho trovato una pubblicazione sull’Institut Chiari di Barcellona. È stato strano, ho letto tutto il loro sito web e tutto aveva senso. Dato che non mi ero ancora ripresa dalla decompressione, ho messo Barcellona in secondo piano. L’anno dell’intervento, i miei sintomi peggioravano e la mia cefalea limitava il mio lavoro e la mia vita.

Ho pensato che l’informazione su quello che facevano all’Istituto suonava fin troppo bene per essere vera, e mi chiedevo: “Perché, se procura così tanto giovamento, il resto del mondo non lo sta facendo?”. Ero scettica, giacché nessuno poteva spiegarmelo. Ho indagato ancora un po’, e ho trovato varie persone che si erano sottoposte alla sezione del filum terminale a Barcellona. Ho parlato con loro per sapere la loro opinione su tutto ciò. Tutti hanno avuto incredibili miglioramenti, erano molto felici e molto rassicuranti. Mi giuravano che si trattava di un trattamento reale e non di un’illusione.

Il 4 luglio 2023, mi sono sottoposta all’intervento a Barcellona. Il procedimento dura circa un’ora, in anestesia locale, senza punti esterni, con una notte in ospedale e una ripresa molto facile, soprattutto in confronto a quella della decompressione. Dopo l’operazione, tornando nella mia stanza dalla sala operatoria, ho notato subito che non avevo più la sensazione di “trazione” al collo e alle spalle, che era scomparsa. Avevo ancora un forte mal di testa, ma sapevo che qualcosa era cambiato, inoltre mi avevano detto che la ripresa completa può impiegare dei mesi. 48 ore dopo, il mal di testa è scomparso; per la prima volta dopo 2 anni e mezzo non avevo più la cefalea. Ancora adesso sento un po’ di pressione alla testa, ma il dolore se n’è andato. Nelle sei settimane successive, ho notato che il formicolio alle braccia e alle gambe non c’era più, come i capogiri e tutti i miei sintomi, che erano scomparsi o si erano ridotti significativamente. Il mio mal di testa era molto variabile in quel periodo, intermittente, cambiava nella durata, ma era diventato lieve nell’intensità.

Ora sono trascorse circa 10 settimane dall’operazione, e mi sento davvero bene, per la prima volta dopo anni. Sono tornata al lavoro gradualmente e continuo a migliorare di settimana in settimana. Ho ancora dei dolori alla testa molto lievi di tanto in tanto, ma sono di corta durata. Penso che vi sia una notevole possibilità che i miei mal di testa scompaiano del tutto con il tempo.

Sono molto grata di aver avuto l’opportunità di andare a Barcellona. Non posso che dire cose positive sul personale e i medici dell’Istituto. Si sono occupati di me dal momento in cui sono arrivata fino alla mia partenza.

Ecco il link al loro sito web, e coraggio a chiunque sia interessato a mettersi in contatto con loro, sono realmente un’équipe fantastica!

Deborah Wilson

Melissa Den. Sindrome da trazione midollare, abbassamento delle tonsille cerebellari. Discopatie.

Publicado por ICSEB el 27 Ott, 2023

Melissa_Den

australia

11 anni dopo l’intervento di Sezione del filum terminale

31 maggio 2023

Ciao. Il mio nome è Melissa Den e vivo in Australia. A settembre del 2012 mi hanno diagnosticato Sindrome da Trazione Midollare, abbassamento delle tonsille cerebellari e discopatie. È per via di questa diagnosi che mi sono sottoposta alla Sezione del Filum terminale realizzata dal Dott. M. B. Royo Salvador, all’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona, il 4 settembre 2012.

Ora vi scrivo per condividere gli aggiornamenti sul mio stato di salute. Ripassando la mia prima testimonianza, scritta poco tempo dopo l’intervento (di sezione del filum terminale), il mio messaggio continua ad essere lo stesso, ho potuto godere di una condizione di salute che è migliorata molto in generale. Non c’è stato nessun effetto collaterale avverso per essermi sottoposta all’intervento, solo benefici.

Leggere il libro “Filum System: Guida Breve”, scritto da Miguel B. Royo Salvador, mi ha dato una maggiore comprensione della Malattia del Filum e di come può compromettere l’encefalo, la colonna vertebrale e tutto il sistema nervoso. Ora capisco come questa trazione del midollo abbia colpito il mio cervello, la mia colonna e tutto il mio sistema nervoso. È stato molto interessante apprendere perché mi sento come mi sento e quali sono le conseguenze delle lesioni reversibili e irreversibili nel mio corpo. Sapere che la sezione del filum terminale ha arrestato l’avanzare della malattia è stato un grande sollievo. Undici anni dopo, vivo con alcune conseguenze irreversibili, ma ho trovato vari modi di conviverci e cerco di evitare le cose che, da quello che ho appreso, possono aggravare la mia situazione.

Vorrei anche menzionare che nel 2018 sono stata operata dal Dott. Wouter Schievink nell’Cedars Sinai Hospital (Los Angeles, California), per una fistola di liquor. Il Dott. Schievink mi ha fatto una laminectomia, per riparare chirurgicamente uno squarcio di 7 mm. nella mia duramadre.

Per i pazienti con la Malattia del Filum, esiste la possibilità che anche i loro famigliari diretti siano colpiti dalla patologia- come nel caso di nostra figlia-. Quando aveva 5 anni osservavo alcuni segni fisici inusuali per una bambina di quell’età. Dato che io ero già stata operata di Sezione del Filum terminale, le abbiamo fatto fare una risonanza magnetica che abbiamo mandato al Dott. Royo. La risonanza non rilevava nessuna evidenza del fatto che nostra figlia avesse la malattia del Filum, ma ci hanno consigliato di seguirne lo sviluppo, soprattutto nella fase della pubertà e della crescita della colonna vertebrale.

Dieci anni dopo e con i sintomi della Malattia del Filum presenti, le abbiamo fatto fare un’altra risonanza, quando aveva 15 anni. Il referto di questa RMn mostrava possibili indizi della malattia. Un esame fisico a Barcellona lo ha confermato,  e la Sezione del Filum Terminale è stata applicata a nostra figlia a marzo 2022. È da poco più di un anno che è stata operata, ed ha già riscontrato dei benefici dal trattamento: il cambiamento più notevole è il miglioramento del suo mal di schiena e dei mal di testa.

Ancora una volta, mi piacerebbe ringraziare il Dott. Royo e il team dell’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona per il lavoro che fanno.

Grazie per aver dedicato il tuo tempo a leggere questa testimonianza. Prego affinché questa mia condivisione del mio viaggio possa essere d’aiuto a te o a qualcuno che tu conosca. Spero che il Signore usi me e la mia storia per aiutare a diffondere consapevolezza sulla Malattia del Filum.

Non smetto di ringraziare il Signore, che guida la mia famiglia e la mia vita per mezzo della sua mano.

Che Dio vi benedica Melissa Den

Email:  [email protected]

 
Data dell’intervento: Settembre 2012

Salve, il mio nome è Melissa Den, ho 42 anni e vivo con mio marito David e i miei tre figli Isaac di 9 anni, Cooper di 7 anni e Lucinda di 5 anni in una piccola piantagione di manghi nell’East Kimberly, in Australia.

Dopo molti anni e diversi medici, mi è stato diagnosticato con una risonanza magnetica, in Australia a maggio del 2012, un impegno nel foramen magnum, della fossa posteriore e del quarto ventricolo, oltre ad un abbassamento delle tonsille cerebellari. Si menzionava la malformazione di Chiari. Un neurochirurgo in Australia mi ha proposto la decompressione chirurgica nel caso che i sintomi mi debilitassero. Mi sono informata e ho avuto difficoltà nel trovare uno specialista in Australia che avesse esperienza nell’effettuare questa chirurgia.

Sono cristiana e mi sforzo di cercare la saggezza e la direzione di Dio tutti i giorni nel mio cammino insieme al Signore. C’erano specialisti negli Stati Uniti che avevano esperienza della mia patologia e dopo aver pregato molto, mio marito ed io abbiamo deciso d’inviare la mia storia clinica negli Stati Uniti per vedere se lì ci potevano aiutare. Non mi adattavo all’idea della decompressione, ma con i sintomi che peggioravano e i nervi nel corpo che iniziavano a essere compromessi, mi sembrava di non avere scelta. Portare a termine le necessità della mia giovane famiglia diventava ogni volta più difficile. Racconto la mia storia con la speranza di aiutare qualcun’ altro, allo stesso modo in cui mi sono informata io quando ho letto le testimonianze di altre persone. Descriverò alcuni sintomi unicamente perché qualcuno leggendo ne potrebbe trarne beneficio. Dolore lombare da più di 20 anni, dolore/bruciore al collo e alle spalle da 15 anni, debolezza in gambe e braccia, intorpidimento della gamba destra e crampi, dolore alla base del cranio (soprattutto quando starnutivo o tossivo), stanchezza quotidiana, nausee frequenti, pulsazioni cardiache, dolori e pesantezza della testa ogni giorno, dolori alla mandibola, alla mascella e dietro agli occhi, incapacità di pensare/ cattiva memoria, la gola irritata molte volte senza spiegazione, scricchiolii e fischi nell’orecchio, mi disturbavano sia il freddo sia il caldo (le temperature estreme mi facevano sentire molto male), e capogiri al muovermi. Questi sintomi inizialmente erano lievi, ma sono peggiorati con gli anni.

Il cammino verso gli Stati Uniti iniziava a mostrare resistenze. Sono successe diverse cose allo stesso tempo, che mi hanno dato la chiara indicazione che Dio non voleva che intraprendessi quella strada. Mi sono rivolta a Dio nella preghiera. Ho avuto un sostegno meraviglioso da parte della nostra parrocchia, della famiglia e di molti altri che pregavano per me in tutta l’Australia. La risposta alle nostre preghiere è arrivata quando Dio mi ha portata all’Institut Chiari de Barcelona e al Dott. Royo Salvador. Ho mandato loro la mia storia e la risonanza magnettica a luglio del 2012. Il dott. Royo e l’équipe medica hanno visto questi dati e hanno concluso che nel mio caso c’erano segni di una Sindrome da trazione midollare e che l’intervento di Sezione del filum terminale era potenzialmente raccomandabile. Inoltre mi avvisavano che non era possibile confermare la diagnosi a distanza, e che si poteva solo confermare esaminandomi a livello neurologico nell’Istituto.

Dopo aver pregato molto e aver sentito che c’erano molte porte aperte da parte di Dio, ci siamo lasciati alle spalle l’Australia per viaggiare verso Barcellona. L’esame neurologico ha confermato la diagnosi e l’intervento è stato eseguito il giorno seguente. Appena mi sono svegliata ho sentito quale cambiamento meraviglioso stava attraversando il mio corpo. Non solo l’intervento ha bloccato l’avanzare della malattia, ma mi ha anche curanta in tantissimi sintomi che ero solita avere. Immediatamente la mia faccia sembrava diversa e i miei occhi sembravano fisicamente più aperti. Ora ho più vitalità e resistenza. Sento di avere un corpo nuovo. Alcuni dei sintomi che avevo da più di vent’anni sono scomparsi. Questo ha superato e di molto tutto quello che ci eravamo immaginati. È il risultato di una chirurgia minimamente invasiva. Attualmente pare che il Dott. Royo sia l’unico specialista che offre questo trattamento. Grazie al procedimento che mette in pratica il Dott. Royo Salvador, sono stata in grado di evitare una chirurgia maggiore e di arrestare l’evoluzione della malattia.

Il Dott. Royo Salvador, Katharina e l’équipe medica hanno offerto a me e a mio marito il più elevato livello di attenzione e professionalità durante la nostra permanenza. Li ringrazio per la pazienza nel rispondere alle mie numerose domande e per il modo di comportarsi come team- accupandosi delle necessità del paziente con molta compassione.  Gloria e grazia a Dio che è stato la mia guida in questo viaggio. Prego perché questa testimonianza dia direzione e speranza ad altri che stiano affrontando circostanze simili.

Francesca Nulvesu Sindrome Neuro-Cranio-Vertebrale, Malattia del Filum, Abbassamento delle Tonsille Cerebellari (ATC- Sindrome d’ Arnold-Chiari I), Invaginazione Basilare (IB), Cisti intramidollare (Siringomielia idiopatica -SM). Poli-discopatie (PD). Scoliosi (ESC). Idrocefalo. Lussazione anteriore del coccige (LAC)

Publicado por ICSEB el 29 Set, 2023

Data dell’intervento: 15/12/2020 Data della testimonianza: 12/7/2023

Aggiornamenti di felicità

Ho scoperto di avere la sindrome di Arnold Chiari quando avevo 18 anni, indagando per un mal di testa che poi si è scoperto non essere correlato alla malattia. La discesa delle tonsille era minima, io ero completamente asintomatica e quindi decisi, in accordo col neurochirurgo che mi seguì allora, di non sottopormi all’intervento di decompressione che altri medici mi avevano consigliato. Per ventidue anni la mia vita è andata avanti senza problemi, ho avuto due figli con parto naturale e mi sono quasi dimenticata di avere l’Arnold Chiari.
Poi a marzo 2020, a seguito di un violento virus intestinale, è iniziato il mio calvario. Ho incominciato ad avere un forte disequilibrio, a muovere il collo con difficoltà e ad avere vomiti saltuari. La testa era in uno stato confusionale continuo, avevo dolori lancinanti alle spalle, al collo e alla base del cranio. Ho consultato un otorino pensando a una labirintite, che è stata immediatamente esclusa. Ho effettuato una gastroscopia e altri mille esami, tutti negativi. Più passava il tempo più la situazione peggiorava, soprattutto perché i vomiti si intensificavano, diventando praticamente quotidiani. Era il periodo del lockdown quindi riuscì a fare una risonanza magnetica solo a settembre, per indagare su quella sindrome che il mio cervello per tanti anni aveva messo da parte. Purtroppo è venuto fuori che la situazione era peggiorata notevolmente e che si era aggiunta una severa siringomielia e l’idrocefalo. Il neurochirurgo che mi aveva seguita tanti anni prima non c’era più, iniziai quindi a girare tutta l’Italia tra quelli che venivano nominati tra le eccellenze della neurochirurgia. Il responso era sempre lo stesso: dovevo sottopormi immediatamente all’intervento di decompressione. Ero terrorizzata, i miei figli avevano 12 e 2 anni. La mia situazione intanto peggiorava, non aiutata dalla scarsa umanità con cui i medici mi trattavano.
Ho iniziato a fare ricerche su internet e ho scoperto il centro del Dott. Rojo a Barcellona. Li ho contattati immediatamente, hanno valutato la mia risonanza e con grande umanità hanno riacceso le mie speranze. Contemporaneamente ho preso contatti con l’associazione italiana di persone operate col metodo del filum a Barcellona. La referente della mia zona, che non smetterò mai di ringraziare, mi ha raccontato la sua storia e mi ha messo in contatto con altri pazienti già operati come lei. I medici italiani mi parlavano del Dott. Rojo quasi come di un ciarlatano, ma io decisi di fidarmi del mio istinto e delle tante testimonianze che avevo ascoltato. Il 19 dicembre 2020 sono stata operata a Barcellona dal Dott. Fiallos, assistita dalla gentilissima interprete Dott.ssa Gioia Luè.
Speravo ovviamente in una ripresa immediata, come era capitato a tanti pazienti con cui avevo parlato. Ebbi un leggero miglioramento iniziale, poi tutto ricominció come prima. I mesi passavano e la situazione non cambiava, anzi i vomiti andarono intensificandosi, arrivando ad avere una frequenza di quattro volte al giorno. Ogni crisi mi lasciava tramortita, completamente priva di forze e con dolori fortissimi alla testa e alle spalle, che sembrava bruciassero. Ero ormai un’invalida. I miei familiari dovevano aiutarmi a lavarmi, non riuscivo a chinare il capo per legarmi le scarpe, sbandavo e non ero più libera di fare vita sociale perché qualunque movimento mi esponeva al rischio dei vomiti.
Da Barcellona mi avevano subito suggerito di fare fisioterapia e io provai ad andare da vari fisioterapisti per lungo tempo, andai da osteopati, provai a fare ginnastica, ma la difficoltà era anche che la mia situazione medica era complicata e qui non conoscevano la malattia del filum. Ho vissuto seduta su un divano per due lunghi anni dopo l’intervento, sempre con la speranza che anche per me sarebbe arrivata la fine del calvario, ma più passava il tempo e più avevo paura che quella sarebbe rimasta la mia condizione per sempre. Quando, dopo un lungo periodo in cui rifiutavo qualunque visita medica, mi sono decisa a ripetere la risonanza, è venuto fuori che ciò che mi avevano garantito a Barcellona si era verificato: la sindrome era rimasta stabile, così come la siringomielia. Era dicembre 2022, quindi erano passati due anni dall’intervento. Ripetei la visita di controllo con Dott. Fiallos che mi incitò a continuare a cercare un fisioterapista che conoscesse la malattia e sapesse operare su di me. Non camminavo quasi più, il minimo movimento provocava sbandamenti e vomiti.
A gennaio 2023 dopo svariate ricerche finalmente ho incontrato una fisioterapista che conosceva il mio problema per averlo già trattato, e che con grande professionalità e umanità ha provato a risollevarmi. Io ancora ci credevo: la mia famiglia aveva bisogno di me, e io scoppiavo dalla voglia di ricominciare a vivere. Dopo neanche un mese e mezzo di trattamenti per tre volte a settimana è iniziata la mia rinascita. Una mattina mio marito quando mi sono alzata si è reso conto che avevo una postura diversa e io non sentivo più quel senso di instabilità che per tre lunghi anni mi aveva accompagnata. I vomiti sono cessati completamente, la testa è stato come se si fosse liberata da quella pressione fortissima che mi creava confusione e annebbiamento. Ci ho messo tutta me stessa, ogni giorno facevo km con la cyclette, Dott. Fiallos era stato chiaro nel dirmi che dopo l’intervento era necessario fare attività fisica quotidiana e la giusta fisioterapia. Il mio corpo sembrava finalmente pronto a rimettersi in sesto. Ora ho ripreso completamente in mano la mia vita, ho ricominciato a guidare, a lavorare, sono appena tornata da un viaggio e mi sento davvero bene. Ancora devo recuperare un po’ di forza al braccio sinistro e alcuni movimenti della testa mi infastidiscono, così come le altezze. Ma credo siano inezie, e sono anche convinta di poter risolvere anche questi aspetti. Continuo con la fisioterapia di mantenimento e cerco di camminare tanto.
Ed ecco la storia della mia rinascita, accompagnata dalla mia famiglia meravigliosa, dai tanti pazienti che mi hanno sempre incoraggiata e dato speranza, dalla professionalità dei medici di Barcellona , dalla mia fisioterapista angelo e dalla mia psicoterapeuta che mi ha insegnato che la malattia è solo una piccola parte del mio essere. E da me stessa, che dal divano di casa non ho mai smesso di sorridere e anche di ironizzare sulla mia condizione, perché la vita è una ed è meravigliosa. Per me c’è voluto più tempo che per altri, ma ce l’ho fatta: spero che la mia storia possa dare speranza a chi sta percorrendo la stessa strada tortuosa.

E-mail: [email protected]

Rosa Maria Andrade de Oliveira- Sindrome Neuro-Cranio-Vertebrale, Malattia del Filum, Sindrome d’Arnold Chiari I, Inversione del proceso dell’odontoide, Siringomielia idiopática e Scoliosi Idiopatica.

Publicado por ICSEB el 10 Dic, 2021

Data dell’intervento:29/09/2020 Data dell’invio del messaggio: 10/11/2021

La paziente brasiliana Rosa Maria Andrade de Oliveira, di 53 anni d’età ci ha mandato un’ e-mail più di un anno dopo essere stata operata dal nostro team medico. La paziente è venuta all’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcellona (ICSEB) per la prima volta a settembre del 2018 per una visita, ma non si è potuta operare fino a due anni più tardi. Il suo quadro clinico era abbastanza complesso e soffriva di decine di sintomi in tutto il corpo. Tredici mesi dopo il suo intervento, la sig.ra Rosa ci ha scritto:
“Buon giorno, eccomi qua per ringraziarvi e darvi mie notizie. Sto molto bene, grazie al cielo. È vero che ho ancora dei dolori, soprattutto quando faccio sforzi fisici, ma non è niente in confronto a quello che avevo prima. Sono tornata al lavoro in uno dei miei impieghi e mi sto anche dedicando ai miei lavori domestici. Ho fatto varie “marachelle” delle mie, come scavare buche per piantare piante, pulizie a fondo in casa ecc. Quando faccio questi “scherzetti”, devo prendere diclofenaco e a volte tramal, ma, ciò nonostante, non c’è paragone con come mi sentivo nella stessa situazione prima dell’operazione. Mi fa ancora male la zona del trapezio a destra, ma adesso posso controllare il dolore.
Dio benedica tutti voi. Forza a tutti coloro che si operano lì, credo che questa sia la migliore opzione. Grazie mille!
Un abbraccio Rosa Maria”

E-mail: [email protected] Tel: +55 83 998374779

Joanna Hoffmann- Sindrome Neuro-Cranio-Vertebrale, Malattia del Filum, Abbassamento delle tonsille cerebellari (Sindrome d’Arnold Chiari I), Inversione del Processo dell’odontoide.

Publicado por ICSEB el 3 Lug, 2020
Data dell’intervento: 28/11/2017

Storia familiare

Buongiorno, mi chiamo Joanna Hoffmann, sono polacca e vivo in Polonia con la mia famiglia. Mi piacerebbe raccontare le circostanze in cui si è trovata la mia famiglia e la malattia che abbiamo sofferto, per il bene degli altri malati che si trovano ad affrontare molti anni di ricerca della diagnosi, cercando le cause dei loro dolori. In questo modo potrei aiutare le persone che stanno soffrendo.
La storia che ci è toccato vivere è stata difficile da sopportare e inverosimile per noi, ma sfortunatamente è successa realmente. I sintomi della mia malattia sono cominciati fin dall’infanzia, ma non erano troppo fastidiosi, erano diversi e mi colpivano ciclicamente nel tempo. Nessuno li ha associati ad una malattia neurologica grave come la sindrome d’Arnold Chiari I.
Il momento decisivo per l’intensità dei sintomi è arrivato quando ho abbandonato le mie ambizioni, i miei sogni e il mio lavoro, per aiutare il mio figlio maggiore Norbert nella sua educazione. In quel momento, dopo molti anni di ricerca dei miei dolori a causa dei miei disturbi, mi hanno dato una diagnosi in Polonia: tachicardia e sindrome d’ irritabilità intestinale. Durante molti anni sono stata seguita in psicoterapia per la mia labilità emozionale (che si manifestava da stati depressivi all’autolesione), la qual cosa comprometteva le mie relazioni sociali. Alla fine, le psicopatologie sono state escluse dagli specialisti come causa.
Tuttavia, sentivo che qualcosa andava male, e mi aiutavo con una terapia psicologica di autoaiuto per funzionare in un modo più efficiente. Sono andata da un neurologo poiché soffrivo di fastidiose cefalee, nausee, vomiti, problemi di coordinazione motoria, spasticità alle gambe, intorpidimento degli arti superiori e inferiori, dolore alle articolazioni e crampi alle gambe. Per me è stato molto importante escludere una malattia neurologica, per la mia passione, che è l’alpinismo, e anche perché avevo cominciato a portare i miei figli in montagna e volevo garantire la loro sicurezza.
Durante più di due anni hanno escluso una serie di malattie neurologiche in base alla mia storia clinica, così come attraverso esami diagnostici. Alcune delle malattie escluse erano: chinetosi, sindrome del tunnel carpale, reumatismi, morbo di Lyme, sindrome di Raynaud, malattia di Menyère, arteriosclerosi, sclerosi multipla e cancro. Gli esami non evidenziavano niente, tuttavia i sintomi aumentavano. Ogni diagnosi potenziale mi causava un tremendo stress e ansia. Alla fine mi hanno fatto una risonanza magnetica encefalica, l’ultima degli esami che ci avrebbero dovuto dare risposte. Mentre aspettavo il risultato di quest’ultimo esame, io stessa mi chiedevo se fossi ipocondriaca.
Ciò nonostante, i sintomi erano molto significativi; perdevo la sensibilità agli arti superiori e inferiori, ero sempre più debole, le attività più semplici si facevano difficili e dolorose, mi cadevano gli oggetti dalle mani, perdevo l’equilibrio e cadevo senza riuscire a mantenermi in piedi. Mi si è iniziata a sdoppiare la vista. Quando ho ricevuto il risultato della risonanza sono andata dalla neurologa Celina Kauczor, alla quale sono molto riconoscente per la sua corretta interpretazione, così come per la sua dedicazione alla sua professione e ai pazienti. La diagnosi che mi ha comunicato era di Sindrome d’Arnold Chiari.
Soddisfatta del fatto di sapere finalmente cosa mi succedeva, pensavo che semplicemente sarei potuta andare in farmacia, avrei comprato le medicine e sarei guarita.  Purtroppo, mi hanno spiegato che questa patologia è rara e incurabile, che non si trattava farmacologicamente, e che invece il suo progredire si poteva solo rallentare chirurgicamente, mediante craniectomia suboccipitale. Dopo aver consultato i medici più prestigiosi nell’ambito della neurochirurgia polacca, ho saputo che avrei dovuto aspettare fino all’ultimo momento per sottopormi al suddetto intervento, perché il rischio di complicazioni (come la paralisi o la morte) era troppo alto. Secondo le loro raccomandazioni, avrei dovuto prendere antidepressivi, e così accettare una possibile invalidità o morte prematura.
Cercando via Internet, ho trovato una web polacca con l’informazione su di un nuovo metodo di trattamento: il Filum System. Ho deciso di consultare i medici spagnoli con la speranza che la patologia fosse esclusa. Tuttavia, la diagnosi mi è stata confermata e mi è stata consigliata un’altra operazione, con la speranza di poter arrestare l’avanzare della malattia. La Fondazione Caritas Diecezji Bielsko-Żywieckiej mi ha dato il suo aiuto. Un esercito di amici ha messo in moto le donazioni, e tutti insieme hanno coperto le spese associate al trattamento.
Sfortunatamente, prima dell’intervento il mio stato di salute si è deteriorato e sono comparsi disturbi cognitivi, esattamente gli stessi del mio figlio maggiore, Norbert, che presentava dall’infanzia difficoltà di concentrazione, di memoria, alterazioni della percezione visiva e uditiva e difficoltà del linguaggio. Mio figlio mi spiegava sempre più spesso che aveva crampi alle gambe, mal di schiena e mal di testa, ed era svenuto due volte. Da anni, associavamo i problemi di Norbert a una insufficienza intellettiva, e in base a questo stavamo stimolando il suo sviluppo mediante il supporto e le tecniche disponibili. In ogni caso, abbiamo deciso di fare una risonanza magnetica encefalica e di tutta la colonna vertebrale di Norbert per escludere la malattia di cui io soffrivo. Disgraziatamente, la patologia è stata confermata anche nel suo caso. Dato che il mio stato neurologico era molto più deteriorato di quello di Norbert, e che la raccolta dei fondi era stata fatta per il mio intervento, la Fondazione ha deciso che sarei stata io la prima ad operarmi. Mi hanno convinta che solo recuperando la mia salute avrei potuto aiutare mio figlio successivamente.
Il giorno 27 novembre 2017, sono stata sottoposta a un intervento mini-invasivo mediante il metodo “Filum System” all’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona. Ho potuto sentire un significativo miglioramento immediatamente dopo l’operazione. Dato che il mio stato di salute migliorava quotidianamente, abbiamo deciso di iniziare a raccogliere fondi per coprire i costi dell’intervento di Norbert. Intanto, abbiamo fatto gli esami a mio figlio Karol, il minore, e li abbiamo inviati all’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis per escludere o confermare la malattia che avevamo noi. Karol aveva dei sintomi della malattia dall’infanzia, ma in quell’epoca noi non conoscevamo la Sindrome d’Arnold Chiari né la Siringomielia (che era il caso di Karolek), e i medici ci tranquillizzavano con altre diagnosi trattabili. Alcuni sintomi diminuivano per un po’ di tempo, ma altri si mantenevano, purtroppo solo adesso sappiamo qual era la causa.
Alla fine, grazie all’aiuto di molte persone, donazioni, e anche all’Istituto, siamo riusciti a raggiungere ciò che sembrava impossibile. I bambini sono stati operati a Barcellona il 12 febbraio 2019. Come madre, non potrei aver desiderato un’attenzione migliore, professionale e di fiducia per i miei figli. Credo che sia stata la decisione migliore presa nella mia vita.
Sono molto riconoscente ai dottori: al Dott. Miguel B. Royo Salvador per aver dedicato la sua vita alla scienza, alla scoperta della Malattia del Filum (la malattia del XXI secolo), dato che grazie a questo posso godere di salute con i miei figli. Inoltre ringrazio il Dott. Horia Calin  Salca, il medico responsabile di velare sulla salute della nostra famiglia, il quale durante la visita di controllo mi ha detto che potevo tornare alla mia passione: la montagna. Vorrei anche ringraziare la Sig.ra Nina Piorkowska per l’ottimo livello di attenzione, amabile, sorridente, comprensiva, in quanto responsabile delle traduzioni e consulti. Ringrazio tutto il team dell’Institut Chiari per esistere e darci speranza della salute e della vita.
E-mail: [email protected] Tel.: +48 501 748 579

Valérie Torro. Mielopatia da trazione, Síndrome d´ Arnold Chiari I, Protrusione discale C5-6 e C6-7.

Publicado por ICSEB el 1 Ott, 2019

Aggiornamento 2019

Torro


francia


Vorrei dare la mia testimonianza 10 anni dopo l’intervento di Sezione del Filum Terminale cui mi sono sottoposta a Barcellona.
Sono stata operata nel 2009 dal Dott. Royo e posso affermare che sto bene, molto meglio di quanto stessi nel 2009. Molti segni sono scomparsi e i dolori alla testa sono quasi inesistenti. Se si presentano, sono minimi e fugaci, in gran parte sopportabili senza necessità di prendere farmaci.
Purtroppo torno a Barcellona, questa volta non per me ma per mia figlia, che ha la Sindrome di Arnold-Chiari.
In Francia i medici dicono che questa non è una malattia ereditaria. Mia figlia ha la mia stessa patologia….strano…visto che per il sistema sanitario francese questa non è una malformazione congenita…
Però noi, senza esitare, siamo venute a Barcellona.
Spero che anche per lei l’intervento sia un successo, così come lo è stato per me, e che possa continuare la sua vita con serenità.
Spero che questa testimonianza sia di aiuto per i pazienti che hanno dubbi.
Vorrei ringraziare l’équipe di Barcellona per l’accoglienza e soprattutto per la conoscenza approfondita di questa malattia, che permette loro di donare agli ammalati una vita piena.
Valérie Torro
E-mail: [email protected]


 

Data dell´intervento: febbraio 2009

Mi chiamo Valérie, vivo in Francia, ho 43 anni e soffro di Sindrome d´Arnold Chiari Tipo I.

Tutto è iniziato 11 anni fa, dopo il mio primo parto. Sono apparsi dei mal di testa molto forti, soprattutto quando ridevo, tossivo o starnutivo. Con il passare del tempo, i dolori si sono amplificati per diventare quasi permanenti, molto forti e difficili da gestire. Due anni fa, nel 2007, non potendo più sopportare i dolori, ho chiesto al mio medico una RMN di controllo per due protrusioni discali cervicali, ed ecco la diagnosi: Sindrome di Arnold Chiari I. Ho allora consultato un neurologo e un neurochirurgo perché i dolori erano diventati insopportabili e non potevo più lavorare. Il neurochirurgo mi ha detto che mi avrebbe potuto operare, ma che fino a che avessi potuto sopportare i dolori era meglio non farlo, poiché lui non poteva garantirmene la scomparsa.

Ho quindi deciso di non fare niente, dato che l´idea di farmi aprire il cranio senza essere sicura del risultato mi lasciava perplessa.

Per due anni ho preso molti farmaci, per calmare i dolori, dei trattamenti che mi hanno fatto perdere 20 chili (!), ma che in realtà non li sedavano. Ero in Internet quando ho trovato il sito del Dott. Royo, sono entrata in contatto con alcuni pazienti francesi che erano già stati da lui operati e ho ascoltato il loro vissuto. Nel 2008 il mio stato si è aggravato abbastanza rapidamente. In sei mesi sono apparsi numerosi e nuovi segni: – Perdita d´equilibrio – Perdita di forza in braccia e gambe – Difficoltà a deglutire – Difficoltà a respirare – Dolori al costato e petto – Astenia permanente – Parestesie alle mani e ai piedi – Incontinenza – Rigidità della nuca a causa di dolori violenti al muovermi – Impossibilità di stare seduta per molto tempo – E soprattutto dolori molto forti alla testa che non si calmavano se non in posizione distesa e un malessere permanente difficile da spiegare. Ho preso la decisione di andare dal Dott. Royo a febbraio del 2009, dato che non volevo subire l´operazione tradizionale praticata in Francia. Ho fatto il consulto di lunedì, mi sono fatta operare di martedì e sono uscita dalla clinica di mercoledì. E che felicità non aver più mal di testa! Sono potuta rientrare in Francia facendo tutto il ritorno seduta in macchina, mentre all´andata avevo dovuto stare sdraiata. Ora sono 7 mesi che mi hanno operata e mi sento molto meglio. Anche se alcuni segni sono ancora presenti è da segnalare: – I mal di testa sono quasi inesistenti, non vengono come prima, sono meno intensi e si calmano rapidamente senza trattamento. – Scomparsa della fatica cronica, ovviamente arrivo ad essere stanca la sera, ma credo come tutti. – Scomparsa dei dolori al costato e al petto. – Scomparsa della difficoltà a respirare – Movimenti della testa più sciolti. – Quasi scomparsa dell´incontinenza. Le mie condizioni si squilibrano ancora se faccio degli sforzi troppo violenti, mentre le parestesie stanno sparendo. So che non devo avere fretta, il tempo farà il resto, ma per lo meno le mie figlie hanno già ritrovato una madre con il sorriso. Ringrazio il Dott. Royo e la sua equipe per avermi restituito il gusto della vita. E-mail: [email protected]  

Maria Rocío Lois Suárez. Sindrome Neuro-Cranio-Vertebrale, Malattia del Filum, Sindrome di Arnold-Chiari I, Polidiscopatia.

Publicado por ICSEB el 29 Apr, 2019

Data dell’intervento: 22/11/2018

Innanzitutto desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento allo staff medico che mi ha operato, con alla guida il Dott. Marco V. Fiallos, e le mie congratulazioni al Dott. Royo Salvador per il 10º anniversario dell’Institut.
Con la mia testimonianza desidero ringraziarli per il loro lavoro e le scoperte fatte in anni di ricerca e dimostrare la mia fiducia nel Filum System®.
Desidero inoltre che la mia testimonianza arrivi agli ambiti della docenza e della medicina e sia spunto di riflessione sull’importanza della formazione, affinché casi come il mio non finiscano nell’ostracismo amministrativo e sociale.
Mi piacerebbe riuscire a scuotere le coscienze di alcuni professionisti della medicina che esercitano in modo impersonale, senza tenere in considerazione la sofferenza dei pazienti che non hanno le risorse necessarie per essere ascoltati.
Fino a maggio 2018, quando ho contattato l’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona (ICSEB), nessuno aveva associato i miei problemi di salute, differenti e sempre più intensi, all’esistenza di una trazione midollare, né aveva sospettato una Sindrome di Arnold-Chiari I o, peggio ancora, una Siringomielia.
I miei ricordi di bambina sono di dolori muscolari, plantari ortopedici, infezioni alla gola e bronchiti a ripetizione. Dell’adolescenza e giovinezza ricordo molta stanchezza fisica e mentale per far fronte allo studio e alla vita tipica di questa età.
Quando ho iniziato a lavorare, si sono presentate le tachicardie, il dolore al petto, la sensazione di soffocamento, le costanti infezioni alla gola, poi alle orecchie, le vertigini. Con il minimo sforzo mi ritrovavo afonica, avevo la sensazione di avere sempre l’influenza.
Gli antibiotici e antinfiammatori si sono convertiti in compagni abituali.
Dai 30 anni in poi, sono iniziati episodi sporadici di dolore alle spalle e alle braccia, dolori alle gambe che non mi lasciavano dormire (qualcuno diceva che si trattava di febbre reumatoide, sebbene poi il fattore reumatico sia stato scartato). Questi dolori si sono poco a poco intensificati fino a diventare cronici, portandomi alla perdita di forza nelle mani, formicolii e mancanza di sensibilità.
Mi hanno diagnosticato la Sindrome del tunnel carpale bilaterale e suggerito di operarmi.
Mi sono anche operata alla gola, poiché le infezioni ormai cedevano temporaneamente e solo con trattamento con penicillina.
Con i 40 anni si sono intensificati i dolori muscolari, la rigidità e la stanchezza, lo stress. Forse dovevo rilassarmi e delegare responsabilità, ma questo non succedeva alla gente della mia età.
Le cervicalgie e il torcicollo erano frequenti, sono comparsi i dolori articolari. Gli episodi di tachicardia mi hanno portato ad effettuare studi cardiologici approfonditi e a un trattamento con bisoprolol.
A 40 anni inoltrati, mi hanno parlato di possibile fibromialgia. Mi sono rivolta a un reumatologo che, a seguito di un esame, mi ha diagnosticato polimialgia e raccomandato un trattamento con corticoidi e rilassanti muscolari. Inizialmente i dolori sono diminuiti, ma dopo un certo tempo si sono ripresentati con maggiore intensità. L’insonnia ha iniziato a presentarsi e con essa più vertigini ed abbassamento delle difese.
A 50 anni, oltre ai sintomi propri della menopausa, persistevano le vertigini, i dolori agli arti superiori e inferiori, intercostali, alle ginocchia, rendendo impossibile scendere le scale ed inginocchiarmi, con periodi di lombosciatalgia.
Nelle risonanze hanno osservato discopatie lombari, cervicali e negli ultimi due anni anche dorsali.
Mi hanno diagnosticato cervicalgia miotensiva. La perdita del tono della voce è diventata abituale, oltre alla difficoltà a deglutire in situazioni di stanchezza, alla perdita di equilibrio e all’instabilità.
Nel 2016, a seguito di un incidente sul lavoro, sono caduta dalle scale e mi sono fratturata il polso sinistro, colpendo la parte bassa della schiena. Cominciava così il calvario di un dolore costante sotto forma di fitte che non cedevano.
In reumatologia mi hanno diagnosticato un importante intrappolamento nervoso lombare, sebbene l’amministrazione lo abbia considerato un processo degenerativo.
In traumatologia mi hanno consigliato il test della densità ossea, con un risultato di osteoporosi -3.
Ho provato un trattamento con bifosfonati, il cui risultato è stato un’estrema rigidità della colonna e impossibilità a muoversi che interessava principalmente gli arti a sinistra. Mi hanno raccomandato una gammagrafia (non so ancora il perché). Dopo un periodo di recupero, mi hanno indicato un trattamento per l’artrosi e l’artrite. Ho fatto ricorso alle infiltrazioni di ozono, senza risultati. Persistevano le conseguenze del dolore neuropatico alla gamba sinistra, ai piedi e a livello lombare.
Tra il 2017 e il 2018 sono iniziati i tremori e la sensazione di bocca salata, sempre associati al dolore insopportabile nell’estremità inferiore della colonna.
La sensazione di avere la mandibola ogni giorno più “contorta”, le nevralgie, le fitte agli occhi, la sensazione di soffocamento e la perdita improvvisa della voce.
In neurologia hanno interpretato questo quadro come compressione cervicale e mi hanno consigliato fisioterapia. La risposta al trattamento è stata molto negativa, con perdita di forza nelle gambe dopo 4 sessioni.
Si è presentato un abbassamento delle difese immunitarie, infezione urinaria, seguita da herpes zoster alle braccia. Trattamento con farmaci antivirali e anticonvulsivi. Dolore al defecare e stitichezza estrema. Ipotermia, arrivando a 32º C.
Giunta a questo punto, mi restavano due opzioni. Pregare che Dio mi portasse con sé, o cercare un modo per curarmi.
Ho cominciato a cercare in internet e ad associare sintomi. Ho trovato per caso un video in YouTube sulla Chiari e mi è sembrato familiare. Ho scoperto il sito dell’ICSEB e l’informazione che riportava mi ha fatto pensare che a Barcellona avrebbero potuto aiutarmi. Ho fissato un appuntamento per maggio 2018.
Da una RNM, lo staff medico mi ha informato che, oltre a polidiscopatia, presentavo un abbassamento delle tonsille cerebellari e la Malattia del Filum, generata da una trazione midollare a sua volta causata da un Filum terminale eccessivamente teso.
La mia reazione a questa scoperta è stata di dolore e rabbia al tempo stesso. Come sono potuta arrivare fino a questo punto?
Mi sono organizzata per trovare le risorse economiche e ho prenotato l’intervento per novembre.
Tutto si è concluso come lo staff medico mi aveva spiegato, sebbene le mie aspettative all’inizio fossero di molto al di sotto della mia evoluzione effettiva.
Il fatto di poter lasciare l’ospedale camminando con le mie gambe e affrontare un viaggio di 1000 km mi ha dato molta sicurezza. Durante il viaggio di ritorno a casa, ho notato una nitidezza visiva cui non ero abituata.
In questi 3 mesi ho avuto dolore (soprattutto lombare), ma diverso dalle fitte che avevo prima. Quella sensazione di avere un pugnale tra le natiche è scomparsa. I dolori ai piedi si sono attenuati e si ripresentano solo nei momenti di stanchezza.
Stanno scomparendo la rigidità e la mancanza di flessibilità. La funzione intestinale si è regolarizzata.
Gli unici aspetti negativi sono una sensazione di nervosismo (che può essere dovuta a motivi personali e lavorativi) e la mancanza di stabilità della vista (che noto cambiare in momenti diversi della giornata). Spero che con il riattivarsi della circolazione cerebrale, scompaiano entrambe.
Email: [email protected] Cell: +34 622104746

Patricia Tanis, Sindrome Neuro-cranio-vertebrale, Malattia del Filum, Sindrome d’Arnold Chiari I, Siringomielia e Scoliosi idiopatiche.

Publicado por ICSEB el 9 Nov, 2018
Sindrome d’Arnold Chiari I, Siringomielia e Scoliosi PatriciaData dell’intervento: 13 settembre 2016

Sono passati più di due anni dal mio intervento. Volevo lasciar passare un certo tempo prima di condividere la mia opinione. Questa è la mia esperienza.
I sintomi mi creavano problemi da molto tempo. Alla fine stavano peggiorando progressivamente e non ne potevo più. Prima dell’operazione avevo un dolore alla testa intenso ogni volta che cambiavo posizione! Semplicemente il tirarmi su, lo stirarmi o solo il girarmi nel letto mi provocava dolore. Inoltre, avevo problemi a deglutire, singhiozzo, spasmi muscolari alla nuca e alla parte alta della schiena, dolori in entrambi i piedi e capogiri.
Subito dopo l’operazione, i miei sintomi erano letteralmente scomparsi. TUTTI! È stato davvero emozionante!
Durante i primi 30 giorni, forse a causa degli steroidi post-operatori, TUTTI i sintomi se n’erano andati!
Ho avuto alti e bassi da 2 a 6 mesi dopo l’intervento. Occasionalmente mi venivano cefalea o capogiri quando facevo certe attività o se l’attività era eccessiva. La mia incisione a un certo punto ha avuto bisogno di più tempo della norma per cicatrizzarsi. La cefalea e i capogiri sono stati gli unici sintomi che sono tornati per un po’ di tempo. Credo che questo sia correlato direttamente all’infiammazione del midollo spinale, per l’operazione o per l’attività fisica.
Durante i mesi dal sesto al dodicesimo, tutti i sintomi sono scomparsi, a eccezione di qualche episodio di cefalea o capogiri saltuari. Mi venivano con meno frequenza e sono stati meno dolorosi.
Dopo il primo anno fino al secondo dopo l’intervento, continuo senza sintomi; eccetto qualche mal di testa sporadico, e molto raramente capogiri. Ho mal di testa solo se esagero con gli sforzi fisici.
Ora posso fare giardinaggio, andare in palestra e giocare con i miei nipotini. Posso fare molte cose ora. Qualche volta esagero e mi dimentico che devo ancora fare attenzione per la malattia. Direi che sono migliorata un 95%.
Raramente ho un lieve mal di testa, se mi sforzo.
Quest’intervento mi ha trasformata. Sono molto grata al Dott. Salca e a tutta l’équipe di Barcellona. Raccomando vivamente quest’operazione a chiunque abbia Chiari o Siringomielia. Sono molto contenta di poter finalmente condurre una vita normale!
Grazie! Patricia Tanis Farmington, Utah, USA.

Stephen Owens, Sindrome Neuro-cranio-vertebrale. Malattia del Filum. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC. Sindrome di Arnold-Chiari I). Discopatia multipla.

Publicado por ICSEB el 27 Ago, 2018

Data dell’intervento: Luglio 2016

Gesù mi ha condotto fino all’Institut Chiari de Barcelona e la clinica, i suoi chirurghi e il personale in Spagna mi hanno salvato la vita, hanno reso possibile che mi alzassi dal letto e hanno dato a me e alla mia famiglia SPERANZA e qualità di vita! Raccomando di tutto cuore ai pazienti che lottano con la Chiari, il midollo ancorato (filum teso) o le patologie associate, di informarsi e mettersi in contatto con il personale multilingue dell’Institut, iniziando così un processo di educazione, sollievo e SPERANZA! È l’ambiente più professionale che mia moglie ed io abbiamo trovato durante la mia lotta. Ho seguito le raccomandazioni dell’Istituto, con l’assistenza diligente e meravigliosa di Katharina Kuhn: ho realizzato gli esami previ richiesti in USA, ho viaggiato dagli Stati Uniti (Mississippi) a Barcellona, ho prenotato una sistemazione vicino alla clinica e all’ospedale a Barcellona, ho effettuato una visita pre-chirurgica completa di 2 ore in cui il Dott. Fiallos mi ha spiegato in che consiste la mia patologia e l’intervento. Il Dott. Fiallos e l’Istituto mi hanno fornito tutte le cure necessarie: dall’intervento, alla medicazione post-operatoria, a un approfondito esame post-chirurgia, tutto realizzato in maniera eccellente, prima che mia moglie ed io rientrassimo in USA. Siamo immensamente soddisfatti della professionalità che ci ha accompagnato nell’intero percorso e stiamo facendo tutto il possibile per far conoscere la nostra esperienza e far sapere che all’Institut Chiari de Barcelona si può trovare la SPERANZA. Che Dio benedica tutto lo staff!
Email: [email protected]

Nicholas Amico. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC). Siringomielia idiopatica.

Publicado por ICSEB el 7 Dic, 2017

Aggiornamento della testimonianza di Nicholas Amico 21/06/2017

Immagini delle Risonanze Magnetiche (RM) di Nicholas


Prima dell’intervento di SFT secondo FS®

 

Dopo l’intervento di SFT secondo FS®  
 

Il referto dell’ultimo controllo di RM riporta: “Attualmente si osserva un’evidente riduzione della piccola cavità idro-siringomielica tra C6 e D1.”


 

Nicolas_Amicos Data operazione : 05/07/2012

italia

Ciao a tutti mi chiamo Nicholas sono un bambino di 6 anni e vivo a Milano.

All’età di 3 anni i miei genitori hanno scoperto che avevo una malattia rara chiamata Arnold Chiari con siringomielia.

Alla mia mamma e al mio papa’ gli e’ caduto il mondo addosso, mi hanno portato da tantissimi dottori, ne hanno contattati tanti anche per telefono mail ecc…..ma tutti dicevano che avevo bisogno di una decompressione cranica , e che quello era l’unico intervento che avrebbe risolto il mio problema. La mamma e il mio papà non si davano pace volevano e dovevano trovare assolutamente un’altra soluzione.

Poi un giorno scoprirono l’ Istituto Chiari di Barcellona e mi portarono a fare una visita, dove il Dott. Royo disse che c’era bisogno di intervenire urgentemente e fare la resezione del filum terminale .

Devo dire che la mia mamma all’inizio era un po scettica, pensava che non fosse un operazione che servisse, quindi decise di contattare parecchie persone italiane che erano gia state operate dal Dott. Royo.

Dopo aver sentito parecchie persone, i miei genitori decisero di farmi operare, e il 05 luglio del 2012 mi hanno operato.

Mi hanno ricoverato la sera prima, poi verso le ore 10:00 del mattino dopo mi hanno portato nella sala operatoria, piangevo come un disperato perche non volevo lasciare la mia mamma e il mio papà, ma sinceramente l’operazione non è durata neanche un ora, e poco dopo ho riabbracciato i miei genitori.

Dopo due settimane, parecchi dei sintomi, che avevo, sono migliorati, non urinavo più nel letto la notte, non cadevo più, le mie apnee si sono praticamente dimezzate ed e’ migliorato anche il suono della mia voce, perche prima rauca.

Oggi conduco una vita normale, vado a scuola, gioco a calcio e soprattutto non sto mai fermo corro salto e faccio la lotta con mia sorella.

Il 13/03/2015 ho effettuato la solita risonanza di controllo, che dire!!!!! sono stabile non sono peggiorato e spero di continuare cosi.

L’ 1 luglio 2015 ho fatto la visita di controllo, si sono accorti che purtroppo ho il braccio sinistro che non risponde bene ai riflessi, questo causato dalla siringomielia, non si sa se prima o dopo l’operazione, perche dovete sapere, che io non mi sono mai fatto visitare, ero piccolo e quando vedevo un dottore piangevo sempre, quindi non avendo un riscontro precedente i dottori non sono riusciti a capire quando e’ avvenuto questo, però per il resto non me la passo male, conduco una vita normale da bambino di sette anni.

Per adesso ringrazio il Dott. Royo, la Dott.ssa Gioia Luè e tutta l’equipe per la loro professionalità e la loro gentilezza.

Un ringraziamento speciale a lui, un uomo, un grande medico, il Dott. Royo che ha dedicato tutta la sua vita allo studio di questa malattia, e grazie a lui, le persone come me hanno una vita migliore e dignitosa.

Poi mi rivolgo a voi malati, non mollate mai tenete duro, perche solo la forza e la speranza vi aiutano ad andare avanti,e non smettete mai di sorridere perche la vita e’ bella ma soprattutto e’ solo una, quindi godetevela!!!!!!

Ciaooooo a tutti Nicholas Amico

Per qualsiasi informazione chiamate la mia mamma: Elena +39 327/1887662.

Maria Sol Prado Perez, Sindrome da trazione midollare. Sindrome d’Arnold Chiari I, Siringomielia idiopatica.

Publicado por ICSEB el 10 Nov, 2015

Maria_Sol

Data dell’intervento: luglio 2010

Il mio nome è Maria Sol Prado Perez, ho 49 anni e attualmente risiedo a Ponferrada (Leon). 4 anni fa sono stata operata con la tecnica del Filum terminale nell’Institut Chiari & Siringomielia & Scoliosi di Barcellona, dal Dott. Royo e il suo team.

Vorrei condividere quest’esperienza, sperando di poter aiutare qualcuno colpito da questa patologia.

Io non sapevo di avere la malattia, di fatto non avevo mai avuto sintomi che potessero farmi pensare di soffrirne.

È a causa di un incidente di traffico (sono stata investita) avvenuto a novembre dell’anno 2009, che ho fatto vari esami clinici, e mi hanno diagnosticato, tra gli altri, alcuni problemi fisici:

  1. Cervicalgia cronica
  2. Rigidità cervicale
  3. Vertigini posturali
  4. Sensazione d’ipostesia arto superiore destro

Per questi mi prescrivevano trattamento medico e farmacologico a base di riabilitazione, analgesici e rilassanti muscolari.

Nel corso della terapia prescrittami, i problemi sono andati aumentando e la sintomatologia si è trasformata nel modo seguente:

  1. Rigidità cervicale
  2. Dolore alla zona cervicale
  3. Sensazione d’ipostesia in braccio destro, mano destra, parte bassa del collo, seno destro e parte superiore destra mediana della schiena
  4. Difficoltà a deglutire alimenti solidi
  5. Disturbi all’orecchio destro

Siccome i dolori e i disturbi continuavano ad esserci e aumentavano in generale, , dopo un po’ di tempo sono andato ad un centro medico dove hanno deciso di farmi una RM cranica e della colonna, dal cui risultato finiscono per diagnosticarmi sindrome d’Arnold Chiari e Siringomielia.

Vista la diagnosi, ho deciso di effettuare un intervento in una clinica di Leon, nella quale mi hanno proposto la tecnica di decompressione sub-occipitale con duro-plastica, per la quale si prevedeva un postoperatorio da 8 a 12 giorni, con soggiorno obbligato nell’ospedale.

Ciò nonostante, per problemi con il calendario degli interventi, dopo un’attesa in lista di 3 mesi, non si è potuta programmare; ragion per cui, ho deciso di chiedere una seconda opinione medica, per cui, cercando in Internet, ho scoperto che esiste un centro specializzato in questa patologia, l’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona.

Mi sono dunque messa in contatto con il personale dell’Institut per telefono, e ho inviato loro gli esami in mio possesso, e mi hanno diagnosticato, senza nessun dubbio, la patologia di Arnold Chiari e la Siringomielia, raccomandandomi di sottopormi ad un semplice intervento, con un soggiorno minimo nel centro ospedaliero.

Alcuni giorni dopo, e dopo aver prenotato per l’operazione, mi sono recata a Barcellona, dove si trova la clinica, e mi hanno operata chirurgicamente, dimettendomi il giorno dopo.

Dopo l’intervento ho potuto svolgere un’attività praticamente normale, e mi sono rimessa quasi del tutto dalla malattia di cui soffrivo.

Per me la tecnica del filum terminale con cui sono stata operata è attualmente la più opportuna, per i benefici immediati che mi ha causato, e, considerato quanto è veloce, con un soggiorno minimo in clinica, nel mio caso di un giorno, secondo me può essere la scelta conveniente per qualsiasi persona che soffra questa patologia.

In conclusione vorrei ringraziare il Dott. Royo, la sua équipe, e tutto il personale della clinica, per la professionalità, la gentilezza e l’affetto che mi hanno dimostrato.

In fede Maria Sol Prado Perez.

Hanako Tanaka: Sindrome Neuro-cranio-vertebrale, Malattia del Filum. Sindrome di Arnold Chiari I. Discopatia Multipla. Retrocesso Odontoideo. Impressione Basilare.

Publicado por ICSEB el 2 Set, 2015

Data dell’intervento: luglio 2014

japon

Salve a tutti,

È passato un anno da quando nostra figlia è stata operata nel 2014 all’Institut Chiari de Barcelona. Oggi sta molto bene grazie a questo intervento e mia moglie ed io abbiamo deciso di condividere la nostra esperienza ed opinione sul trattamento, nella speranza che sia utile per i pazienti con la stessa patologia di nostra figlia.

Nostra figlia è stata operata a luglio 2014, per una diagnosi di Sindrome di Arnold Chiari I fatta quando aveva 14 anni. Era il sesto caso giapponese operato. Abbiamo scoperto che soffriva di Sindrome di Arnold Chiari I quando, durante un viaggio a dicembre 2013, è stata ricoverata in ospedale per nausea forte, mal di testa, formicolii agli arti e perdita di coscienza. Dopo una TAC ed una Risonanza Magnetica, è risultato che soffriva di Sindrome di Arnold Chiari I. I sintomi si sono ripresentatati altre volte ed abbiamo dovuto ricoverarla in ospedale in ben 3 occasioni. Nonostante ciò, all’inizio i sintomi sono stati associati ad una semplice emicrania e non alla Sindrome di Arnold Chiari I.

In realtà, nostra figlia era stata ricoverata all’età di 5 anni con sintomi simili. All’epoca si sospettava un’epilessia, per cui ha seguito trattamento farmacologico per 5 anni. Ci ricordiamo bene di quanto abbia sofferto nostra figlia e ci sentivamo impotenti perché non sapevamo come aiutarla. Ripensando al passato, crediamo che i sintomi che si associavano all’epilessia sicuramente erano dovuti alla Sindrome di Arnold Chiari e che questo è proprio uno degli aspetti della Chiari che rendono difficile associare la patologia ai sintomi.

A febbraio dell’anno scorso, abbiamo iniziato ad informarci in internet sulla Sindrome di Arnold Chiari e ci siamo resi conto che molte persone ne soffrono e che possono presentarsi in concomitanza altre patologie complesse come la Siringomielia. Inoltre, il trattamento convenzionale applicato in Giappone non offre nessuna garanzia di curare la malattia, poiché i miglioramenti post-operatori che si possono ottenere sono temporanei ed i sintomi iniziali si ripresentano. Mentre cercavamo informazioni, ci siamo imbattuti nell’Institut Chiari de Barcelona, che pratica un intervento differente da quello realizzato in Giappone.

A marzo abbiamo portato nostra figlia in un ospedale universitario giapponese famoso per il trattamento della Chiari, per avere un parere. Il medico ci ha detto che, dato che i sintomi non si presentavano costantemente, avrebbero fatto dei controlli regolari e, quando la malattia fosse peggiorata, avrebbero sottoposto nostra figlia ad intervento. Avevamo dubbi sulla causa dei sintomi, persino nostra figlia metteva in dubbio l’opinione del medico giapponese.

Abbiamo quindi cercato il modo di prevenire il peggioramento della malattia e migliorare lo stato di salute di nostra figlia. Nel frattempo abbiamo inviato le risonanze all’Institut Chiari de Barcelona, con una descrizione dello stato di salute di nostra figlia. Ci hanno spiegato la relazione tra la patologia ed i suoi sintomi e ci hanno richiesto una risonanza dorsale per completare lo studio, esame che siamo riusciti a fare con una certa difficoltà. Cominciavamo a pensare che l’opzione migliore fosse quella data in Giappone di effettuare controlli regolari, dato che non vedevamo peggioramenti nella salute di nostra figlia. Abbiamo però cambiato idea quando dall’Institut Chiari ci hanno detto che dalla risonanza si vedeva una pre-Siringomielia e che si doveva intervenire prima possibile. A giugno dell’anno scorso abbiamo deciso di sottoporre nostra figlia all’intervento. All’Institut Chiari de Barcelona ci hanno detto che non potevano curare la malattia, ma potevano arrestarne l’evoluzione ed è questo che ci ha convinto a mettere nostra figlia nelle loro mani. Inoltre, l’intervento che si pratica all’Institut Chiari de Barcelona è meno invasivo e la permanenza in ospedale più breve rispetto all’operazione convenzionale realizzata in Giappone. Se l’intervento in Spagna si fosse rivelato inefficace, avremmo preso in considerazione l’intervento in Giappone. Sebbene nostra figlia, fortunatamente, presentasse sintomi solo saltuariamente che le permettevano di mantenere una vita normale, abbiamo optato per l’intervento dell’Institut Chiari de Barcelona, perché non volevamo che soffrisse ogni qualvolta si ripresentassero sintomi tanto forti e perché volevamo bloccare l’evoluzione della malattia. Abbiamo preso la decisione da soli, senza consultare i nostri genitori, poiché non volevamo preoccuparli.

Quello che ci ha fatto dubitare erano i pareri tanto differenti tra Giappone ed Institut Chiari de Barcelona ed il fatto di doversi operare all’estero invece che in Giappone. Alla fine abbiamo scelto l’Institut Chiari de Barcelona e non aveva molta importanza dove si effettuasse l’intervento. Dalle testimonianze dei pazienti provenienti da altri Paesi del mondo abbiamo appreso come non abbiano ricevuto consigli adeguati nel loro Paese d’origine, come è successo a noi, e che prima di trovare l’Institut Chiari de Barcelona hanno visto passare anni. Tutti riferivano miglioramenti e ringraziavano lo staff dell’Institut Chiari de Barcelona. Le testimonianze ci hanno aiutato molto e soprattutto parlare con 3 giapponesi operati ci ha convinto. Abbiamo capito l’importanza di ascoltare sia le opinioni che le preoccupazioni delle persone nella nostra stessa situazione.

Sappiamo che i giapponesi sono contrari ad operarsi all’estero, anche quando non ci sono alternative, ma il personale dell’Institut Chiari de Barcelona ci ha trasmesso esattamente in lingua giapponese quello che dicevano i medici e questo ci ha tranquillizzato molto. Non abbiamo avuto nessun problema di comunicazione con i medici, dalla prima visita al post-operatorio. Forse, da un lato, poiché viviamo all’estero per il mio lavoro, non abbiamo avuto dubbi nel far operare nostra figlia in un Paese straniero. Dall’altro, non siamo stati molto influenzati dalle opinioni dei medici giapponesi, poiché non viviamo in Giappone.

Infine, ammiriamo l’impegno dell’Institut Chiari de Barcelona nel mettere a disposizione un servizio di assistenza in più lingue, per aiutare pazienti provenienti da tutto il mondo. Se le informazioni dell’Institut Chiari de Barcelona non fossero state disponibili in giapponese, avremmo impiegato molto più tempo per trovare il centro o, magari, nemmeno l’avremmo trovato. Ringrazio il Dott. Royo, il Dott. Fiallos e la Sig.ra Yuka Takahashi per la sincerità e l’affettuosa accoglienza, e tutto il personale dell’Institut Chiari de Barcelona per la gentilezza dimostrata durante la nostra permanenza in Spagna.

Ci auguriamo che i pazienti nella stessa situazione di nostra figlia possano risolvere il problema grazie al trattamento dell’Institut Chiari de Barcelona.

Emanuele Belfiori. Sindrome da Trazione Midollare. Abbassamento delle Tonsille Cerebellari (ATC). Multiple discopatie.

Publicado por ICSEB el 20 Mag, 2015

Emanuele Data dell´intervento: novembre 2013

italia

Ciao a tutti sono Emanuele. Ho 35 anni e vivo a Torino.

Che dire… sin da piccolo ho avuto molti alti e bassi a livello sia psicologico che fisico, pensate che in famiglia mi chiamavano “virus” perché ogni giorno ne avevo una nuova!

Per mia fortuna ho sempre avuto una buona struttura fisica, che è andata a sopperire a molte mancanze che sono avvenute negli anni.

La mia vita procedeva benissimo, facevo l’idraulico ormai da quasi 20 anni, avevo realizzato il mio sogno di avere una mia attività da circa 7 anni, praticavo regolarmente ogni giorno arti marziali e convivo ancora con la mia esatta metà, sia di peso che di spirito -hi hi hi !-che dire una vita invidiabile.

Un venerdì nel maggio del 2013, feci uno sforzo come tutti i giorni sul lavoro, e iniziarono da prima i dolori forti alla parte lombare della schiena; pensai ad uno stiramento e non ci diedi molto peso, poi il sabato andai a fare lezione e al rientro a casa, oltre il dolore alla parte bassa della schiena, subentrarono anche forti dolori al collo e alla testa e questi ultimi mi accompagnarono 24 ore al giorno fino all’operazione!!

Per iniziare, mi recai dal medico curante per cercare di mettere subito a posto la parte lombare, per poter continuare a fare il mio lavoro in primis e allenarmi. Il medico curante mi richiese una RMN lombosacrale e a giugno scoprii delle ernie.

Continuando ad avere dolore al collo e lancinanti mal di testa, la mia convivente mi disse di tornare dal medico curante e farmi prescrivere altri controlli per i mal di testa continui che non passavano con nessun tipo di farmaco.

Con un po’ di problemi, cercai di farmi prescrivere una RMN in toto della colonna + encefalo, dovetti sudare per avere anche l’encefalo, il mio medico non era propenso a farmela fare.

Il 12 luglio 2013 ebbi la diagnosi di Arnold Chiari di tipo 1 con discesa delle tonsille cerebellari di 18 mm, discopatie multiple, ostruzione nella risalita del liquor e due lesioni ischemiche, andai subito in panico, e chi aveva mai sentito questa (mostro) malattia, mah ?!

Iniziai a cercare su internet e trovai la patologia spiegata un po’ così, comunque non era rassicurante quello che leggevo, anzi, allora continuai la mia ricerca, sia tramite web, che nella sanità, e purtroppo per accorciare i tempi tutto a pagamento perché le liste per le visite erano eterne.

E intanto peggioravo….ho provato una moltitudine di sintomi più o meno disastrosi.

Premetto che la parte della medicina italiana la salterò, il calvario di persone che neanche sanno quello che dicono e quello che fanno perché non studiano la nostra patologia, ma pretendono di abbozzare cure e operazioni a dir loro di routine e non pericolose, che invece nella maggior parte dei casi creano solo danni, quando non si arriva anche a conseguenze disastrose.

Aggiungo solo, soffermatevi a pensare anche che quando siete distrutti, amareggiati, soli e atterriti dal dolore, non vi fidate del primo medico che fa finta che la vostra malattia sia una passeggiata da affrontare (perché non lo è!!!) come negli altri lavori ci sono idraulici elettricisti ecc… che neanche sanno come iniziare il loro lavoro, andate a fondo, e vedrete che una luce in fondo al tunnel, con persone che vi accolgono a braccia aperte la troverete come è stato per me, dovete solo essere forti e testardi.

Fortunatamente la mia ricerca si è imbattuta nell’Institut Chiari de Barcelona e in Rita e Angelo. Lasciando la mia testimonianza su un forum mi arrivò la risposta di Angelo che mi diede il recapito telefonico di Rita, che mi spiegò la sua lotta contro la malattia e mi disse i miglioramenti. Grazie al loro aiuto rafforzai la mia idea già limpida di recarmi a Barcellona e con l’aiuto di persone a me care, misi da parte i soldi per poter affrontare l’operazione.

Che dire, Grazie a tutta l’equipe dell’Istituto Chiari di Barcellona, la Dottoressa Gioia, la Dottoressa Mèndez, il Dr Fiallos ecc… splendidi e pazienti, ma un GRAZIE va al Dr. Miguel B. Royo Salvador che mi ha ridato una speranza e ha reso possibile riiniziare una vita che ormai pensavo mi fosse scivolata dalle mani.

Dopo l’operazione, che affrontai il 12 novembre 2013, è come quando si è appena nati, bisogna imparare a conoscere il proprio corpo, rimparare a camminare, a conoscersi a livello psicologico, e non è una cosa tanto facile e che finisce tanto in fretta, anzi, è una costante giornaliera, una nuova vita, ed io ad oggi, che è passato ormai un anno e mezzo circa, inizio a capire come apprezzare questa nuova vita.

Grazie tante a Jose, la mia metà, Rita, Angelo, Francesca e tante altre persone che ho conosciuto, senza di loro sarebbe stato difficile, ma come si dice, la vita ci mette davanti le persone di cui abbiamo bisogno, basta alzare gli occhi e saperle riconoscere.

Ora per aiutare le persone che hanno un percorso difficile come me e tanti altri, faccio parte di un’associazione, AI.SAC.SI.SCO Onlus, e sono diventato un referente della mia regione.

Per finire vi dico tenete duro, che grazie allo sforzo di un grande Medico, Scienziato e Ricercatore come il Dott. Royo, abbiamo una seconda possibilità di avere una vita dignitosa, la malattia ci accompagnerà fino alla nostra dipartita, ma come si dice: non importa cosa indossa una persona, è come lo indossa che fa differenza!

Ciao e ancora grazie a tutti, spero che la mia testimonianza possa aiutare qualcuno di noi.

Tel.    3337272061

Mail    [email protected]

 

Taro Yamada. Sindrome Neuro-cranio-vertebrale, Malattia del filum. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC). Discopatia multipla.

Publicado por ICSEB el 22 Dic, 2014

Data dell’intervento: novembre 2014

japon

Sono un giapponese di 40 anni. Colgo l’occasione di questa testimonianza per ringraziare il Dott. Royo per aver portato avanti la ricerca su questa patologia ed aver sviluppato la tecnica per trattarla, ringrazio anche il Dott. Fiallos che mi ha visitato e operato. Vorrei inoltre ringraziare la Sig.ra Yuka Takahashi, anello di congiunzione fra Giappone e Spagna. Sono immensamente grato a tutto il personale dell’Institut. Grazie infinite. Vi racconto la mia storia. All’età di circa 15 anni, inizio a soffrire di emicranie molto forti, contratture alle spalle, dolore in tutto il corpo e perdita di massa muscolare, che mi impediscono di concentrarmi nello studio e di frequentare le lezioni. A 18 anni mi ricoverano per due settimane in un ospedale universitario vicino casa, per effettuare degli esami. All’epoca non è possibile individuare la malformazione di Chiari e mi diagnosticano atrofia muscolare giovanile (sento poi il mio medico parlare con un collega in corridoio e dirgli che in realtà non ha idea di che malattia io abbia). Da quel momento, provo agopuntura, chiropratica, massaggi e faccio io stesso degli stiramenti. Dato che il dolore diventa insopportabile, mi rivolgo ad uno psichiatra, fingendo di essere depresso, in modo che mi prescriva dei rilassanti muscolari (i cui effetti secondari sono la perdita di memoria, l’aumento di peso, ecc.). Giungo ad un momento decisivo quando, dopo aver iniziato a lavorare come venditore, un cliente mi raccomanda un chiropratico con buona reputazione. Prendo immediatamente appuntamento per una visita con lui e questo incontro si rivela una fortuna. Normalmente, uno specialista chiropratico applica il trattamento che ritiene appropriato, però il mio chiropratico, dopo una visita accurata, mi dice che non mi può trattare e che devo andare in un buon ospedale per fare degli esami. Così scrive una lettera di presentazione per un medico dell’ospedale, dove effettuano una risonanza magnetica. Ed è così che scoprono la malformazione di Arnold Chiari. Quando sento la parola “malformazione” mi spavento, ma al tempo stesso mi sento sollevato per aver scoperto la causa della mia situazione. Da quel momento inizio a cercare informazioni attraverso internet e trovo un ospedale universitario con alle spalle il maggior numero di casi Arnold Chiari trattati chirurgicamente in Giappone. Con la lettera di presentazione scritta dal mio chiropratico, mi rivolgo al medico di quest’ospedale. Se i membri dell’associazione di pazienti operati da questo medico mi trattano molto bene, al contrario il medico mi tratta molto male e mi dice cose sgradevoli…Non riesco a credere che sia un medico… Senza guardarmi in faccia, né visitarmi, solo con gli esami, mi dice che è inutile operarmi. Non mi consiglia nulla e mi caccia dallo studio. Inizio quindi a consultare più medici simultaneamente, senza però trovare chi mi dia una soluzione. Solo, inquieto e triste, mi trovo a pensare di dover vivere per sempre con questa malattia. Continuo a prendere farmaci per la depressione, l’epilessia, il dolore e pare che davvero soffra di depressione. Trascorro un periodo che non posso descrivere a parole. Sono un padre noioso, impaziente e stanco per mia moglie, le mie figlie e tutta la mia famiglia. Cercando in Internet con le parole chiave “malformazione di Chiari, trattamento”, trovo l’Institut Chiari di Barcellona. Leggo alcune testimonianze e della tecnica chirurgica con molto entusiasmo. Mi convinco che quella è la mia opportunità e decido di mettermi in contatto con la Sig.ra Takahashi. Effettuo le risonanze magnetiche 6 volte di seguito nell’ospedale del mio quartiere e mando tutta la documentazione necessaria all’Institut. Quando mi rispondono che mi posso operare di sezione del Filum Terminale, prendo immediatamente appuntamento per una visita. Vado in Spagna con mia sorella e mio cognato. Nella visita preoperatoria, il Dott. Fiallos mi tratta con molta attenzione, mi visita e mi da’ spiegazioni minuziose che mai ho ricevuto prima nella mia vita. I dottori e il personale dell’Istituto sono molto modesti, ma vedo una gran sicurezza in loro, e per la loro attenzione confortevole mi sottopongo all’intervento senza paura né preoccupazione. Immediatamente dopo l’intervento, recupero la sensibilità termica e non sento più i piedi freddi. Sembra irreale, ma i sintomi sgradevoli e la contrattura in tutto il corpo che mi ha accompagnato per molti anni, scompaiono. La forza nelle mani aumenta di più di 10 kg. Dopo le dimissioni resto qualche giorno in hotel. Nonostante non avessi in programma di fare turismo, per una settimana giro Barcellona e vedo l’arte di Gaudí, Dalí, Miró ecc.; i miei nervi, sofferenti per la trazione provocata dal filum, sono stati liberati e si sentono stimolati, per cui ho l’opportunità di trascorrere un momento significativo, come se il motivo principale del mio viaggio fosse il turismo e l’intervento fosse un extra… Nel controllo postoperatorio sperimento ancora più miglioramenti. Il Dottore mi chiede: “Lei perché è venuto qua?” e gli dico: “per curare la mia malattia” e subito mi rendo conto che non era quella la risposta, perché prima dell’intervento mi hanno spiegato che questo può arrestarne l’evoluzione, ma il recupero dipende da ogni persona e che non ne facessi una grande aspettativa. Dopo l’operazione, mi sono ripreso abbastanza, e ho dimenticato completamente di avere la patologia. Ora sto scrivendo la mia esperienza dal Giappone. L’esperienza in Spagna è stata veramente il più grande successo della mia vita. La mia famiglia e i miei amici sono sorpresi dal vedermi con il viso sereno, senza l’espressione corrucciata di prima, e mi dicono che sono più affabile. Ho tantissima voglia di condividere la mia esperienza nell’Institut Chiari de Barcelona con coloro che soffrono di questa malattia, ma se ne parlassi troppo, si penserebbe che sono strano. Ci sono troppe opinioni negative da parte dei medici giapponesi, che non danno la possibilità ai pazienti del mio paese di operarsi a Barcellona; chiropratici che offrono terapie a pazienti senza esaminare a fondo i loro casi e senza avere sufficiente informazione, medici che raccomandano interventi che riducono la statura (tagliano le ossa)…Ma nessuno ha fatto nulla per me, non mi hanno dato soluzioni… Non mi hanno neppure trattato in modo appropriato, né come paziente né come persona! Ciò che voglio esprimere chiaramente è che la smettano di nascondere delle opzioni ai pazienti! Che la smettano di decidere loro per la vita di altre persone secondo i propri criteri! Ho ricevuto un trattamento soddisfacente al 100%. Chissà non tutti i pazienti possano apprezzare quest’intervento, ma questa è la verità. Vorrei che coloro che ne dubitano si mostrino coraggiosi e lo provino. Potete contattarmi quando lo desiderate, attraverso la sig.ra Takahashi. Vi racconterò tutto così com’è. Spero che la mia testimonianza ne dia il valore alla gente che patisce la stessa sofferenza che ho sperimentato io. Finalmente ho recuperato la mia vita e sono pieno di speranza! Grazie mille!

Lettera di Rita Capobianco

Publicado por ICSEB el 8 Apr, 2014
Roma, 30/03/2014 Carissimo dott. Miguel B. Royo Salvador,

ho deciso di scrivere questa lettera indirizzata a lei su fb non solo perché ritengo che sia giusto ringraziarla pubblicamente e mostrarle l’infinita gratitudine e stima che nutro nei suoi confronti, ma anche perché spero che le mie parole possano essere di conforto e aiuto alle molte persone che sono affette dalle mie stesse patologie genetiche rare incurabili.

Cinque anni fa, quando arrivai al suo Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona, ero una donna piena di paure nei confronti del futuro tutt’altro che roseo che mi era stato prospettato: scoprire improvvisamente di essere affetta, sin dalla nascita, da una malattia genetica ereditaria, rara e incurabile, che si era scelta come compagne fedeli altre due patologie e che queste, col trascorrere del tempo, molto probabilmente mi avrebbero portata allinvalidità totale nonché a soffrire insopportabili dolori, era stato per me un colpo troppo grosso e le mie fragili spalle, quasi sicuramente, non sarebbero riuscite a sostenere un peso del genere.

Le strade che mi restavano da percorrere erano tre: tornare sui mie passi e decidere nuovamente di sottopormi ad un pericolosissimo intervento al cranio che ero riuscita ad evitare, pur trovandomi già all’interno della sala operatoria, grazie all’onestà del neurochirurgo che doveva operarmi; assistere impotente al peggioramento graduale dei sintomi che già da tempo avevano cominciato ad impedirmi di condurre la mia vita di sempre o credere nel percorso da lei intrapreso ormai più di trentacinque anni fa, percorso che in quegli anni era criticato dalla maggior parte dei nostri neurochirurghi (non so se per scarsa conoscenza o per quale altro motivo) e mettere la mia vita nelle sue mani. Dopo aver parlato con alcuni pazienti operati da lei, essermi consultata con i miei cari e aver prestato ascolto a ciò che mi suggerivano ragione e cuore, non ho avuto alcun dubbio e sono approdata al suo lnstitut di Barcellona.

Trovarmi al cospetto di un cosi grande uomo dai modi umani e semplici, affiancato da un’equipe di professionisti altrettanto meravigliosi, non fu altro che una conferma ulteriore: quella non poteva che essere la scelta giusta, l’unica scelta giusta che potevo fare.

A distanza di cinque anni dal suo intervento al filum teminale, anni in cui ho gradualmente recuperato molte capacità fisiche che sembravano ormai perse definitivamente, giorni fa ho ritirato la risonanza magnetica che faccio ormai ogni anno e, come sempre, ho cominciato a leggere un po’ intimorita il foglio che avevo tra le mani. Ma la scienza ha nuovamente dato ragione a lei, sul referto della mia risonanza è scritto: “Rachide: la cavità siringomielica cervico-dorsale nota resulta nettamente regredita sia per quanto riguarda il calibro massimo, passato dai precedenti 7,4 mm agli

attuali 4,5 mm, sia per quanto concerne l’estensione cranio-caudale, precedentemente estesa da C3 a D4 ed attualmente con origine in corrispondenza della limitante inferiore di C4 e termine in corrispondenza del terzo medio del soma D4.”

Chi conosce bene queste brutte malattie sa perfettamente quale enorme risultato sia questo e che non esagero se dico che lei è stato la mia “luce in fondo al tunnel”.

Voglio perciò ringraziare pubblicamente lei e la sua equipe per aver regalato a me cosi come a tantissimi altri pazienti, che si sono fidati di lei e affidati alle sue mani, una nuova meravigliosa opportunità di vita.

Con tutto il mio affetto e la mia infinita gratitudine,

Rita Capobianco

Paola Sacchiero. Sindrome da trazione Midollare. Abbassamento delle Tonsille Cerebellari (ATC) Siringomielia Idiopatica. Multiple discopatie.

Publicado por ICSEB el 23 Dic, 2013

Data dell’intervento: ottobre 2013

italia

Mi chiamo Paola Sacchiero, ho 52 anni.

All’età di 6 anni ho iniziato a soffrire di forti mal di testa accompagnati da vomito.

Sono stata curata per emicrania.

Nel 2005 ho sofferto di sciatalgia, non riuscivo a camminare a causa di forti dolori, inoltre sono stata operata ad ernia lombare L4-L5.

Nel 2009 ho fatto un intervento al tunnel carpale alla mano destra e nel 2011 alla mano sinistra a causa di formicolii alle braccia e mani soprattutto di notte ma i formicolii non cessarono.

Nell’ottobre 2012 continuarono quotidianamente i forti dolori alla testa, dolori al collo, alle spalle, alle gambe, non riuscendo a dormire di notte.

Da qualche anno accusavo di apnee notturne, disfagia alla saliva, pastiglie e alcuni solidi.

Inoltre accusavo di riduzione dell’acuità visiva, ptosi palpebrale sinistra, difficoltà nominale, vertigini, perdita dell’equilibrio che rendevano difficile la deambulazione; rigidità agli arti inferiori quando mi alzavo che mi limitavano nel scendere e salire le scale; poliuria, incontinenza, stitichezza cronica, episodi di confusione e alterazione della memoria.

Il medico di base mi aveva fatto fare una risonanza magnetica al rachide cervicale in cui mi veniva diagnosticata siringomielia da C5-C6 e D1, piccola protusione discale tra C6-C7.

Cercando su internet ho scoperto che a Barcellona c’era un istituto altamente specializzato per affetti da siringomielia, chiari e scoliosi. Leggendo sul sito alcune testimonianze di persone che avevano queste malattie ho riscontrato che i sintomi che loro accusavano erano simili ai miei. Quindi ebbi la conferma della diagnosi ricevuta ma che inoltre potessi accusare anche della Sindrome di Chiari.

Passati un po’ di giorni andai da un neurologo della mia città che mi fece una visita da cui risultò che non avevo grossi problemi neurologici. In risposta gli dissi  che avevo sempre male alla testa (soprattutto alla nuca), in particolare ad ogni minimo sforzo sembrava mi potesse scoppiare, inoltre mi sentivo sempre stanca.

Quindi mi prescrisse semplicemente alcuni esami del sangue, da cui risultò che tutto era nella norma.

In seguito gli chiesi se poteva farmi fare un controllo con una risonanza per vedere se la siringomielia era peggiorata visto che erano trascorsi sei mesi. Lui mi rispose che il controllo potevo farlo più avanti. Quindi mi diede da fare delle iniezioni per la depressione e topiramato per il mal di testa. Feci le iniezioni per la depressione ma non vidi alcun risultato di benessere, il topiramato su consiglio del mio medico di base non l’ho assunto perché aveva troppe controindicazioni. Nel momento in cui il neurologo mi prescrisse le iniezioni ho pensato che nemmeno di fronte alla malattia si fermava, in quanto si è sempre considerati depressi di fronte al non riconoscimento della malattia.

Aprile 2013 il mio medico di base mi fece fare un controllo con una risonanza magnetica dal cervello alla lombosacrale, dove si riscontrarono discopatie multiple e sindrome di Chiari tipo 1. Ritornai a guardare il sito internet dell’istituto di Barcellona in cui ho potuto notare che veniva praticata la sezione del filum terminale, una tecnica mini invasiva. Decisi di parlare a mio marito che mi consigliò di parlarne con un amico che lavorava nell’ospedale della nostra città, per qualche parere. Fin da subito lui e stato molto scettico e mi consigliò un neurochirurgo a Pavia che praticava la sezione del filum terminale, ma gli risposi che l’avevo già trovato su internet però la tecnica che viene utilizzata a Pavia non era la stessa che viene utilizzata dal dottor Royo a Barcellona. Accettai il consiglio di andare a Pavia e lasciar stare Barcellona.

Giugno 2013 andai a Pavia per la visita chiesi al neurochirurgo se mi praticava la sezione del filum terminale, lui rispose che non era il mio caso. Inoltre mi disse che l’intervento più appropriato era la decompressione osteo-durale. Mettendomi al corrente di tutti i rischi che comportava questa operazione, mi riferì che anche a Barcellona praticavano l’intervento di sezione del filum terminale e quindi se volevo ero libera di andarci ma che secondo lui perdevo solo tempo. Io mi fidai di ciò che mi disse perché sembrava una persona tranquilla. Con il mio consenso mi mise in lista di attesa per essere operata di decompressione osteo-durale. Mi aveva detto che sarei stata operata tra luglio e agosto. I mesi passarono ma non venni chiamata.

Decisi di mandare una e-mail per sollecitare il ricovero perché ultimamente ero peggiorata. Il neurochirurgo mi rispose che non dipendeva da lui e di chiamare la segretaria affinché sollecitasse il ricovero; ma lei mi disse che la lista di attesa era molto lunga. Passarono altri 2 mesi ma non venni chiamata.

Nel frattempo mia figlia mi consigliò di chiamare a Barcellona per sentire se veramente non era il mio caso fare la sezione del filum terminale decisi di accettare il consiglio e chiamai la dottoressa Gioia Luè, una persona molto gentile e disponibile che sa mettere subito a proprio agio. Le raccontai la mia storia e le chiesi la conferma se veramente non potevo fare la sezione del filum terminale, lei mi consigliò di mandarle via web i dischetti delle mie risonanze. Dopo un po’ mi richiamò dicendo che il dottore aveva valutato le mie risonanze dichiarando che avevo una trazione midollare e che quindi potevo fare benissimo l’intervento della sezione lì a Barcellona. Decisi di disdire subito l’operazione a Pavia (nel frattempo mi avevano contattato per essere ricoverata in seguito essere operata) così andai a Barcellona.

Fin da subito mi prenotarono la visita per il giorno 23 ottobre, il 24 sono stata operata e il 25 dimessa. Appena si e concluso l’intervento mi hanno portata in camera e dopo qualche ora ho cominciato a sentire dei benefici. Non avevo più problemi a deglutire, il sangue cominciava a circolare nelle gambe, braccia e viso, avevo i piedi e  le mani calde cosa che non avveniva nemmeno nei mesi estivi di gran caldo in cui rimanevano sempre fredde. Passate alcune ore dall’intervento ho cominciato a camminare, le gambe erano leggere e così pure le braccia e le spalle. Il mal di testa era sparito e inoltre ho recuperato anche le forze nelle mani. Alla visita di controllo, dopo 40 giorni, è risultato che non avevo più la disfagia alla saliva e solidi, non ho più la ptosi palpebrale e non ho più i formicolii agli arti superiori e infine ho recuperato ancora di più la forza nelle mani, non compaiono più le apnee notturne e neppure le vertigini. La malattia e stata bloccata. Prima di essere dimessa il Dottor Royo è venuto a salutarmi e voleva sapere come stavo: io gli ho risposto che stavo bene e che non avevo perso tempo a venire a Barcellona come in realtà mi aveva detto il neurochirurgo di Pavia; ma io gli ho risposto che avevo perso tanto tempo a non aver scelto fin da subito questo intervento. Ringrazio tantissimo il Dottor Royo una persona molto umile e umana e la Dottoressa Gioia Luè e tutto lo Staff.

Paola Sacchiero

Cell. 3387886270

E-mail: [email protected]

Celestina Marques Gonçalves. Sindrome da trazione midollare. Sindrome d’Arnold Chiari I. Scoliosi idiopatica. Multiple Discopatie.

Publicado por ICSEB el 10 Ott, 2013

Data intervento: Luglio 2011

brasil

Mi chiamo Celestina marques Gonçalves, vivo in Brasile a Porto Alegre /RS. Oggi sono una persona molto felice, con voglia di vivere. Per molti anni ho sofferto di forti dolori a testa/nuca, con una diagnosi di emicrania, e di disturbi alla colonna cervicale. A Novembre del 2006 sono andata in Cina a fare uno stage in MTC-agopuntura, e alla fine stavo così male che non ho potuto finire il corso. Il dolore con l’agopuntura è stato bloccato, ma quando sono tornata in Brasile ho avuto un’altra crisi dopo 30 giorni, come in Cina. Ho attribuito queste crisi allo stress del viaggio e alle molte ore di volo. Da quel momento ho iniziato ad avere crisi più frequenti, più o meno ogni 3 mesi. Mi portavano all’ospedale, mi medicavano e poi stavo bene tre mesi, poi appariva un’altra crisi sempre più intensa. Avevo scoperto un farmaco che si mette sotto la lingua e in qualche minuto il dolore se ne va.

Nel 2009 ho iniziato ad avere mal di testa quasi ogni giorno. Mi facevano massaggi e agopuntura, che mi alleviavano i sintomi. Poi ho iniziato ad avere sintomi diversi, ma non li ho mai ho associati alle crisi di mal di testa. Nel 2010 ho incominciato ad avere disfonia e addirittura afonia. Sono terapeuta e agopunturista e do lezioni e corsi di formazione professionale- molte volte avevo alterazioni della voce o restavo persino senza voce durante le lezione. In poco tempo ho iniziato a cercare uno specialista, ma questi, non trovando nessuna causa del mio disturbo, mi ha mandata da altri specialisti. Non è mai stato trovato niente che giustificasse i problemi alla mia voce. Nello stesso anno e in modo abbastanza consecutivo, comparivano altri sintomi- crisi intense di dolore pulsante alla nuca, pressione alla testa, vista sfocata. Passavano i giorni e le crisi di dolore peggioravano fino a che sono arrivata a non poter dormire. Passavo le notti stirandomi e muovendomi come se indossassi un vestito troppo stretto. Ho iniziato a cercare un modo di dormire che mi alleviasse- dormire con mezza testa che penzolava fuori dal letto faceva diminuire la pressione che sentivo internamente. Al trascorrere diverse settimane ho sentito chiaramente che i sintomi andavano aggravandosi. Ho iniziato ad avere apnee notturne- dormivo seduta. Anche durante il giorno molte volte sentivo che mi mancava l’aria. Poi ho cominciato ad avere sintomi di alterazione cardiaca. Trascorsi allora alcuni mesi andando a farmi visitare da medici con tutte le specializzazioni possibili. Mi hanno visitata 8 medici con 5 specialistiche diverse e non è stato trovato niente nei moltissimi accertamenti che mi hanno fatto. In quel momento sapevo solamente che avevo un problema nella zona cervicale e che non mi raccomandavano nessun intervento. Negli esami in cui si è basato il medico per dare questa conclusione constava già la sindrome d’Arnold Chiari (solo che l’ho saputo dopo 10 anni).

Un giorno ho sognato che mi stavo facendo una risonanza magnetica cerebrale. Era un lunedì. Quando mi sono svegliata, in quell’epoca ero arrivata a trascinarmi, ho chiamato un neurologo, il primo dei 7 che ho consultato. Gli ho chiesto una prescrizione di risonanza, lui mi ha esaminato e ha detto che non c’era bisogno di farla perché stavo bene. Ho insistito affinché me la facesse. Il giorno dopo l’ho effettuata subito e in quella stessa settimana sono tornata dal neurologo con la diagnosi di Sindrome d’Arnold Chiari I. Mi ha mandata da un altro medico e questo da un altro ecc.  Sono stati 7 e di tutti questi ce n’era solo uno che prima avesse fatto una craniotomia. Mi ha spiegato come si faceva e quali erano i rischi. Ho deciso di non operarmi- rischio per rischio, ho scelto il rischio di morte improvvisa per la patologia stessa. Per combinazione la settimana seguente mio figlio andava in Canada a studiare per un anno. Ho deciso di non raccontare niente a nessuno fino al suo ritorno. Alla fine poi l’ho confidato a mio marito. In pochi giorni andava sempre peggio, ho iniziato a perdere forza nelle gambe e il controllo degli sfinteri. Durante le crisi non riuscivo a fare il mio lavoro, a camminare, a guidare… Facevo 5 passi e restavo senz’aria e con una stanchezza che facevano sí che mi dovessi sdraiare. Non sapevo neanche che tutto ciò fosse attribuibile ai miei problemi di schiena. Mia figlia, molto sfiduciata per tutto ciò che stava accadendo (io cercavo di non vederla di persona), alla fine mettendomi sotto pressione si è resa conto che ciò che mi stava succedendo era dovuto a una patologia genetica poco conosciuta, e che l’unica soluzione era un intervento ad alto rischio. Mia figlia era disperata. Non potendo accettare la realtà, ha iniziato a cercare in Internet una qualche soluzione a quella situazione così orribile di dolore, di sofferenza…

Tre giorni dopo è tornata a casa con informazioni scaricate nel suo computer, ha investigato, si è messa in contatto con altre persone portatrici della stessa sindrome, con comunità, gruppi, pazienti operati dal Dott. Royo della clinica di Barcellona, in Spagna. Una nuova speranza. Una luce. Abbiamo ricevuto informazione, e potevo essere una paziente per cui era indicato l’intervento. Sinceramente eravamo tutti sfiduciati, perché quello che sosteneva il Dott. Royo sembrava irreale a confronto con la mancanza d’informazione e l’ignoranza dei neurologi in Brasile- Porto Alegre.

Ho iniziato a incrementare la mia speranza di tornare a camminare, di respirare bene, di dormire, di parlare, di controllare gli sfinteri… È stata una fase molto importante. Ho ricevuto l’aiuto di molta gente. Reiki, appoggio spirituale…

Ho deciso di farmi operare. Sono andata a Barcellona a luglio del 2011. Sono stata operata di Sezione del filum terminale e il giorno dopo sono uscita dalla clinica che camminavo senza dolore. Sono stata in quella città 10 giorni, facendo gite turistiche senza dolore. Quando sono tornata in Brasile mi sono resa conto che anche la pressione in testa durante i voli era scomparsa. Il Dott. Royo mi aveva anche raccomandato di operare la colonna cervicale per le tre ernie discali che avevo. Questo l’ho fatto in Brasile, mi hanno inserito 3 placche e 8 viti, dopo 5 mesi dalla sezione del filum terminale effettuata dal Dott. Royo. Dopo la chirurgia cervicale i movimenti del collo sono abbastanza migliorati, il dolore è scomparso, ed è tornata sensibilità alle dita delle mani.

Sono molto grata al Dott. Royo.

Quando sono tornata dalla Spagna, sono andata a vedere i medici e ho raccontato loro che i sintomi che avevo erano associati alla sindrome e perciò non mi avevano diagnosticato niente con gli accertamenti ai polmoni, al cuore, endocrini, otorino-laringoiatrici, renali, oftalmologici. Questo è servito per dare subito una diagnosi corretta a un bambino di 9 anni, ricoverato per studiare i suoi sintomi.

Spero davvero di poter aiutare tutti coloro che non sono sicuri rispetto al procedimento. Raccomando l’operato amorevole, serio ed efficiente che effettua il Dott. Royo.

Grazie

Celstina Gonçalves

E-mail: [email protected]

Anna. Sindrome da Trazione midollare. Sindrome d’Arnold Chiari I.

Publicado por ICSEB el 4 Giu, 2013

Anna_Portyko

Data dell’intervento: gennaio 2012

rusia

Mi chiamo Anna, abito a Mosca (Russia). Ho 48 anni. Cercherò di raccontare in breve la mia storia. Ho mostrato i primi sintomi quando andavo a scuola, senza causa apparente sono iniziati i mal di testa e le vertigini. Dopo alcuni esami in varie cliniche non è stata trovata nessuna patologia. La conclusione dei medici è stata: “È sana. Non c’è ragione di preoccuparsi, con la crescita i sintomi scompariranno”. Il tempo passava, ma non c’erano miglioramenti. Ancora peggio, con la nascita di mio figlio i mal di testa si sono fatti più acuti e duravano di più. Non sempre se ne andavano con i farmaci. Hanno cominciato a presentarsi nuovi sintomi: – dolori alla colonna vertebrale (nuca, spalle, schiena e zona lombare) – sensazione di rigidità al collo – stanchezza continua – depressione – riduzione dell’acutezza visiva – diplopia – problemi della respirazione – cammino instabile Per un lungo periodo mi sono sottoposta a diversi esami, che come risultato mi davano diverse diagnosi. M’ indicavano trattamento e fisioterapia. Le immagini di RX (ancora non si usava la RM) mostravano osteocondrite della colonna vertebrale. In questo caso per il trattamento si raccomandano esercizi fisici. Negli anni successivi ho fatto molto yoga, aerobica, nuoto, ma gli sforzi fisici peggioravano solo il mio stato. Solo a ottobre del 2011, dopo nuovi esami e una RM mi è stata diagnosticata la Sindrome d’Arnold Chiari I. Questa patologia non era molto studiata. Mi hanno proposto di rimanere sotto stretto controllo medico, e, nel caso la malattia fosse progredita, un intervento neurochirurgico per la decompressione della fossa posteriore. Dopo aver fatto un po’ di ricerca in Internet sugli ambigui risultati dell’intervento proposto, mi sono sentita disperata: avevo la diagnosi, ma non c’era soluzione – il mio stato di salute sarebbe rimasto uguale; con dolori fissi e senza la speranza di una vita piena. Non avevo altra possibilità che quella di continuare a cercare nuove soluzioni mediche per il trattamento di questa patologia complicata. A ottobre del 2011 ho trovato in Internet l’informazione sull’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis a Barcellona. Ho mandato subito un’e-mail a Barcellona e ho ricevuto una risposta che mi ha fatto molto piacere. Per la prima volta mi hanno spiegato la causa della malattia. La sindrome da trazione midollare è causata da un Filum terminale teso. Non avevo dubbio che l’intervento di sezione del filum terminale propostami dall’Institut fosse la mia unica opportunità di recupero. Il 17 gennaio del 2012 il Dott. Royo Salvador mi ha operata. L’atmosfera accogliente della clinica, la competenza e l’attenzione dei medici, un esame medico di qualità il giorno prima dell’intervento, mi hanno dato la certezza assoluta che quella fosse la scelta giusta. Ho superato l’intervento senza dolore, e immediatamente ho sentito dei cambiamenti nelle mie condizioni, che continuano fino ad oggi. Ora sono passati 17 mesi dall’intervento all’Institut Chiari di Barcellona, il mio stato migliora ogni giorno di più, la maggior parte dei sintomi che ho sopra descritto sono quasi del tutto scomparsi, non ho più mal di testa. Nella mia vita vedo colori nuovi, vivo una vita piena. Prima dell’intervento avevo difficoltà a deambulare, per me era difficile superare i 500 metri. Ora cammino persino per 7 kilometri, faccio yoga e lavoro. Il mondo è meraviglioso quando ti senti sana e forte! Nelle testimonianze del sito dell’Institut avevo letto che la patologia può essere ereditaria. A volte mio figlio si lamentava di dolori alla schiena e di stanchezza. Le sue RM di controllo hanno confermato la diagnosi di Sindrome d’Arnold Chiari I e a febbraio 2013 è stato operato dal Dott. Royo. Subito dopo l’intervento sono iniziati i miglioramenti: gli è tornata l’energia, sono diminuiti i dolori alla schiena. Mille grazie al team dell’ Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona- sono professionali nel loro mestiere. Il Dott. Royo ha regalato la vita non solo a me, ma anche a mio figlio, gli sono infinitamente riconoscente! Email: [email protected]

Angela Grieco. Mielopatía da trazione con Síndrome di Arnold Chiari I, Siringomielia C7-D1 e Scoliosi idiopatica.

Publicado por ICSEB el 8 Apr, 2013

Data dell’intervento: marzo 2008

italia

Mi chiamo Angela Grieco e vivo a Marconia di Pisticci in provincia di Matera, vorrei spiegarvi come ho scoperto di avere l’ArnoId Chiari 1 e la Siringomielia. Sin dall’adoIescenza ho iniziato ad avere forti nevralgie al volto, al collo e agli occhi. Con il passar degli anni questi dolori erano sempre piu frequenti. Avevo anche dolori alla schiena e quando mi toccavo , sentivo vicino la spina dorsale un cordone che mi provocava dolore. Ho girato tra vari ortopedici, addirittura un medico sportivo mi fece delle punture sul cordone sopra citato. All’età di circa quarant’anni Ie sofferenze aumentarono: formicolio agli arti, vertigini, do|ori al volto, una forte compressione alle estremità della colonna e un dolore acuto fino al centro della testa. Dopo varie insistenze ho ottenuto dal neurologo del mio paese una risonanza magnetica e da lì si e scoperta Ia malattia . Sono andata al Besta a Milano dove mi hanno detto che l’unica soluzione era la decompressione, per caso ho sentito la storia di Pietro Gigliola, l’ho contattato ed é stato lui a farmi conoscere il dottor Royo e Rita Presbulgo. Ml sono operata il 04/03/2008 a Barcellona e i miglioramenti sono stati rapidi, non ho piu i dolori lancinanti che mi costringevano ad andare in giro con il toradol in borsa, riesco a sopportare Ie ernie cervlcall e la siringomielia in C7-D1. Ringrazio il Dottor Royo per Ia sua professionalita e la sua straordinaria umiltà, ringrazio Pietro Gigliola che mi ha fatto conoscere la sua storia e mi ha indicato come contattare il Dottore, inoltre ringrazio Rita Presbulgo che mi é stata molto vicina prima e dopo l’intervento.

Vivien Chen. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC).

Publicado por ICSEB el 5 Mar, 2013

Data d’intervento: maggio 2012

china

Salve.

Sono stata operata di Sezione del Filum terminale in Spagna il 22 maggio 2012, con diagnosi d’Arnold Chiari senza Siringomielia.

Tutto è iniziato con un mal di testa improvviso a dicembre 2011, un medico di Shangai mi ha diagnosticato fuga di LCR causata dalla rottura della membrana midollare e sono stata trattata con blood patch a Hangzhou, dopo di che è scomparso il mal di testa, ma si sono aggiunti mancanza di forza nella mano sinistra e rigidità cervicale, non potevo inclinare la testa in giù. A parte il mal di testa, avevo dolori nel lato sinistro della schiena.

Successivamente ho mandato tutti i miei esami e referti al Dott. Royo in Spagna, mi ha diagnosticato abbassamento delle tonsille cerebellari. Ho prenotato subito l’intervento per febbraio del 2012. Dopo l’intervento, il mio stato di salute è migliorato moltissimo, fino ad ora (1 marzo 2013) continuo a sperimentare effetti positivi, anche nelle ultime risonanze non si vede nessun cambiamento nella posizione delle tonsille cerebellari.

Ora non ho più quell’intenso mal di testa e il dolore alla schiena, che prima dell’intervento non mi permetteva di stare seduta a lungo alla scrivania, è migliorato di un 80%. La mancanza di forza alla mano sinistra non è cambiata molto in positivo, ma non è neanche andata peggiorando. Inoltre quando sto seduta per molto tempo (per esempio quando viaggio in voli internazionali) e quando fa’ freddo, compaiono ancora la rigidità cervicale e il dolore alla schiena, ma la situazione è migliorata già di molto.

C’è stata un’epoca in cui stavo tutti i giorni sdraiata nel letto, pensando a come avrei trascorso il resto della mia vita. Pensavo sempre che se avessi potuto riprendere la mia vita normale ne sarei stata molto grata, perché a causa della mia cattiva salute non potevo neanche scendere dal letto. Ora che ho ripreso la mia vita normale, posso fare i lavori domestici e in più porto in viaggio con me la mia figlioletta di 2 anni!

Proprio in questo momento sono in viaggio di lavoro negli Stati Uniti, è un viaggio lunghissimo, che prima non potevo neanche immaginare. Ringrazio tantissimo il Dott. Royo e il suo staff per avermi ridato questa vita.

Anche se la valutazione del post-operatorio di ognuno è diversa, raccomando a tutti di mandare i loro casi al Dott. Royo, spero che possano ricevere un ottimo trattamento!

Cordiali saluti

Vivien Chen

Potete contattarmi attraverso la Dott.ssa Pei Chen: [email protected]

Michaela Ferlaino. Sindrome da trazione midollare. Sindrome d´Arnold Chiari I, Siringomielia e scoliosi idiopatiche.

Publicado por ICSEB el 21 Feb, 2013

Data intervento: maggio 2011

italia

Salve a tutti,

mi chiamo Michaela ho 22 anni e abito in un piccolo paesino delle Calabria.

Scrivo queste poche righe nella speranza di poter essere di aiuto a tutte quelle persone che come me sono affette dalla Sindrome di Arnold-Chiari di tipo 1.

Sin da piccola ho sofferto di forti mal di testa che a volte non mi davano proprio pace. Da qui i miei genitori hanno subito cercato di capire la causa sottoponendomi a diverse esami: rx cranio, visita oculistica, esami di routine. Tutto risultava nella norma. Nonostante questo, il mal di testa continuava a farsi sentire così mi ero completamente abituata a conviverci. A distanza di tempo ripeto nuovamente lírx, questo perchÈ mia madre non era affatto convinta e a distanza di tempo posso dire che aveva pienamente ragione.

Anche in questo caso lírx risulta negativo. Il tempo passa fino ad arrivare a circa 4 anni fa quando iniziarono a comparire degli strani sintomi: stanchezza, debolezza , strane scosse che colpivano gli arti, formicolii continui, dolori fortissimi a livello della schiena,  sentivo una forte tensione a livello della testa e al collo. Inizialmente pensavo che questa debolezza fosse dovuta alla vita sedentaria che facevo, ho sempre fatto sport e una volta terminato mi sono accorta che questi sintomi aumentavano. Con  il tempo però ho capito che non poteva essere questa la causa.

Un giorno come tanti altri ero sdraiata sul divano, mi lamentavo dei forti dolori che sentivo a livello degli arti, della schiena e della debolezza che non mi permetteva a volte neanche di alzarmi, quando ad un certo punto mi si blocca il braccio destro. Non riuscivo proprio a muoverlo cosÏ piano piano con la mano sinistra ho cercato di poggiarlo lungo la gamba. Conoscevo perfettamente il mio corpo e dunque era chiaro che qualcosa non andava.

Mia madre decide di parlarne con un’amica di famiglia, una dottoressa speciale, Ë così che io la definisco. Così dopo poco tempo mi sottopone ad una risonanza magnetica con diagnosi di malformazione di Arnold Chiari di tipo 1.

» inutile spiegare quanta paura ho avuto in quel momento. Non mi sentivo più padrona di me stessa.

Inizio a perdere peso, la debolezza aumentava, non riuscivo più a mangiare, a volte ero capace di tenere il cibo in bocca per 10 minuti senza riuscire a mandarlo già, la schiena e il collo non mi davano pace. Non riuscivo a stare dritta e il mio collo tendeva ad andare in avanti.

Ripeto a distanza di un anno la risonanza e la situazione era peggiorata. Si era verificato un ampliamento della cavità siringomielica. L’unica cosa che in quel momento poteva aiutarmi era l’intervento chirurgico. Di certo nella mia piccola età, non era nelle mie intenzioni sottopormi ad una craniotomia vista l’invasività dell’intervento.. solo a pensarci stavo male 🙁 🙁 🙁

La mia dottoressa speciale  inizia ad effettuare delle ricerche e si arriva così al Dott. Royo.

Una volta venuta a conoscenza della presenza di questo Professore, mi collego sul sito e inizio a documentarmi. Leggo e rileggo centinaia di testimonianze, tutto era così semplice ed io mi rivedevo sempre di più nelle sofferenze di queste persone. Non nego che inizialmente ero un po’ scettica. Mi sembrava tutto molto semplice ma nonostante questo decido di chiamare. Espongo la mia situazione alla Dott.ssa Luè che fin da subito si è dimostrata disponibile e gentile e m’ invita ad inviare le risonanze magnetiche. Dopo qualche giorno arriva la bella notizia: potevo sottopormi ad un intervento di microchirurgia, la resezione del filum terminale da lui praticata. Arrivo a Barcellona e mi sottopongo prima alla visita e dopo un giorno all’intervento chirurgico. Torno in Italia con tanta forza, con una vita completamente nuova. Molti sintomi erano già scomparsi dopo qualche ora dall’intervento e con il passare del tempo molti sono del tutto spariti. Ho ritrovato la forza alle braccia e alle gambe. Sono consapevole del fatto che la malattia È con me ma nello stesso tempo so che non potrà darmi più problemi. Sono fiduciosa e anche se a volte si ripropongono dei piccolissimi sintomi, so che tutto è andato per il meglio e non posso far altro che ringraziare la mia dottoressa che fin da subito ha capito il problema e mi Ë stata vicina, il Dott.Royo e la dott.ssa Luè che mi hanno ridato il sorriso e ovviamente la mia famiglia che mi è stata vicino e che mi ha permesso di intraprendere questa via. Un ringraziamento particolare va a Rosanna Biagiotti che, con molta pazienza e con tanta dolcezza mi è stata vicina e mi ha aiutato ad affrontare questa situazione.

Per qualsiasi informazione di seguito lascio i miei contatti : 0039 3404900272

Michaela Ferlaino

Paola Faedda. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC)

Publicado por ICSEB el 6 Feb, 2013

Paola_Faedda

Data dell’intervento: giugno 2012

italia

E incredibile come questa patologia, pur non essendo cosi tanto “rara” come si crede, sia cosi poco conosciuta addirittura dai medici stessi. Vi racconteró la mia storia cercando di riassumere 3 mesi in poche righe. Una mattina di metá marzo del 2012 dopo aver sollevato un peso sento un forte strappo che da mezzo alle scapole saliva fino al collo, niente di preoccupante, semplicemente avevo preso uno strappo… passerá! Infatti dopo qualche giorno sembra attenuarsi, c’era peró qualcosa di strano…una sensazione strana, un forte bruciore che per primo sentivo nel collo, con il passare dei giorni saliva fino a tutta la testa. Inizio a capire che c’è  qualcosa di strano -cosa sono quei bruciori? Cosi ho iniziato il mio vai e vieni dal medico di base, ogni volta erano sempre le stesse risposte -non e niente di grave, sono sintomi che non dicono niente, sei solo stressata- con il passare delle settimane era sempre peggio e sentivo nuove “sensazioni”, tensione alle gambe, alle braccia, formicolio alle mani, fischi alle orecchie…ho fatto ogni tipo di visita, naturalmente private, perchè il mio medico non riteneva necessario andare ad approfondire, era solo stress! Niente, non si riusciva a capire cosa fosse fino a quando un giorno un neurologo, il terzo, finalmente mi fa fare una risonanza dove risultano le tonsille cerebellari abbassate e anche lì…-non è niente, sei nata cosi, vivrai cosi e morirai così- senza chiedersi come mai queste tonsille si fossero abbassate. Decido di fare una ricerca su internet volevo sapere qualcosa di più su queste tonsille, scopro di avere una patologia, “arnold chiari“, e che non è così tanto innoqua, anzi!!! Infatti io stavo sempre peggio. Trovo, sempre su internet che in Spagna a Barcellona c’è un medico specializzato chiamo subito, parlo con la dottoressa Luè che fa parte dell’equipe del dottor Royo il medico specializzato proprio in questa patologia. Gentilissima mi parla, mi spiega e cosa più importante m’informa che questa patologia si può “bloccare” con un intervento. Come abbiamo potuto e con l’aiuto di parenti e amici riusciamo a recuperare i soldi per fare l intervento. A giugno parto, sicura, decisa. Quando sono arrivata mi hanno fatto una visita accurata e mi hanno detto che avrei potuto fare l’intervento e cosi in 3 giorni ho potuto fare visita e intervento per poi essere dimessa il terzo giorno e poter tornare subito a casa. E così, con una piccola incisione al livello del sacro, ho potuto riprendere la mia vita, finalmente mi sentivo “salva”, avevo la certezza di aver bloccato tutti i sintomi che questa patologia mi provocava, ma è andata ancora meglio! Mese dopo mese stavo sempre meglio, i sintomi e i disturbi che avevo si sono attenuati fino a sparire!!! E con l’ultima risonanza magnetica fatta per un controllo risulta addirittura che le mie tonsille sono risalite, tornate a posto, questa è la prova per tutti i medici che mi hanno sconsigliato di fare quest’intervento dicendo che per la patologia di chiari non sarebbe servito a niente, ed è per questo stesso motivo che mi hanno negato anche il rimborso spese per gli interventi all’estero. A tutti quelli che leggeranno la mia testimonianza voglio solo dire <>per conto mio ringrazio il dottor ROYO e tutta la sua equipe!

PAOLA FAEDDA

E-mail: [email protected]

Tel: (+39) 340 29 66147          

Brian Johnson. Sindrome da trazione midollare. Sindrome d’Arnold Chiari I. Assimilazione atlo-occipitale e inversione del processo odontoide.

Publicado por ICSEB el 3 Dic, 2012

Brian_Johnson Data intervento: Luglio 2011

usa

La sezione del filum terminale è riuscita a curare i sintomi dell’ Arnold Chiari I.

Soffrivo di Arnold Chiari I dal 2007 fino al 2012. I miei sintomi erano il mal di testa e un nistagmo laterale destro (capogiri). A luglio 2011 sono stato operato mediante Sezione del filum terminale dal Dott. Royo Salvador dell’Institut Chiari de Barcelona. Il nistagmo è scomparso in 14 mesi. Non sento più capogiri, non ho più mal di testa, e nessun dolore post-chirurgico…

Sono la persona che ero prima di essere colpito dalla Chiari. Che Dio benedica il dott. Royo e la sua équipe, sono bravi in ciò che fanno e sono stati molto gentili con me e la mia famiglia. Mi hanno fatto sentire come se li conoscessi da tutta la vita. L’intervento è stato indolore, sono andato a passeggiare in spiaggia 2 giorni dopo l’intervento e sono tornato a casa in aereo negli Stati Uniti 4 giorni dopo. L’incisione era molto piccola, di fatto non si vede più. Il volo verso casa è stato indolore, non ho neanche avuto bisogno di prendere antidolorifici né niente. Sentivo solo tirare la zona operata e mi faceva male solo quando mi ci sedevo direttamente sopra.

La clinica era molto bella, con mobili moderni e molto design, non ho dovuto fare coda o aspettare né per i raggi X né per nessun altro esame…La mia parte preferita è stata quella in cui mi hanno collegato un tubo che portava calore sotto la coperta, dopo l’operazione. L’aria calda mi ha fatto davvero bene in quel momento. Inoltre, io parlo pochissimo spagnolo e non ho avuto nessun problema nel comunicare con il Dott. Royo, perché lui parla un po’ d’inglese e in più ha una traduttrice.

Con il mio pizzico di spagnolo e il poco inglese degli abitanti, mi sono potuto muovere facilmente per Barcellona, e addirittura l’abbiamo potuta visitare prima e dopo l’intervento.

Non ho nessuna lamentela, e grazie al Dott. Royo Salvador e alla sua professionale équipe, la mia vita è tornata ad essere così com’era prima della Chiari.

Grazie mille per l’incredibile e memorabile esperienza e l’eccellente trattamento ricevuto, avete la mia fiducia.

Brian Johnson.

La mia e-mail: [email protected]

Annalisa Caicci. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC). Siringomielia idiopatica.

Publicado por ICSEB el 8 Ott, 2012
https://youtu.be/05DwDjNJA-I Data dell’intervento: dicembre 2011

italia

Mi chiamo Annalisa Caicci ho 27 anni, abito in provincia di Padova e il 20 dicembre 2011 sono stata operata dal Dott. Royo.

Da piccola non ho mai avuto alcun tipo di problema: ho sempre fatto danza, tanto sport e movimento. Dall’aprile 2004, in seguito ad un incidente sportivo – passaggio del testimone in una gara di atletica di staffetta – ho iniziato ad accusare dolori simili a scosse e a punture a livello dell’addome destro e progressivamente perdita di sensibilità al caldo e al freddo. All’inizio non ho dato per niente peso alla cosa ed ho continuato a fare la mia vita normale, seppur con fatica, con dolori alla schiena e scosse frequenti. Tutto questo è poi sceso a livello inguinale e alla coscia ed infine, dopo un’ influenza con notevole tosse a marzo 2007, ha progressivamente colpito anche ascella, braccio e mano destra. Dopo questo episodio ogni colpo di tosse è diventato doloroso, lo stesso vale per lo starnuto o tutti gli sforzi che implicavano compressioni interne. Ho iniziato a sentire delle scosse molto forti che si irradiavano dal collo al braccio destro: questa iposensibilità mi dava fastidio tipo formicolio e scosse ad ogni piccolo salto o movimento, anche semplicemente nel camminare o nel fare le scale. Spinta da forti dolori, che aumentavano con i cambiamenti atmosferici, e in mancanza di medici che potessero capire a cosa fossero dovuti questi sintomi, molti consideravano fosse stress o un problema psicologico, nel settembre del 2007 ho eseguito una risonanza magnetica cervico dorsale la cui diagnosi è stata la presenza di una Siringomielia pluriconcamerata da C4 a D8 e Malformazione di Chiari tipo I.

Dopo il panico iniziale che mi ha visto protagonista, considerando che ho iniziato a documentarmi in internet e dopo poco ho capito che si trattava di qualcosa di serio, ho cercato di farmi forza e di andare avanti, con le mie difficoltà, anche se non volevo rendermi conto di che patologia avessi e a cosa avrei potuto andare incontro.

Da luglio 2011, sono iniziate iposensibilità anche alle estremità delle dita della mano sinistra in aggiunta ad un dolore che a volte sopraggiungeva al tallone destro. A settembre 2011 scopro che una grande amica ed io abbiamo la stessa patologia, lei, però, già stata operata dal Dott. Royo: una coincidenza che non potevo in nessun modo lasciare andare.

Ho passato tanti giorni a riflettere sull’operazione e i benefici connessi, da lei personalmente spiegati, e che forse questa poteva essere una valida soluzione da fare il prima possibile. Non mi era mai passata per la testa l’idea di un intervento, specie considerate le tecniche molto invasive che mi erano state comunicate, ma dopo la testimonianza ricevuta che mi ha toccato fortemente, mi sono fermata a riflettere e a pensare un po’ al mio futuro e a quello che avrebbe potuto aspettarmi. Mi sono messa in contatto con l’Institut Chiari di Barcellona e grazie alla disponibilità della Dott. sa Luè, ho inviato tutte le risonanze e il materiale in mio possesso, per valutare la possibilità dell’intervento.

Domenica 18 dicembre parto per questa nuova avventura che mi vede protagonista. Lunedì 19 la visita dal Dott. Royo per tutti gli accertamenti e martedì 20 dicembre l’operazione di resezione del filum terminale che è durata 50 minuti: intervento per nulla invasivo e senza alcun tipo di rischio.

Dopo 3 ore dall’intervento camminavo, avevo ripreso sensibilità al braccio e coscia destra, recuperato forza in entrambe le braccia, recuperati i riflessi bicipitali, l’ugola era inclinata ed è tornata dritta, oltre ad uno stato di benessere interiore che da tempo non avevo. Mercoledì 21 dicembre dopo, la visita di controllo, il Dott. Royo mi dà il via libera per ritornare a casa e passo dieci giorni di totale relax: il Natale più bello della mia vita.

Posso affermare che rispetto a tante altre persone che vanno in clinica in condizioni difficili, io ho voluto eseguire l’intervento per prevenire e bloccare la patologia che degenera di giorno in giorno. In realtà, però, mi sono accorta che avevo da tempo imparato a convivere con un dolore cronicizzato pensando che quella fosse la vera condizione di stare bene. Fino al 20 gennaio ho condotto una vita tranquilla, senza sforzi, e dopo la visita di controllo del 1 febbraio, dove mi viene dato il via libera per fare sport, inizio ad insegnare, a ballare e a riprendere tutte le mie attività senza alcun problema.

Ora è tutto diverso e tutto una scoperta: so che Arnold è sempre con me ma che non può più degenerare, so che devo stare attenta a ogni movimento poiché quando esagero nelle cose mi ricorda che c’è e mi porta qualche dolore e leggera scossa nei movimenti, ma sono troppo felice di poter sapere di continuare a vivere e vivere bene. Pratico danza da 25 anni, insegno danza, fitness musicale ed educazione motoria e adoro svolgere ogni tipo di sport, anche se ho dovuto escludere quelli che non potevo più fare, portando attenzione a tutti i singoli movimenti che possono danneggiare la mia salute.

Spero che la mia storia possa essere utile a tante altre persone perché credo che sia importante informarsi senza fermarsi alla prima porta rifiutata, essere un po’ medici di noi stessi, capire ciò che è più giusto per la nostra salute e conoscere tecniche nuove e diverse che, come questa, risolvono un problema grande in un’ora di intervento e con un tempo di recupero rapidissimo.

Consiglio di mettervi in contatto al più presto con il Dott. Royo e con la clinica perché ho incontrato delle persone meravigliose che mettono la persona al centro di tutto e che ridanno la forza, la dignità e la serenità di affrontare questa patologia, che è meno rara di quanto sembra, e di riprendere in mano la propria vita.

Un grazie enorme va al Dott. Royo che è un persona unica, di enorme professionalità e umanità e che mi ha ridato la possibilità di vivere una seconda volta, a tutto lo staff dell’Institut Chiari ed in particolare alla Dott. sa Gioia Luè e al Dott. Fiallos.

Il mio ringraziamento va all’AISACSISCO per la rete di persone con cui sono stata in contatto e con cui tuttora scambio consigli e opinioni.

Per qualsiasi informazione vi lascio i miei recapiti telefonici ed email.

Annalisa Caicci

+393408202465

[email protected]

30/04/14
Dopo due anni dall’intervento, la paziente condivide con noi il link del suo sito Web, per mostrarci tutto ciò che può fare ora e come sta attualmente. La ringraziamo per la condivisione!

 www.annalisacaicci-danza.it

Video testimonianza di Annalisa

Natalia Sotnikova. Sindrome da trazione midollare, Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC), Siringomielia e Scoliosi idiopatiche.

Publicado por ICSEB el 26 Set, 2012

Natalia_Sotnikova Data d’intervento: maggio 2012

rusia

Il 31/05/2012 sono stata operata dal Dott. Royo Salvador e da allora sto contando i giorni dalla mia seconda nascita!

Non sono parole esagerate, è la mia realtà attuale e obiettiva.

Ho saputo della mia patologia dopo aver fatto una RM nel 2010. Prima mi diagnosticarono una condrosi e la trattarono per 20 anni. Quando dicevo che la parte destra del mio corpo non sentiva nulla, i medici o tiravano su le spalle come se non capissero di cosa parlavo, o semplicemente ignoravano quest’informazione. La cosa peggiore per me, però, era che ogni anno di più, sebbene fossi cosciente che mi stesse succedendo qualcosa di anomalo, non riuscivo a spiegare né a me stessa né ai medici la mia sensazione. Tutto m’irritava, mi stancavo velocemente, come se le forze mi avessero abbandonata, molto spesso il mondo mi sembrava grigio, sentivo di non vivere, di vedere tutto da un altro mondo… Facevo persino fatica a chiacchierare di qualcosa con qualcuno, prima era così semplice – pareva una scissione della personalità… Oltre a tutto ciò, mi sentivo come se avessi come minimo 80 anni e come se ogni giorno fosse l’ultimo- era insopportabile!

Man mano stavo diventando pazza. A tutto ciò si aggiungevano varie “sorprese”, per esempio, quando camminavo potevo perdere la borsa, o i miei occhi vedevano doppio , potevo perdere l’equilibrio o barcollare. Di mattina non avevo le forze per alzarmi: tutto il corpo mi faceva male come se mi avessero picchiato, mi sembrava di avere un blocco di cemento attaccato alla zona lombare- così era come mi pesava- di notte mi alzavo cento volte, ogni 5 minuti, per andare in bagno. Dopo la diagnosi, i nostri medici (compreso il neurologo più importante della città, il Dott. Doronin) assicuravano unanimemente che “ Lei è nata così e dovrà vivere così…” poi mi prescrivevano una terapia, che non mi aiutava per niente…

La mia speranza era Internet, passavo ore davanti al computer, ma no… tutto quello che si poteva trovare sulla mia malattia nei siti degli istituti medici russi e delle cliniche principali l’avevo già letto. Non trovavo niente di nuovo… fino a che, un giorno, questo a febbraio del 2012, trovai il sito dell’Institut Chiari- per me era una scoperta!!! Non ci potevo credere! Da quel momento non dubitai un istante del fatto che quella per me fosse la SALVEZZA!

Finora io, con enorme gratitudine e con parole di riconoscimento, ringrazio il Dott. Royo per avermi dato una seconda vita. Dopo l’intervento il mio organismo è tornato alla vita precedente, ho capito che posso di nuovo ridere francamente e guardare al futuro senza paura…

Dopo l’intervento ho promesso al dottore di pregare per lui ogni giorno, fino alla fine dei miei giorni, ed è la verità… semplicemente non ho parole per esprimere il mio sentimento di riconoscenza e di gratitudine per il suo operato, la sua sapienza, la sua attività, perché AIUTA DAVVERO!

Gli auguro SALUTE, SALUTE e ancora SALUTE per molti anni fruttiferi!

CON ENORME GRATITUDINE,

NATALIA

19.09.2012, RusSia, Novosibirsk

I  miei contatti: 8913-920-04-48, 8953-764-69-30

Skype: sotnikova.natalya

E-mail: [email protected]

Video testimonianza di Natalia

Dina Lopes-Basten. Sindrome da Trazione Midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC)

Publicado por ICSEB el 17 Mag, 2012

Dina_Lopes Data dell’intervento: febbraio 2012

portugal alemania

Il mio nome è Dina Lopes-Basten, ho 49 anni, sono originaria del Portogallo e vivo dal 1988 a Berlino. Nel 2011 mi hanno diagnosticato una Malformazione di Arnold Chiari, dopo molti esami invano negli anni precedenti. Avevo molti sintomi, soprattutto vertigini, forti mal di testa, le braccia mi si addormentavano durante la notte, mi portavano ad alterazioni del sonno, lieve incontinenza, dolori inspiegabili a braccia e gambe, la vista “velata” e poca energia, relazionati con difficoltà di concentrazione, dal 2007. Da settembre del 2011 a febbraio 2012 sono arrivata a non poter condurre una vita normale. Sono stata in mutua per molto tempo, ormai potevo solo guidare in modo limitato e potevo appena dormire. Con l’ottimizzazione della terapia i miei sintomi si sono leggermente alleviati. Un intervento di decompressione per me non era neanche da prendere in considerazione. Dopo un’estesa ricerca su Internet (a parte l’Institut Chiari di Barcellona ho trovato anche istituzioni corrispondenti negli USA) mi sono decisa a favore della Sezione del filum terminale minimamente invasiva, con un soggiorno a Barcellona di solo tre giorni. Il mio neurologo e mio marito, entrambi persone intelligenti e aperte, mi hanno appoggiato tantissimo.

Dopo aver mandato anticipatamente tutta la mia documentazione, mi hanno risposto immediatamente che probabilmente soffrivo di una Sindrome da Trazione midollare, che avrebbe provocato anche l’abbassamento delle tonsille cerebellari. La valutazione da parte dell’équipe dell’Institut Chiari mi ha dato un’impressione molto professionale, cosicché mi sono diretta a Barcellona con mio marito. Dopo aver confermato la diagnosi con un’esaustiva visita in sede, sono stata operata dal Dott. Royo il 14 febbraio 2012.

Dal mio punto di vista di paziente, l’intervento ha avuto un completo successo. I suddetti sintomi sono scomparsi del tutto, ho subito potuto smettere di prendere la pesante terapia farmacologica, finalmente non avevo più vertigini né cefalee, la vista era di nuovo nitida.  Sono da sottolineare l’evidente miglioramento dei riflessi e della forza. Nell’insieme mi sentivo (e mi sento) come appena nata. Vorrei ringraziare tutta l’équipe dell’Institut Chiari, soprattutto il dott. Royo, il dott. Fiallos e la Sig.ra Katharina Kühn.

Tel.:  +49 170 8349594

Email: [email protected]

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Un anno e mezzo più tardi

Continuo a sentirmi molto bene. Prima dell’intervento mi vedevo obbligata a prendere antidepressivi, tra le altre cose, per poter condurre una vita più o meno normale. Dal giorno 14 febbraio del 2012 non ne ho più bisogno. I sintomi precedenti non sono mai più tornati: né le vertigini, né le cefalee, né la difficoltà a concentrarmi. Attualmente vedo di nuovo la vita con ottimismo. Grazie mille a tutto il team dell’Institut Chiari de Barcelona

Monia Martin. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC). Siringomielia idiopatica.

Publicado por ICSEB el 23 Apr, 2012

Monia_Martin Data intervento: gennaio 2012

italia

Mi chiamo Monia, ho 38 anni e vivo in Italia.

L’inizio della mia esperienza coincide con il referto di una Risonanza Magnetica completa della colonna per un fastidioso mal di schiena che non mi dava tregua e che io definivo “strano”, in quanto, il dolore non era solo localizzato nella schiena, ma si irradiava anche a livello toracico e a volte non mi faceva respirare bene. Premetto che nel 2007 ho sofferto di difficoltà respiratoria, nodo alla gola, con sensazione di incapacità a far entrare aria nei polmoni, questo mio problema era stato definito come “attacchi di panico”. Il referto della Risonanza parlava di “sospetta siringomielia dorsale”.

Ringrazio il medico neuroradiologo che mi ha consigliato di approfondire la Risonanza con apparecchio a più alto campo,  e che mi ha messo nella giusta direzione di ricerca e comprensione del mio problema.

Dopo l’esecuzione di nuova Risonanza con mezzo di contrasto il referto è il seguente: midollo dorsale da D4 sino a D9 presenta dilatazione del canale ependimale, non segni di alterazione per le tonsille cerebellari; intanto il dolore è sempre presente e mi accorgo che il ginocchio destro a volte  cede e la gamba destra sembra più rigida rispetto alla sinistra, inoltre quando mi abbasso a terra ho capogiri e noto che al risveglio le dita delle mie mani sono rigide.

Mi reco dal primo medico neurochirurgo con gli esami e ricevo dallo stesso buone rassicurazioni sul fatto che il mio problema è di natura congenita; spiego al medico i miei sintomi, ma al tutto non viene data particolare importanza.

Mi si consiglia di praticare attività sportiva, di stare rilassata e di non pensarci (tutto questo in maniera verbale poiché di scritto non mi viene rilasciato nulla).

Dopo alcuni mesi, con sintomi sempre presenti, mi reco da un altro medico neurochirurgo che più o meno mi dice la stessa cosa del primo consultato, questa volta mi viene rilasciato anche un certificato. Consulto anche un neurologo il quale mi consiglia di effettuare i PEM-PESS (potenziali evocati) per valutare un eventuale sofferenza del midollo; nel frattempo decido di inviare i miei esami all’Istituto Chiari di Barcellona, per una consulenza a distanza.

Scopro tramite Internet che il Dott. Royo studia da diverso tempo la patologia (Arnold Chiari con o senza Siringomielia ed altro ancora) e ha già operato delle persone con buoni risultati. Il mio più sentito ringraziamento per tutti i pazienti visti e operati da questo grande medico, che hanno messo a disposizione la loro esperienza e testimonianza, condividendola con gli altri che hanno potuto cosi avere più informazioni su queste patologie.GRAZIE  Rita, Rosanna, Pietro e tutti gli altri..

La mia sintomatologia intanto dopo la visita neurologica peggiora, la cefalea è aumentata, ho vertigini più frequenti e difficoltà a deglutire la saliva, con sensazione di nodo in gola e nausea che mi assale più volte durante il giorno; al mattino al risveglio, quando riesco a dormire, ho dolore forte alla schiena e al torace, comprendo che la situazione sta cambiando (si, ma in peggio)

Prima delle feste di Natale 2011 arriva la risposta dell’Istituto Chiari di Barcellona: confermata la sringomielia dorsale ma contemporaneamente vi è anche un abbassamento delle tonsille cerebellari; fisso un appuntamento per una visita con il Dott. Royo per gennaio e il 31/01/2012 vengo operata di sezione del filum terminale.Dopo solo otto ore dall’intervento sono già visibili i primi miglioramenti: riprendo la sensibilità termica all’emitorace di destra, riesco a mantenere per un certo tempo gli arti inferiori sollevati (prima dell’intervento questo per me non era possibile), l’ugola e la lingua  tornate entrambe in posizione centrale, prima erano deviate a sinistra.

Alle persone malate voglio consigliare di andare ad effettuare almeno una visita a Barcellona presso l’Istituto Chiari presieduto dal Dott. Royo e dalla sua validissima équipe (Dott.ssa Gioia Luè, Dott. Fiallos e tutti gli altri) in quanto, a mio parere, eseguono una visita neurochirurgica davvero completa.

Ho dovuto rendermi conto all’Istituto Chiari di Barcellona che non riuscivo a tenere sollevati gli arti inferiori(Mingazzini con claudicazione degli arti inferiori) che i miei riflessi addominali erano completamente aboliti..che la sensibilità termica nell’emitorace destro era alterata, il segno di Babinski positivo, che non avevo forza nelle braccia e nelle mani..etc..

L’intervento che esegue il dott. Royo blocca l’avanzare della patologia ed il giorno stesso dell’operazione potete già camminare; trattasi di intervento minimamente invasivo e soprattutto privo di rischi.

Ogni malato deve convivere, nella sua condizione, oltre che con la sofferenza fisica, anche con quella psicologica e spera sempre di incontrare dall’altra parte, delle persone umane, oltre che competenti, che non sminuiscano o sottovalutino quello che  sta provando.

Spero che tutti gli ammalati di Patologie Rare possano incontrare lungo il loro percorso chi li sappia ascoltare e guidare verso la soluzione migliore. Il Dott. Royo è stato per me una di queste persone, al quale va tutta la mia stima e rispetto.Spero vi siano sempre più medici meno dediti alla consuetudine e più aperti verso la ricerca; la sofferenza di poche persone affette da patologie sconosciute non è una sofferenza di grado inferiore e per questo meno importante di quella conseguente a patologia nota.

Per chi ne avesse bisogno sono a disposizione: [email protected]

Mercedes Magriñá. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC); Siringomielia e scoliosi idiopatiche.

Publicado por ICSEB el 23 Apr, 2012

Mercedes_Magrina

Data intervento: Marzo 2012

esp

Mi chiamo Mercedes Magriná, ho 61 anni e vivo a Pineda de Mar, Barcellona.

Racconto la mia storia affinché tutti coloro che abbiano dei dubbi possano prendere la decisione che migliori completamente la loro vita.

Il mio primo intervento alla schiena è stato per scoliosi, a 8 anni, mi hanno messo un ferro tra le vertebre per raddrizzarmi la schiena; a 16 anni mi hanno di nuovo operata per togliermelo, dato che si era rotto in sei punti diversi. Qualcuno di quei pezzi è ancora inserito nella mia schiena dato che ai medici risultò troppo difficile l’estrazione.

Da quando ricordo, sono vissuta con dolori e pressione cerebrale che comportavano emicrania per giorni e giorni.

Dopo i 30 anni  è iniziata la vera e propria degenerazione, che è cominciata con torpore alle gambe, crampi alle mani e agli avambracci, perdita di sensibilità in tutta la parte destra del corpo.

A 38 anni mi hanno diagnosticato la malattia chiamata siringomielia, e fino a che non ne sono stata operata, non ho saputo di avere anche la malformazione d’Arnold Chiari.

Dopo l’intervento per siringomielia cervicale mi rioperarono 12 giorni dopo perché il tappo muscolare collocato nell’ovex non era ben posizionato. Sono stata in ospedale per più di tre mesi, periodo in cui per 25 giorni mi hanno estratto liquido midollare per analizzarlo.

Non solo non sono migliorata ma inoltre ho continuato a peggiorare sempre di più. La perdita di sensibilità fu totale, non potevo camminare, vivevo con dolore, stanchezza e fatica ogni giorno.

Lamentabilmente i medici mi dissero, nonostante avessi presentato loro l’alternativa proposta dal dott. Royo per arrestare la patologia (l’intervento di filum terminale), che si trattava di una malattia degenerativa e che non si poteva fare niente e che purtroppo sarei finita senza mobilità in tutto il corpo.

Tanto il dott. Royo quanto la sua umana équipe hanno risolto i miei dubbi dal primo momento, ed sono da sottolineare sia l’attenzione sia le buone maniere dedicatemi.

Dopo poche ore dall’operazione avevo già recuperato parte della sensibilità, la forza nelle mani, non avevo più dolori alle gambe ecc….

Questo decorso evolutivo ha continuato a migliorare eliminando completamente la pressione cervicale.

Quest’intervento non solo mi ha fatto scomparire il dolore, ma mi ha anche ridato la voglia di vivere, affronto ogni giorno con allegria, ho voglia di fare cose, prima vivevo immersa nella depressione profonda che generava il dolore quotidiano.

Ringrazio il dott. Royo e la sua équipe (Barbara, il dott. Fiallos) per aver ridato la gioia alla mia famiglia, che indirettamente ha sofferto per anni.

Grazie in particolare a Barbara, per tutto l’affetto che emana e la fiducia che genera.

Spero che questa testimonianza possa aiutare molte persone. Magari avessi saputo prima di quest’alternativa!

Marialuisa Tripodi.Sindrome da Trazione Midollare. Sindrome d´Arnold Chiari I; Siringomielia e Scoliosi idiopatica.

Publicado por ICSEB el 10 Apr, 2012

Maria_Luisa_Tripodi Data dell´intervento: novembre 2011

Mi chiamo Marialuisa Tripodi ho 47 anni, ho scoperto di essere affetta di siringomelia da Sindrome Arnold Chiari nel 2005, ma i miei problemi sono nati molto prima…

Già dopo la seconda gravidanza e cioè nel 1993 cominciai a soffrire di strani disturbi: frequenti afte nella cavità orale, lunghi periodi con in cui la stanchezza era talmente pressante da togliermi la voglia di fare tutto, e mi comparse un gonfiore all’altezza del coccige.

Passavano gli anni e la mia stanchezza cronica aumentava, erano sempre più e ore che trascorrevo sul divano, tanto che ormai tutti gli amici mi prendevano in giro accusandomi di essere una scansafatiche cronica.

Poi i mal di testa di cui soffrivo piuttosto frequentemente, sin dall’adolescenza, aumentarono, associandosi a dolori acuti alla cervicale.

Iniziai a fare fisioterapia, ma stranamente durante i trattamenti invece di migliorare peggioravo, la fisiatra che mi aveva in cura, professionista molto attenta, interruppe i trattamenti e mi chiese di sottopormi ad una risonanza magnetica in quanto le mie reazioni alla fisioterapia non la convincevano… e così scoprii l’origine di tutti i miei mali!!

Iniziai un giro di visite presso vari neurochirurghi ma per ognuno di loro ero ancora asintomatica e pertanto non c’erano le indicazioni per procedere. Intanto i miei problemi aumentavano, io una persona dal carattere spumeggiante e sempre iperattiva ero diventata l’ombra di me stessa, tutto ciò che facevo era un peso, iniziavo ad avere parestesie alle mani ed ai piedi, soprattutto dal lato sx, inciampavo continuamente e sempre più spesso, mentre  mangiavo,  mi affogavo.

Nel 2008 fui contatta dal mio medico di famiglia il quale mi chiese se potevo confrontarmi con il Dr. Crocè, suo collega di studio che aveva scoperto di avere la mia stessa malattia. Ed da quel confronto ci rendemmo conto di avere un quadro sintomatologico molto simile.

Qualche tempo dopo lui si sottopose all’intervento di sezione del filum terminale dal prof. Royo con i risultati che potete leggere nella sua testimonianza. Ma io non mi decidevo. I miei disturbi aumentavano, iniziai a soffrire di coliche intestinali continue, apparentemente senza causa, nel corso di una visita oculistica mi fu riscontrata una riduzione del campo visivo, e fui sottoposta a tutta una serie di esami al fin di verificare l’esistenza di problemi di altra natura Tutti gli esami furono negativi ma la vista peggiorava. Il mio medico di famiglia, dopo l’esito positivo dell’intervento effettuato dal dr. Crocè,  continuava ad invitarmi ad andare in Spagna ma io esitavo. All’inizio dell’estate scorsa sopravvivevo, la mia sensazione continua era che vivevo “trascinadomi” soffrivo di contratture croniche in tutto il tratto dorsale e lombare e le “torture” a cui mi sottoponevo per alleviare i dolori mi davano benessere solo per qualche giorno. Contattai altri due neurochirurghi, non avevo voglia di andare all’estero in un ambiente straniero ad operarmi. Il verdetto questa volta era chiaro, dovevo sottopormi con urgenza alla decompressione delle tonsille cerebellari in quanto il mio quadro clinico era peggiorato. Secondo i due medici non vi erano indicazioni chirurgiche per la sezione del filum terminale e pertanto era inutile insistere in quella direzione. Svenni due volte, e mi decisi. Contattai l’istituto Arnold Chiari ed il 14 novembre 2011 mi recai a Barcellona. Innanzi tutto è d’obbligo chiarire che i miei timori di un ambiente estraneo si dissiparono immediatamente, tutto lo staff del prof. Royo mi mise subito a mio agio facendomi sentire a casa. Il giorno dopo fui sottoposta all’intervento e da quel momento la mia vita è cambiata. Già al risveglio dall’intervento tutti i dolori dorsali e cervicali sono scomparsi, per non parlare della stanchezza cronica che da quel giorno  è completamente scomparsa. Oggi a distanza di 5 mesi, la mia vita è profondamente cambiata, sono tornata la donna di prima, mi sembra di essere uscita da un tunnel buio e gli ultimi 8 anni della mia vita sembrano non appartenermi più. Ho solo un rammarico, quello di non essermi operata prima. Colgo l’occasione per ringraziare il prof. Royo, innanzitutto per la profonda umanità che lo caratterizza oltre che per l’impegno che dedica allo studio di una malattia ancora poco compresa.

Reggio Calabria 10 aprile 2012

TEL: 0965600394 

[email protected]

Irene. Sindrome da Trazione midollare. Arnold Chiari I; Siringomielia e Scoliosi idiopatiche.

Publicado por ICSEB el 18 Ott, 2011

Data intervento: luglio 2010

italia polonia

La mia storia.

Nel 2009, dopo vari problemi, dalla dissinergia detrusoriale, presunta vescica neurologica, anni di incubo, tra dolori assurdi, mal di testa da farmi stare a letto per giornate intere , senza poter scostare la testa neanche di un millimetro, svenimenti ecc., mi viene diagnosticata Arnold Chiari 1 e la cavità Siringomelia. L´intervento è urgente, altrimenti, oltre alle parti del corpo che stavano già perdendo la loro funzionalità anche le altre erano in pericolo. Il verdetto è la decompressione celebrale “roba da niente”, come mi viene detto. Dopo aver consultato vari neurologi e neurochirurghi, i più noti nell´ambito, a livello laziale, ma non soltanto, i pareri diventano tutti scordanti! Nessuno riusciva a darmi una diagnosi univoca. “Lei non ha niente, è tutto dovuto ad altre cause!” . Ma quali? Abbiamo sentito i pareri dei “migliori”, mi sono sottoposta a tutti gli accertamenti necessari. I risultati degli evocati potenziali sono un segnale, un segnale ignorato. Nessuno se la sente di dare una causa, ad un malessere progressivo e degenerante in cui mi trovavo.

Dopo vari tentativi e peripezie, la mia cartella finisce dal Dott. Royo, il quale non ci promette miracoli. Non si sa se i problemi vescicali verranno risolti, ma è sicuro che la malattia potrà essere fermata. L´onestà di questa diagnosi e lo studio che ha fatto mia madre, la gran de protagonista della mia malattia, su come avviene l´intervento, sui suoi risultati, e sulle possibilità di arresto della progressione di Arnold Chiari e della Siringomelia, mi portano in sala operatoria. Credo di non aver mai ricordato con tanta tranquillità nessun tipo di intervento e nemmeno nessun esame diagnostico! Il dottore, uscito dalla sala operatoria ha abbracciato i miei genitori. Il post operatorio nei primi cinque giorni è stato doloroso, lo ammetto, e nel primo mese non potevo e non ero in grado di sollevare un peso superiore ai 500 grammi. I medici italiani, belgi, polacchi che hanno visto la mia ferita nei mesi successivi, si sbalordivano della perfezione con cui questo tipo di intervento è stato fatto.

Oggi. Dopo un anno e 3 mesi dall´intervento. La strada è ancora lunga, ma i primi risultati si vedono. Mal di testa sono quasi del tutto spariti. C´è stato un minimo recupero della sensibilità. Dopo il primo periodo di svenimenti, questi non si ripetono più. Dalla visita di controllo risulta inoltre una maggiore liberazione.

Non nascondo che nella fase di recupero, che può durare a lungo, è essenziale avvalersi di altri specialisti, perché la Arnold Chiari e la Siringomelia, sono delle malattie neurologiche e colpiscono i nervi. Un nervo, se non è morto, deve essere riabilitato.

Il dottor Royo è stato il primo dei pochissimi medici specializzati ed umani che ho incontrato sul mio percorso. Il mio corpo ha bisogno di tanto tempo per ristabilirsi dalle varie diagnosi sbagliate e soprattutto dalle cure sbagliate, ma credo di andare verso la direzione giusta.

Per qualsiasi contatto: [email protected]

Virginia. Sindrome da trazione midollare, Sindrome d’Arnold Chiari I; Scoliosi idiopatica.

Publicado por ICSEB el 15 Set, 2011

Data dell´intervento: giugno 2010

esp

Mi chiamo Virginia, ho 37 anni e sono di Bilbao. Espongo la mia situazione, in primo luogo per ringraziare il dott. Royo e il dott. Fiallos, così come il resto dell´equipe, per la buona attenzione, la semplicità e l´efficacia dei consulti e dell´intervento chirurgico di filum terminale, che mi è stato fatto l´8/6/2010 e che ha alleviato i sintomi di cui soffrivo.

Oltre al fatto che il mio sviluppo dall´infanzia è stato complesso per ritardo psicomotorio, deficit del linguaggio, e altri, a luglio del 2004 (a 30 anni) sono andata dal neurologo perché cadevo in ginocchio con una certa frequenza, un lato cedeva più dell´altro, senza poterlo spiegare dato che cadevo senza prendere storte e senza inciampare. Nella Risonanza Magnetica dell´8 luglio del 2004 mi hanno diagnosticato una Malformazione di Chiari I, ma non ho ricevuto nessuna spiegazione sul disturbo né sul suo sviluppo futuro.

Il tempo trascorreva e comparivano sempre più sintomi diversi, come stanchezza generalizzata, nausee mattutine, vomiti, stipsi, apatia, tic, dolore al costato sinistro… Per anni non me n´è stata giustificata la causa né l´origine, e dato che coincidevano con le mestruazioni mi costringevano a letto senza potermi muovere, non riuscivo nemmeno a cambiare posizione. La mia ginecologa addirittura mi ha avvisato che poteva trattarsi di menopausa precoce, conseguenza della malformazione neurologica. Di fronte a questa situazione sempre più dolorosa e persistente, in diversi consulti medici mi hanno prescritto terapie farmacologiche per vomiti, fibromialgia o fatica cronica, con antinfiammatori, antidepressivi e ansiolitici.

Il primo neurochirurgo da cui sono andata non optava per l´intervento né per nessun´altra soluzione. Il neurologo mi raccomandava che seguissi le raccomandazioni e le terapie dell´internista, e di tornare a controllo dopo un anno. Ma intanto la mia situazione si faceva insopportabile a causa degli episodi di dolore e degli altri sintomi che mi obbligavano a isolarmi e che colpivano diverse sfere della mia vita.

Attraverso Internet, un famigliare ha trovato l´Istituto Chiari e né io, né la mia famiglia, abbiamo avuto nessun dubbio nel consultarli sul mio caso. La diagnosi è stata chiara, e le mie circostanze mi hanno portata a cercare una soluzione che nella medicina convenzionale non mi veniva offerta, dato che questa mi proponeva solo pastiglie e pastiglie, senza considerare la mia qualità di vita.

L´8 giugno del 2010 sono stata operata nella Clinica CIMA e sono migliorata in modo evidente, e attualmente sto meglio. Non prendo medicine, solo qualche ibuprofene per i dolori premestruali. So che la malformazione è lì, ma il sollievo è stato definitivo: sono cessate le nausee, il dolore intercostale sinistro e la maggior parte dei tic; è anche diminuita l´inquietudine che mi affliggeva perennemente.

Guardo al futuro con speranza e forse è stata ritardata la degenerazione che la malattia comporta.

Molte grazie dott. Royo, invio questa testimonianza affinché la mia esperienza possa bonariamente servire ad altri/e che si trovino nella situazione che ho descritto e che oggi appartiene al mio passato.

Cordialmente,

la sua paziente Virginia

Giuseppina Murina. Sindrome da trazione midollare. Sindrome d´Arnold Chiari I, Siringomielia e Scoliosi idiopatica.

Publicado por ICSEB el 27 Giu, 2011

Data dell´intervento: febbraio 2011

italia

Mi chiamo Giusy, ho 34 anni e sono di Reggio Calabria, la mia storia e´ molto simile a tante altre. A seguito di un incidente stradale, circa 10 anni fa, riportavo un trauma cranico e frattura vertebrale (C.6), dopo essere stata operata in maniera impeccabile da un neurochirurgo italiano, molto bravo, con stabilizzazione della frattura con una placca in titanio, venivo dimessa senza aver riportato nessun danno neurologico. Tuttavia dopo un lungo periodo di riposo incominciavo nuovamente a svolgere le mie normali attività quotidiane, quindi anche a lavorare. Nel contempo però mi sono iniziati i primi dolori cervicali, i mal di desta, i formicoli agli arti superiori ecc….,questi sintomi,che si manifestavano in maniera lieve, non mi destavano tanta preoccupazione poiché avendo subito un intervento di tale entità, anche a detta del mio neurochirurgo, erano più che accettabili. Tutto cambia dopo circa 10 anni. Verso marzo 2010 i sintomi che mi trascinavo dall´epoca dell´intervento aumentano di notevole intensità: i dolori cervicali ed i mal di testa erano insopportabili, i formicoli agli arti superiori erano ormai una ossessione e si erano aggiunti i dolori, anche di notte, per cui dormivo pochissimo, avevo perdita di forza alle mani, presenza di crampi al piegare la testa o al ridere, stanchezza degli arti inferiori salendo le scale o in salita con relativa difficoltà a respirare, tutto ciò mi limitava, e di molto, la mia vita quotidiana. Dopo un consulto con il mio neurochirurgo italiano, effettuo la mia prima risonanza magnetica, la quale evidenzia una cavità midollare di notevole entità, al che, il dottore di neuroradiologia, mi consiglia di fare un´altra R.M.N. con mezzo di contrasto, per scongiurare la natura tumorale di detta cavità siringomielica. Quindi, ancora più confusa, ma altrettanto preoccupata, mi rivolgo al mio medico curante, che colto di una sua pregressa esperienza (tra l´altro proprio sulla sua persona) mi diagnostica la sindrome d´Arnold Chiari I. Da qui iniziano le mie altre visite specialistiche da famosi neurochirurghi italiani, i quali mi consigliavano una decompressione della fossa cranica posteriore (intervento molto invasivo) come unica soluzione alla mia malattia, sconsigliandomi vivamente di intraprendere (dietro indicazione del mio medico curante) la “strada per Barcellona”. Contrariamente a tutte le indicazioni dei neurochirurghi in Italia, tranne quelle del mio medico curante, invio tutta la documentazione medica all´Istituto Chiari di Barcellona alla dott.ssa Gioia Luè la quale, dopo aver fatto visionare i referti medici al dott. Royo , mi fissa un appuntamento per visita e relativo intervento di resezione del filum terminale; intervento mini invasivo e con i rischi paragonabili ad una banalissima appendicite. L´otto febbraio 2011, dopo una accurata e scrupolosa visita, il dott.Royo, procede alla resezione chirurgica del filum terminale mediante tecnica propria. La notte stessa dell´intervento ho dormito così tanto come ormai non facevo più da mesi. Da quella notte ho ritrovato la mia serenità. Tutti i sintomi di cui soffrivo sono semplicemente scomparsi, tranne un leggero (ma sopportabilissimo) fastidio alla schiena dovuto, a parere del dott. Royo, alla nuova conformazione della colonna. Dopo un breve periodo di riposo ho ripreso la mia vita quotidiana ed anche a lavorare. Spero che con la mia testimonianza possa aver chiarito e rasserenato le idee a chi ne ha bisogno per affrontare la sindrome d´Arnold Chiari I. Voglio ringraziare con affetto ed immensa stima tutta l´equipe dello “INSTITUT CHIARI & SIRINGOMIELIA & ESCOLIOSIS DE BARCELLONA nella persona del dott. Royo Salvador nonché della dott.ssa Gioia Luè, ma anche e soprattutto la mia medico curante che mi ha fatto intraprendere la “strada”giusta per la soluzione del mio problema.

Reggio Calabria 21/06/11

GIUSY

Maria Concetta Zimbato. Sindrome da trazione midollare. Arnold Chiari I; Siringomielia Idiopatica; Scoliosi Idiopatica.

Publicado por ICSEB el 16 Giu, 2011

Maria_Concetta_Zimbato Data dell´intervento: Giugno 2011

italia

Mi chiamo Maria Concetta Zimbato abito a Reggio Calabria, ho 52 anni, e sono affetta della Sindrome di Arnold Chiari di tipo 1 e Siringomielia cosi come è stata diagnosticata dai vari medici specialisti da me contattati.

In breve cercherò di raccontarvi come sono arrivata all´intervento fatto dal Prof. ROIO presso la clinica C.I.M.A. di Barcellona (Spagna).

I primi sintomi della malattia iniziano nel 1997 con forti dolori alla colonna vertebrale ed alle gambe, inizia cosi il peregrinare nei vari centri ospedalieri sia della mia città che in altre Regioni, incomincio le varie terapie antidolorifiche ed anti infiammatorie, con scarsi risultati; le varie radiografie e risonanze magnetiche iniziano a far capire che i continui capogiri ed i forti mal di testa che accusavo, specialmente la sera quando andavo a letto, oppureal mattino quando mi alzavo, non potevano essere una semplice infiammazione alle orecchie (venivo curata per labirintite).

Il tempo passa, continuo a fare radiografie di ogni tipo e risonanze magnetiche ma nessuno mi consglia di fare un esame all´encefalo se non uno specialista otorino reggino che lavora in un ospedale vicino Verona, cosa che faccio appena rientro a casa, il risultato non lascia dubbi: ARNOLD CHIARI DI TIPO 1 E SIRINGOMIELIA, mi reco presso il reparto di Neurochiruigia dell´ospedale di Reggio Calabria per avere un consiglio e fare vedere i risultati della nuova risonanza magnetica, il medico che visione le carte si rende conto della malattia, ma dice che i rimedi al momento in Italia sono pochi in quanto si tratta di una malattia rara. Inizia il peregrinare nei vari ospedali…Milano- Rovigo- Bologna……

Le varie terapie utilizzate non hanno dato nessun risultato anzi più il tempo passa più la malattia avanza tanto che inizio ad avere delle parastesie sia alle mani che alle gambe, inoltre incomincio a perdere la sensibilità alle mani infatti spesse volte mi scotto le dita senza che io mi accorga di niente, sia la vista che l´udito inizia a diminuire, ma la cosa peggiore, se cosi si può dire, e che perdevo peso a vista d´occhio, in quanto non avevo più la volontà di mangiare.

Per alleviare i dolori, che si intensificavano sempre più, mi recavo in un centro di Perugia dove mi venivano fatte delle infiltrazioni alle mani ed alla cervicale con risultati sempre meno duraturi ma con enorme dispendio di soldi, più volte mi sono recata in ospedali del Nord Italia ma sempre con risultati deludenti, il tempo passa ed io non so più a che Santo votarmi in quanto le mie condizioni peggiorano.

Un giorno parlando con una amica mi dice, che anche un suo parente era affetto della stessa patologia, mi metto subito in contatto (è il dott. Francesco Crocè) il quale con molto garbo mi delucida sulla malattia e mi mette in contatto con Rita Presburgo, persona splendida sotto tutti i punti di vista, la quale mi dà l´opportunità di prendere contatti con la dottoressa Gioia Luè facente parte dello studio del Prof. Roio di Barcellona.

Il fatidico giorno si avvicina, prendo appuntamento per l´intervento 29-06-2010 qualche giorno prima mi reco presso lo studio del Prof. ROIO a Barcellona il quale dopo aver visionato gli esami di persona (in precedenza li avevo inviati per posta elettronica) conferma l´intervento per la resezione del FILUM TERMINALE, cosa che avviene dopo un giorno.

Il tempo per l´operazione è di circa due ore, tra l´entrata in sale operatoria e l´uscita, la cosa che subito, appena sveglia ho notato, è stato un lieve miglioramento, la sensazione era di sentirmi più leggera, che non avevo più quel peso…. Quella corda che mi opprimeva il collo…. Che mi tirava verso il basso, che solo chi è ammalato di questa malattia può capire……

E´ passato quasi un anno, posso dire che al momento mi sento quasi bene (della malattia non si può completamente guarire) che i sintomi che avevo prima sono quasi scomparsi, ho comunque tre ernie cervicali che qualche fastidio me lo procurano, ho ripreso la sensibilità alle mani. Non ho più quel fastidio alle orecchie ed agli occhi, che la mia vita stia ritornando quella di un tempo, che posso giocare con i miei nipotini, cosa che prima facevo con difficoltà, sono contenta, al momento, dell´intervento del Prof. ROIO.

Mi sento di dire grazie di cuore al prof. Roio a tutta la sua equipo.

Maria Concetta Zimbato

Omara Jiménez Moreno. Sindrome da trazione midollare. Arnold Chiari I; Scoliosi idiopatica

Publicado por ICSEB el 8 Lug, 2010

Omara Data dell´intervento: giugno 2010

esp

Salve a tutti, mi chiamo Omara, ho 14 anni e sono di Cartagena. Prima di tutto vorrei dire che spero che la mia testimonianza sia utile a tutti coloro che hanno problemi di colonna vertebrale affinché non perdano la speranza, consigliandovi di rivolgervi al dott. Royo, che, com´è solito dire mio padre, quando le porte si chiudono e nessuno può aprirle, il dott. Royo ha sempre una chiave maestra per tutte.

Insomma, vi racconto la mia storia in particolare:

Più o meno quando avevo 9 anni ho cominciato ad avere mal di schiena, ma all´inizio era sopportabile, ogni volta pensavamo che fosse per qualche sforzo che avevo fatto o qualcos´altro. Eppure, con il passare del tempo, è aumentato impedendomi di svolgere una vita normale.

L´anno scorso i miei genitori mi hanno portato in studio dal dott.Royo per avere la sua opinione, dato che mio padre è suo paziente e ammiratore, in quanto l´ha già operato in due occasioni e gli è molto grato, in questa pagina potete vedere anche la sua testimonianza, si chiama José Juan.

Questo è importantissimo: A parte i dolori alla schiena con scoliosi idiopatica, gli abbiamo riferito un problema che mi preoccupava abbastanza, che era che mi facevo pipì addosso di notte, e i miei mi avevano portato dallo psicologo; il dott. Royo ci spiegò che era possibile che, se confermava la diagnosi, operandomi forse si sarebbe risolto il problema (questo mi e ci ha sorpreso); ci ha dato una diagnosi iniziale che era di Sindrome d´Arnold Chiari I, ma ci ha mandati a fare delle risonanze per verificare quello che pensava.

La cosa più incredibile delle risonanze magnetiche è stata che, nella mia città, quando le ho fatte e le ha viste, la mia traumatologa ci ha detto che non avevo nulla e di non preoccuparmi di niente, che stavo perfettamente.

Insomma, le abbiamo portate al dott. Royo e si sono confermati i suoi sospetti: soffrivo di Sindrome d´Arnold Chiari I, ci ha detto che mi dovevo operare, che dovevo sottopormi ad una Sezione del filum terminale, che era un intervento con un rischio minimo e che sarebbe andata bene. Io avevo tanta paura, ma il dottore quanto l´equipe quanto i miei genitori mi hanno tranquillizzata. Il giorno 08/07/2010 il dott. Royo mi ha operata, è stato un intervento veloce con un recupero molto buono, e ciò che ci ha colpiti di più è che dal giorno stesso dell´operazione non sono tornata ad urinare di notte, cosa che per me era importantissima. Anche gli altri disturbi sono scomparsi.

Senza aggiungere altro, ringrazio il dott. Royo e la sua equipe per quanto hanno fatto per me.

[email protected]

Rita Capobianco. Mielopatia da trazione con Sindrome di Arnold Chiari I, Siringomielia e Scoliosi Idiopatica

Publicado por ICSEB el 16 Mag, 2010

Rita_Capobianco

Data dell’intervento: maggio 2008

italia

Salve a tutti, mi chiamo Rita Capobianco e vivo a Roma. Prima di raccontarvi la mia storia vorrei dire grazie al Dott. Royo, un doppio grazie: il primo per ciò che ha fatto per me e il secondo per avermi offerto la possibilità di essere di aiuto attraverso la mia testimonianza a chi, come me, è affetto da AC1 e Siringomielia.

Un sincero ringraziamento anche alla Dott. Gioia Luè e a tutta l’equipe dell’Institut Chiari de Barcelona.

Avevo circa 20 anni quando cominciai ad accusare i primi dolori ai trapezi, ma tutto si esauriva lì. Mi sottoposi ai più svariati tipi di massaggi e poi, andando avanti con gli anni e con i dolori, a manipolazioni, trazioni, fisioterapia, agopuntura ottenendo unicamente benefici temporanei. Non esistendo ancora le risonanze, continuavo a fare radiografie dalle quali risultava che avevo una lieve scoliosi e problemi di artrosi cervicale. Fortunatamente, riuscivo a svolgere tranquillamente il mio lavoro di ballerina e attrice.

Intorno ai 43 anni, ai dolori ai trapezi si aggiunsero fitte acute alle tempie soprattutto quando tossivo, quando mi trovavo in locali dove c’era la musica alta, quando facevo tardi la sera o, comunque, ogni qualvolta facessi uno sforzo. Nel 2004 feci la mia prima risonanza al tratto cervicale ma non mi venne diagnosticato l’AC1. Non sapendo cos’altro fare, continuavo a sottopormi ai soliti massaggi e trattamenti fisioterapici; solo dopo aver scoperto la causa dei miei dolori mi sono resa conto del pericolo che ho corso nell’arco di più di trent’ anni di terapie sbagliate.

Negli ultimi anni il dolore, soprattutto al trapezio destro, aumentò sempre più. Decisi così di iscrivermi in palestra nella speranza che la ginnastica avrebbe potuto aiutarmi e, inizialmente, ebbi la sensazione di stare leggermente meglio. Dopo tre mesi, però, il dolore divenne fisso e sempre più insostenibile. Aumentava la frequenza con cui mi sentivo poco stabile e debole, quando facevo sforzi o mi trovavo in luoghi affollati e dove c’era musica alta avevo fitte lancinanti alle tempie; se giravo la testa per guardare a destra o a sinistra sentivo forti dolori al collo e alla testa e barcollavo, il cuore mi batteva in modo irregolare e non sempre riuscivo a deglutire. Ancora radiografie, manipolazioni, massaggi, farmaci antiinfiammatori ma nessun risultato.

Un amico, che era a conoscenza dei miei continui dolori, mi consigliò di fare nuovamente una risonanza e da questa risultò che ero affetta da Siringomielia e AC1.

Cominciò così il mio pellegrinaggio tra ortopedici, fisiologi, neurologi; ancora farmaci e terapie inutili che, oltretutto, avrebbero potuto arrecarmi gravi danni fisici.

L’ortopedico mi consigliò di mettere il bite e mi fece fare una cura di un mese di antinfiammatori, miorilassanti e quant’altro. Unico risultato ottenuto fu un’intossicazione e una forte dermatite. Un fisiologo mi prescrisse degli integratori e la ginnastica posturale individuale e un altro delle gocce indicate per l’artereosclerosi e la posturale di gruppo; il neurologo mi consigliò di ripetere la risonanza a distanza di sei mesi.

Consultai anche vari neurochirurghi per sentire il loro parere. Il primo, con il sorriso tra le labbra, mi disse che avrei dovuto fare una operazione al cranio; avendo l’impressione che fosse non tanto sano di mente, decisi di sentire il parere di un altro specialista. Il successivo mi consigliò di aspettare sei mesi e poi ripetere le risonanze, il terzo mi prescrisse i potenziai avocati per avere una ulteriore conferma sulla necessità dell’intervento e il quarto ribadì che dovevo operarmi.

Feci i nuovi accertamenti e li portai al terzo neurochirurgo che mi consigliò di fare con urgenza la decompressione, affermando che in caso contrario avrei corso il rischio di finire su di una sedia a rotelle. Vedendomi eccessivamente preoccupata e in lacrime, aggiunse che non avevo nulla da temere dall’intervento: mi avrebbero tagliato una “ciocchetta” di capelli, fatto un “taglietto” nel cranio e messo una “placchetta”; mi garantì che i dolori sarebbero spariti quasi subito. Impaurita da quello che avrebbe potuto succedermi se avessi aspettato ancora decisi di ricoverarmi per essere operata di craniotomia sub-occipitale.

Il giorno prima dell’intervento passò nella mia stanza un infermiere e mi disse che dopo l’operazione dovevo spostarmi in sala di rianimazione; vedendo che gli altri pazienti del reparto risalivano tutti in camera cominciai ad insospettirmi. La sera entrò nella mia stanza una infermiera con tre rasoi in mano per farmi la tricotomia: mi avrebbe rasato metà testa e non una “ciocchetta” come aveva detto il primario. Al mio rifiuto lei rispose: “Starai per mesi con la testa piena di colla e sangue e ti preoccupi dei capelli?” Mi sembrava di vivere in un incubo. Durante la notte, assalita dal panico, ebbi spasmi fortissimi al braccio sinistro e un accenno di Fuoco di Sant’Antonio e la mattina successiva, una volta entrata in sala operatoria, decisi di non operarmi più. Uscita dall’ ospedale, però, mi sentivo ancora più confusa di prima.

Altre visite e altri specialisti che mi dicevano che avrei dovuto operarmi e infine, grazie a mio fratello che aveva consultato internet, venni a conoscenza di un tipo di intervento che non avrebbe messo in alcun modo a repentaglio la mia salute e la mia vita: sezione del filum terminale in microchirurgia. Dopo aver contattato alcune persone che si erano sottoposte a questo intervento e che affermavano di aver ottenuto notevoli miglioramenti mi convinsi che la strada da percorrere era quella.

Giunsi così all´Institute Chiari di Barcellona dove, dopo un’accuratissima visita, venni operata dal Dott. Royo; il giorno dopo l’intervento ripartii per Roma.

Sono trascorsi più di due anni e i dolori vanno diminuendo sempre più. Ora riesco nuovamente a stare nei locali dove c’è musica alta o in posti affollati senza sentire dolore e barcollare; ho riacquistato forza agli arti superiori, sensibilità in altri punti del corpo e posso fare tutto anche se ogni tanto, quando sono un po’ più stressata o affaticata, mi si irrigidiscono i trapezi, a volte avverto le solite fitte, mi viene un po’ di mal di testa e ho delle vertigini, soprattutto se porto la testa indietro. Un paio di mesi fa sono riuscita persino a ballare: ho pianto dalla gioia. Dalle risonanze risulta che le due malattie si sono arrestate, come mi era stato assicurato e questa è la cosa più importante.

Un anno fa, nel corso di un incontro organizzato a Roma dal Dott. Royo, ho conosciuto altre persone operate da lui che accusavano sintomi di gran lunga più gravi dei miei e che ora stanno molto ma molto meglio L´intervento è in microchirurgia e non ha alcuna categoria di rischio. A chiunque sia affetto da queste due patologie consiglio di fare almeno una visita dal Dott. Royo e poi decidere. Alcuni anni fa, nel momento più difficile della mia vita, un neurochirurgo italiano bravo e onesto mi disse: “La vita che abbiamo è una sola, sta a noi decidere cosa vogliamo farne. Lei non ha un tumore e non è seduta su di una sedia a rotelle, prima di farsi aprire la testa ci pensi un miliardo di volte, faccia tutti i tentativi possibili e, solo quando non ne potrà più, ricorra a questo intervento.” Io quel giorno, soprattutto grazie a lui, ho deciso non solo di vivere ma di vivere “bene”.

E-mail: [email protected]

Stella Ferrara. Sindrome da Trazione midollare. Arnold Chiari I; Siringomielia Dorsale idiopatica.

Publicado por ICSEB el 1 Apr, 2010

stella Data dell’intervento: aprile 2010

Mi chiamo Stella Ferrara, ho 26 anni. Ho ricevuto la diagnosi di siringomielia D11-L1 a maggio 2009, mentre la diagnosi al momento dell’intervento (aprile 2010) era di “Sindrome da trazione midollare. Arnold Chiari I; Siringomielia dorsale idiopatica D9-L1 con cono midollare a metà di L2” (il midollo spinale a causa della forte trazione finisce una vertebra più in giù del normale e ho un lieve abbassamento della tonsilla cerebellare destra).

La siringomielia ha iniziato a manifestarsi intorno ai 16 anni come se fosse una tendinite dietro entrambe le ginocchia, di conseguenza non potevo stare per troppo tempo in piedi/camminare.

Questo dolore è rimasto stabile per 8 anni; 2 anni fa si sono aggiunti: – dolore al coccige da seduta e da stesa che mi impediva di stare seduta per più di mezz’ora e comportava forti dolori, pertanto ho dovuto ricorrere all’uso di ciambella e schienale per supportare la schiena a livello lombare, ma senza risultato; – dolore lombare in particolare a sinistra che si irradiava agli arti inferiori in special modo alla gamba destra; – formicolio a mani, piedi, regione sottoscapolare destra e successivamente anche sinistra; – debolezza generalizzata. avevo difficoltà a sollevare una bottiglia d’acqua; – ero molto sensibile ai cambiamenti climatici, la pioggia e il freddo facevano aumentare a dismisura le contratture cervico-dorso-lombare; – avevo la sensazione che le mie gambe si muovessero da sole anche se in realtà non accadeva, in particolare la sinistra; – la gamba destra mi cedeva, quindi spesso non riuscivo a camminare autonomamente; – ridotta sensibilità alle gambe; – riflesso di Babinski e riflessi addominali quasi assenti; – riduzione delle capacità cognitive (attenzione, memoria, apprendimento, ..) che mi hanno portata a mettere in pausa l’università per un anno e mezzo in quanto facevo fatica a leggere e dovevo ripetere più volte la lettura delle frasi per comprenderne il significato.

In Italia mi era stato detto che la patologia si sarebbe evoluta nell’arco di 30 anni, che non ero operabile e che non avendo beneficiato della fisioterapia avrei potuto provare con l’agopuntura. In pratica non hanno cercato di eliminare la causa della patologia, hanno solo provato a ridurre la sintomatologia.

Fortunatamente io e il mio ragazzo non ci siamo arresi e grazie alle ricerche nel web abbiamo trovato il sito del dott. Royo, abbiamo raccolto informazioni parlando con la dott.ssa Gioia Luè e con alcune persone operate prima di me, ed infine abbiamo deciso di partire per la Spagna. Il dott. Royo e il dott. Fiallos hanno verificato che ci fossero tutte le condizioni per effettuare l’intervento.

Date le mie allergie ai farmaci non è stata eseguita l’anestesia totale, hanno preferito sostituirla con sedativi e anestesia locale; quindi se prima l’unico rischio era quello dovuto all’anestesia, ora non c’è nemmeno quello; l’intervento dura mezz’ora ed è minimamente invasivo; si tratta di un piccolo taglio all’altezza del sacro, vengono messi dei punti interni, un collante che va via da solo con le prime docce (dopo 10 giorni) ed un cerotto; non essendoci i punti esterni non serve nemmeno andare a levarli, inoltre la mia cicatrice è quasi invisibile, si vede solo una sottile linea bianca.

I primi dieci giorni sono i più problematici (difficoltà a camminare, stare seduta e stesa per il dolore alla ferita), nei quali sono stata a riposo totale, mentre nel mese successivo ho notato miglioramenti giorno dopo giorno. Il giorno dopo l’intervento avevo già recuperato il riflesso di Babinski. A distanza di un mese ho effettuato la visita di controllo che è andata bene. Ho recuperato forza, non ho più formicolii, si sono ridotti i dolori, le gambe non mi cedono più, riesco di nuovo a studiare, posso nuotare in piscina (prima non potevo perché con la contrattura muscolare dovevo evitare l’acqua fredda), vado in bici, posso di nuovo fare la spesa da sola e molte altre cose. Finalmente ho ripreso in mano la mia vita. Ovviamente ho ancora dei dolori (sottoscapolare e dietro le ginocchia) che con il bel tempo si riducono notevolmente. L’esito dell’intervento è soggettivo, dipende dallo stadio della patologia; prima ci si opera e maggiori sono i benefici, perché dipende dalla reversibilità delle lesioni al midollo al momento dell’intervento.

Fra un anno tornerò in Spagna per un’ulteriore visita di controllo in cui verranno confrontate le vecchie immagini con le nuove e ci aspettiamo che la siringomielia si sia bloccata ed eventualmente che la situazione sia migliorata.

Se potessi, rifarei l’intervento e soprattutto lo rifarei qualche anno prima.

All’institut Chiari ho trovato accoglienza e professionalità, sono stata seguita dal punto di vista medico, psicologico (non venite abbandonati a voi stessi..sia prima che dopo l’intervento sono sempre stati presenti il dott. Royo, il dott. Fiallos e la dott.ssa Luè) e logistico (ci hanno consigliato alberghi, ristoranti, farmacie, ..).

Se avete dubbi, desiderate informazioni o incontrarmi (abito a Padova) non esitate a contattarmi.

Stella Ferrara Cellulare: 3409562860 Email:  [email protected]

Svetlana Fumina. Sindrome da Trazione Midollare. Síndrome d´Arnold Chiari I, Scoliosi dorso-lombare Idiopatica

Publicado por ICSEB el 28 Mar, 2010

Svetlana Data dell´intervento: marzo 2010

rusia

Ho 46 anni. Nell´anno 2005 ho iniziato ad avere mal di testa e vertigini. I dolori erano nella zona della nuca, sentivo pressione alle tempie che s´irradiava agli occhi. In seguito mi resi conto che non potevo andare in metro, mi sentivo male. Mi sono rivolta al neurologo e mi hanno mandato a fare una risonanza. Il referto della risonanza diceva: “una variante d´Arnold Chiari I. Abbassamento delle tonsille cerebellari di 5 mm. Cambi degenerativi distrofici della regione cervicale”.

Mi hanno prescritto gocce e pastiglie. Sfortunatamente, i dolori si facevano sempre più forti, si è aggiunto un rumore nelle orecchie e sensazione di freddo. Avevo freddo anche d´estate. Mi si addormentavano la gamba e il braccio sinistri. La risonanza del 2008 mostrava l´avanzare della patologia. Le tonsille si erano abbassate a 9 mm. ed era comparsa un´ernia nella zona del sacro. Nell´anno 2009 un professore dell´Istituto del Cervello di San Pietroburgo mi ha proposto un intervento che consisteva nel tagliare una parte delle tonsille cerebellari etc. Mi sono negata- ho deciso di vivere quello che mi rimaneva della vita così com´era.

All´improvviso ho visto in Internet un articolo sull´”Institut Chiari de Barcelona”. Con mio marito abbiamo deciso che quella era per me un´opportunità e ci siamo andati.

Mi hanno operato il 2 marzo del 2010. Il 5 marzo potevo già passeggiare per Barcellona. Mi sono sentita alleviata: la testa e il collo non mi facevano più male. La schiena si è fatta più dritta. Le mani sono tornate più forti. Addirittura mi è cambiato il colore della pelle – prima dell´intervento era di un grigio giallastro. La voce s´è fatta più sonora. Mille grazie al dott. Royo, al dottor Marco e a tutta l´equipe dell´Istituto. Cordialmente Svetlana Fumina Тel: +7 921 743 53 43 E-mail: [email protected]

Lucia Ciciriello. Mielopatia da Trazione, sindrome di Arnold Chiari I; Siringomielia da C2 a D1 idiopatica; Scoliosi dorsale idiopatica; Discopatia dorsale e L5-S1.

Publicado por ICSEB el 19 Gen, 2010

Lucia Data d´intervento: gennaio 2010

italia

Dopo tre mesi dall´intervento dal dott.Royo a Barcellona, scrivo con l´intenzione di poter essere di aiuto a qualcuno che probabilmente ha bisogno di avere testimonianze, affinchè possa fermare questa patologia nel modo più giusto.

Devo ringraziare il dott.Royo con tutta la sua preziosa equipe, perchè grazie alla sua tecnica ha arrestato in tempo la mia patologia.

Per circa 10 anni accusavo mal di testa acuti, intensi e persistenti, dolori molto forti alle gambe tanto da obbligarmi al riposo durante la giornata spesso molto lunghi e dolori alle braccia durante la notte con formicolio. Si alternavano a distanza di tempo l´uno dall´altro. Ho consultato in Italia diversi specialisti tra cui per ultimi il primario in neurologia dott. Mauro Minervini e dott.Ottaviano che esercitano nella clinica DON UVA di Bisceglie (Bari) i quali non finirò mai di ringraziare sia per aver diagnosticato la SINDROME DI ARNOLD CHIARI DI TIPO 1 E SIRINGOMIELIA e per avermi indirizzato il centro del dott Royo a Barcellona. Dopo aver raccolto le informazioni necessarie sulla malattia e sull´intervento di Resezione del filum terminale,ho capito che non dovevo perdere altro tempo. Il 19 gennaio 2010 ho subito l´intervento, trovando già a distanza di poco tempo dei benefici, tra cui la riacquistata sensibilità termica. Pertanto, sono fiduciosa in futuri miglioramenti, ma se ciò non dovesse succedere sono ugualmente contenta che con questo intervento la malattia non possa peggiorare. Lucia Ciciriello E-Mail: [email protected]  
traccion_medular_caso_2009
22/10/2009
traccion_medular_caso_2013
1/10/2013

Lettera aperta a tutti i pazienti affetti da Arnold Chiari I – Siringomielia – Scoliosi (del Dott. F. Crocè)

Publicado por ICSEB el 29 Dic, 2009

(Riportiamo una lettera aperta scritta a tutti i pazienti dal dott. Francesco Crocè, medico-paziente “filumtomizzato”, di cui potete vedere anche la testimonianza in questa stessa Web – sezione Testimonianze)

A distanza di tre anni dall´intervento di resezione del filum terminale presso l´istituto neurologico di Barcellona diretto dal dott. Miguel B. Royo Salvador e in occasione finalmente della nascita di un´associazione AI.SAC.SI.SCO. che si occupa dei filum tomizzati, mi corre l´obbligo morale di mettere a conoscenza di tutti gli iscritti ma soprattutto di tutti i pazienti affetti da Arnold Chiari, siringomielia e scoliosi dei risultati clinici e radiologici della mia esperienza personale di paziente/medico, sperando che questa mia sia di aiuto a tutti coloro che hanno le idee confuse su questo argomento. A distanza di tre anni dall´intervento posso con certezza clinica e radiologica affermare che la sezione del filum terminale è servita a far scomparire i sintomi quali: dolore interscapolare sinistro, riduzione di forza arto superiore destro, parestesie agli arti inferiori, nistagmo, apnee notturne e confusione mentale. L´unico sintomo ancora presente è un dolore ai polpacci di cui nessuno dei neurochirurghi interpellati, compreso il dott. Royo, ha saputo darmi una spiegazione scientifica adeguata. Per quanto riguarda le evidenze radiologiche vi è stata la risalita delle tonsille cerebellari, del cono midollare, la riduzione in ampiezza della cavità siringomielica cervicale. Nonostante però le evidenze cliniche e radiologiche continuo a trovarmi di fronte a colleghi neurochirurghi che sono scettici, tranne qualcuno con mente più aperta, e questo spiega purtroppo le difficoltà delle persone che mi telefonano per chiedermi lumi su queste patologie. Vorrei pertanto comunicare a tutti i pazienti che la sezione del filum terminale con tecnica neurochirurgica è effettuata solo dal dott. Royo a Barcellona e che questa tecnica per la mia esperienza personale, e non solo, è assolutamente scevra da pericoli. Vi invito a non fidarvi di coloro che sostengono di effettuare lo stesso intervento. Vi invito inoltre a non farvi assolutamente aprire il cranio, non è utile e addirittura la maggior parte delle volte peggiora la situazione clinica pre-esistente. Mi domando altresì come sia possibile avere dubbi tra farsi aprire il cranio (con i rischi connessi: morte, paralisi ecc.) e fare un banale taglio a livello coccigeo; la spiegazione purtroppo sta in quello che ho detto prima, i miei colleghi continuano ad essere scettici anche di fronte alle evidenze cliniche e radiologiche e questo purtroppo viene trasmesso ai pazienti. Poi ci sta la parte economica che è forse l´ostacolo più ostico. Io mi auguro che la nascita di questa associazione possa aiutare le persone a risolvere almeno questo problema. Scusate ma ho voluto essere volutamente sintetico così come ho evitato termini tecnico/scientifici per essere compreso da tutti. SPERO CHE QUESTA MIA SIA DI AIUTO ALLE PERSONE CON LE IDEE CONFUSE. QUESTO è QUANTO DOVEVO

DOTT. CROCE´ FRANCESCO

Joanna. Sindrome da trazione midollare. Sindrome d´Arnold Chiari I, Scoliosi idiopatica

Publicado por ICSEB el 2 Dic, 2009

Data d´intervento: dicembre 2009 

francia polonia

Sono giurista d´impresa e insegno diritto a Lione, vorrei apportare la mia testimonianza riguardo alla tecnica proposta dall´Istituto Chiari di Barcellona per curare i malati sofferenti d´Arnold Chiari I.

Inizialmente, ad ottobre del 2009 mi hanno diagnosticato Síndrome d´Arnold Chiari I. In Francia non mi è stato proposto nessun trattamento di base (solo un trattamento del dolore sintomatico e poco efficace). In seguito ho potuto beneficiare del trattamento chirurgico proposto dall´Institut Chiari di Barcellona, che consiste nella sezione del filum terminale. È una tecnica poco invasiva e le conseguenze post-operatorie sono minime. Io sono la trecentesima paziente a beneficiarsene.

L´operazione ha avuto luogo a dicembre 2009 nella Clinica CIMA di Barcellona ed è stata effettuata dal dott. Royo dell´Institut Chiari.

Riguardo ai risultati di questo intervento, posso testimoniare senza esitazione che sono molto importanti. Dopo due mesi dall´intervento posso dire che tutti i miei sintomi sono scomparsi. Mi permetto di elencare i sintomi principali che sono completamente scomparsi dopo questa operazione, iniziando dai più invalidanti: – insopportabili e incessanti dolori alla testa, che non si calmavano più con anti-dolorifici; – fatica permanente con il bisogno di frequenti sonnellini durante la giornata; – dolori permanenti alla nuca; – rigidità permanente alla nuca (impossibilità di girare la testa in verticale e in orizzontale); – dolori alle spalle e al dorso; – difficoltà a respirare (la tosse quasi permanente per 6 mesi dal giugno 2008 e dopo con ritorni frequenti), dolori al petto (“un peso”); – dolori alla gamba destra (impossibilità ad appoggiarla e a camminare normalmente); – altri sintomi: le fascicolazioni al viso e agli arti, il digrignare i denti la notte, le difficoltà a tenere le palpebre alzate… L´accoglienza da parte dell´Institut Chiari e nella Clinica CIMA è stata molto professionale (soprattutto per la precisione della diagnosi) e calorosa. I luoghi d´accoglienza e la stanza in clinica sono stati molto curati e gradevoli. Il personale molto attento. Ho passato una notte in clinica dopo l´intervento e senza alcuna difficoltà ho potuto rientrare in Francia in aereo. Come aneddoto posso dire che dopo essere stata dimessa dalla clinica ho potuto passeggiare per Barcellona e mangiare con l´amica che mi accompagnava, la quale è stata lei stessa operata da circa due anni. L´unica conseguenza postoperatoria è stata un piccolo fastidio a livello del sacro in posizione da seduta o semi-seduta per 10 giorni dopo l´intervento. Riguardo alla cicatrice, è di 3 centimetri, ma secondo me due mesi dopo l´operazione non si vede già più (qualche mese fa mi hanno tolto un neo e la cicatrice restante si vede molto di più rispetto a quella della sezione di filum terminale, che è invisibile). La presente è per affermare che dopo l´intervento della sezione del filum terminale effettuato dal dott. Royo tutti i sintomi sono scomparsi. Infine, mi permetto di asserire che questo intervento rappresenta un mezzo per apportare cure molto benefiche e non disponibili (e che in Francia non viene proposto) ai malati affetti di Sindrome d´Arnold Chiari I. Per finire, ho potuto constatare che, prima i pazienti vengono trattati, più i risultati sono spettacolari e permettono d´avere una vita normale, da cui mi sembra interessante proporre questo intervento ai malati a cui concerna la suddetta diagnosi. Ringrazio il dott. Royo e tutta l´équipe dell´Istituto Chiari! Vi auguro una lunga vita e una buona continuazione, quindi molta perseveranza nel vostro lavoro! Potete contattarmi: [email protected]

Nathalie Dufour. Sindrome da Trazione Midollare; Arnold Chiari I, Scoliosi Idiopatica e Mielopatia Cervicale.

Publicado por ICSEB el 1 Set, 2009

Data dell´intervento: settembre 2009

suiza

Da circa 7 anni ho la gola come schiacciata e la sensazione di soffocare; dato che spesso mi va di traverso la saliva e passa per le vie respiratorie, mi soffoco continuamente. Da 3 anni approssimativamente, questa tosse mi provoca la sensazione di avere la testa che mi scoppia, che non dura a lungo ma che è molto intensa quando si presenta. Dal 2005 cammino come ebbra, ho sempre la sensazione d´essere ubriaca, mi gira la testa ed ho molte difficoltà a stare in equilibrio. Non ho consultato immediatamente il medico, pensando che tutto ciò potesse essere correlato a stress e ad una grande stanchezza e che potesse scomparire con il tempo. Dal 2007, mi sono resa conto che avevo dei problemi incredibili con la vista e dopo vari consulti con l´oculista, questi alla fine ha trovato un nistagmo ad Aprile del 2009. Successivamente, ho dovuto fare una Risonanza Magnetica e sono dovuta andare da un neuro-oculista, il quale ha iniziato a sospettare una Sindrome d´Arnold Chiari. I miei sintomi: Singhiozzo, tosse, sinusite cronica, formicolii e perdita di sensibilità nelle mani, perdita dei capelli, perdita di massa muscolare, aumento di peso, sospiri frequenti, sensazione di soffocamento al minimo sforzo, transito intestinale irregolare, stanchezza cronica, afonia, dolore al seno, impossibilità a concentrarmi; insomma, in breve, una paralisi che s´insediava lentamente a livello di braccia e gambe. In Svizzera, i neurochirurghi mi propongono una craniectomia, un´operazione invasiva e pericolosa. Il giorno 1 settembre 2009 vado ad un consulto nel CHUV (Centro Ospedaliero Universitario Valdois) dove mi confermano la sindrome d´Arnold Chiari tipo I con Mielopatia e mi informano sull´urgenza di questo intervento. Avendo fatto ricerca su questa patologia, un´amica ha trovato in Internet l´”Institut Chiari de Barcelona”, la clinica del dott. Royo: Il dott. Royo ha consacrato la sua carriera professionale a questa patologia chiamata Arnold Chiari tipo I e alla Siringomielia rendendole il soggetto della sua tesi per il trattamento del mondo intero. Questi è totalmente contrario a questo intervento chiamato decompressione come prima opzione. Il dott. Royo ha un indice di esito di un 87%, con un recupero dei sintomi ed una speranza di qualità di vita molto superiore a quella della decompressione. La sua tecnica consiste nella sezione del filum terminale: Il filum terminale è un legamento che mantiene uniti il midollo spinale e l´osso sacro. Questo filum esercita una tensione nel midollo. Se questa tensione è eccessiva, può arrivare a tirare il midollo e il cervelletto che si trova all´estremo opposto e potrebbe provocare una circolazione sanguigna anomala nel centro del midollo spinale causando la morte cellulare e del tessuto nervoso che finisce in una cisti e anche una circolazione anomala del liquido cefalo rachideo. Sezionando il filum terminale si permette che il flusso sanguigno torni al midollo e che lo stesso liberi la tensione a livello del cervelletto. Con questo intervento, l´evoluzione della patologia si arresta al 100%, evitando l´infrequente morte improvvisa. A quel punto, ho chiamato il dott. Royo, e questi l´1 settembre 2009 mi ha ricevuta nel suo studio ed ha programmato l´intervento per il giorno 22. Appena arrivata all´Institut Chiari, mi hanno ricevuta un neurochirurgo ed una traduttrice di nome Meriem; in seguito hanno valutato il mio caso con il dott. Royo che ha quindi confermato la diagnosi. Il giorno 22, sono stata ricoverata nella Clinica CIMA di Barcellona in una camera privata, l´intervento è andato bene, mi sono svegliata nella mia stanza di mattina tardi. Il Dott. Royo è passato a vedermi per dirmi che la patologia era stata arrestata al 100%. Dopo 24 ore dall´intervento mi sono sentita scorrere il sangue nelle mani e nelle dita, è una sensazione strana quella di rivivere e di poterle muovere di nuovo. Il 23 sono potuta tornare a casa viaggiando in macchina fino a Losanna in Svizzera, senza nessun problema. In poche settimane, la tosse, il singhiozzo, i problemi di deglutizione si sono attenuati, non sono scomparsi del tutto ma ho potuto constatare un miglioramento di più dell´80%. Dopo sei mesi dall´intervento certi sintomi permangono, il nistagmo, la marcia come ebbra, la perdita d´equilibrio, la stanchezza e i problemi di concentrazione. Il dott. Royo ha dichiarato che bisogna aspettare alcuni anni per certi miglioramenti, cosicché quello di cui ho bisogno è avere pazienza. Ho fatto un check up dopo sei mesi dall´intervento con il centro CHUV, dove non riconoscono quest´intervento, e mi consigliano vivamente di sottopormi a craniectomia. La cosa divertente è che quando ho consultato i medici del centro CHUV, ad agosto 2009, mi hanno detto di sottomettermi a craniectomia, perché correvo il rischio di restare in sedia a rotelle prima di fine anno. Otto mesi più tardi, cammino, per cui consiglio profondamente a tutte le persone che soffrono di Arnold Chiari o di Siringomielia di contattare il dott. Royo e la sua equipe. Loro vi informeranno di tutto e vi indicheranno i passi da realizzare. Dott. Royo, la ringrazio di tutto e spero che la vostra tecnica sia finalmente riconosciuta dai medici del mondo intero. Grazie anche tutta l´equipe dell´Institut Chiari, per la vostra accoglienza così confortevole, il vostro appoggio e i vostri consigli sono inestimabili. E-Mail: [email protected]    

Marisa Toscano. Sindrome da trazione midollare con CHIARI I, Scoliosi Idiopatica. Discopatia C5-C6, D8-D9 e Protrusione L4-L5 e L5-S1

Publicado por ICSEB el 4 Giu, 2009

marisatoscano

Data dell´ intervento: giugno 2009

italia

Ho aspettato tanti anni per sapere a cosa corrispondevano quei sintomi spesso confusi con altre cause e con altre malattie, che magari sono più frequenti. Non posso sicuramente contare quanti specialisti ho consultato prima di giungere ad una diagnosi certa, quante volte mi sono sentita bistrattata perché nessuno ascoltava con vero interesse i miei problemi, tutti i medici riconducevano i miei malesseri a disturbi neurovegetativi. “Vedi che non hai niente? Devi farti forza, devi cercare di superare con la tua volontà questi disturbi che non hanno niente di organico” . Mi sentivo una persona senza alcun equilibrio, che non riusciva a gestire le proprie emozioni, che era sempre in cerca per la Penisola di medici e cure costose, che spesso procurava ai suoi familiari preoccupazioni ed affanni, per fortuna che a loro, soprattutto a mio marito e alla mia povera mamma, non è mai venuta meno la pazienza, anzi mi hanno sempre sostenuta.

Quando, per un trauma dovuto ad un tamponamento automobilistico, i miei problemi al collo si aggravarono, mi fu prescritta una RM a seguito della quale finalmente mi fu diagnosticata la Chiari 1. Capimmo così il motivo di quei problemi di salute che mi hanno accompagnato nel corso della vita.

Cominciò un altro peregrinare da un medico ad un altro; consultai un neurologo della mia provincia, che mi disse che per lui i miei problemi erano dovuti più ad un tunnel carpale alla mano destra che alla Chiari; il secondo medico di Firenze, che visitava presso il suo studio privato a Roma, con il fare altezzoso di chi è troppo sicuro di essere un´autorità nel campo della neurochirurgia, senza neppure tentare di sottopormi a visita per accertarsi delle mie condizioni fisiche, guardò la mia RM e mi disse queste testuali parole “Signora, lei ha la Chiari. Quando sarà costretta a stare più a letto che alzata, venga che la opero”, dopo di che mi restituì la RM e mi fece accomodare dalla segretaria. Preoccupata, mi rivolsi ad un terzo neurochirurgo, questa volta feci qualche chilometro in più ed andai a Milano, presso un accreditato istituto di neurochirurgia. Intanto avevo già cominciato a consultare internet per sapere qualcosa di più su questa malattia ed avevo avuto conoscenza che in Spagna, a Barcellona, eseguivano un intervento poco cruento riuscendo almeno, nella peggiore delle ipotesi, a bloccarne l´evoluzione.

A Milano, dove fui trattata con molta umanità, il medico, dopo un´accurata visita, mi disse che la Chiari c´era, ma che ancora era presto per intervenire, dovevo aspettare …???, alla mia domanda se conosceva il dottor Royo che operava con un intervento poco cruento ricorrendo alla resezione del filum terminale, mi rispose che sapeva di questo professore, ma che non era assolutamente il caso che mi rivolgessi a lui, che faceva questo mestiere solo per arricchirsi. Quel giorno vidi sfumare una speranza!

Tornado a casa, a Mistretta, una piccola ma bella città della Sicilia, andai dal mio medico di base e ebbi uno sfogo con lui, gli gridai la mia disperazione perchè nessuno dei medici riusciva a liberarmi o almeno ad alleviarmi dalle sofferenze di quella che per me era diventata una condizione di vita tormentosa e opprimente, lo pregai di attenzionare da medico l´intervento del professore Royo, ma neppure lui era evidentemente convinto di questo intervento perché mi consigliò di inviare la mia RM ad un suo compagno di università, che era un´autorità nel campo della neurochirurgia negli Stati Uniti d´America, ma un´ altra delusione mi aspettava, infatti la risposta che avemmo fu ” mi sfugge la tecnica della resezione del filum terminale”, evidentemente non si occupava di Chiari! A questo punto cozzavo contro un muro di gomma, anche i miei familiari erano titubanti, ma io oramai stavo davvero male, guardavo al mio futuro e pensavo di avere poca probabilità di potere vivere un´esistenza normale. Per trovare una soluzione al male che mi affliggeva non mi restava che ricercare le risposte che mi mancavano sul web, internet divenne per me l´ultima spiaggia.

Trovai un forum dove scrivevano tante persone affette dalla mia stessa malattia e che erano state operate dal professore Royo. Una di loro, Rosalia, abitava in Sicilia, mi misi in contatto con lei, che mi fece conoscere altra gente. Tutte mi fornirono ottime informazioni sulla serietà professionale e sulle qualità morali del professore e della sua equipe, nonché sulla riuscita dell´intervento.

Ritornava la speranza di restituire valore e significato alla mia esistenza, ora dovevo solo convincere la mia famiglia che quella era la decisione giusta. Partimmo per questa avventura con mio marito, io ero serena e certa della buona riuscita dell´intervento chirurgico. Oggi, a distanza di tre mesi dall´intervento, posso dire che non c´è niente di più appagante nella vita del ritorno alla normalità, che ti garantisce il benessere della libertà.

A questo punto, però, mi sento di fare un appello ai nostri soloni della medicina:” Imparate la tecnica del professore Royo. Non fate passare altri inutili anni ancorati nel credere e nel far credere che solo la decompressione sia la soluzione a questa malattia. Non è vero! Utilizzando questa tecnica dimostrerete di avere cura delle persone e rispetto della loro dignità. Non persistete nell´ errore, fate suonare almeno un campanello d´allarme, abbattete le barrire comunicative, potrebbe essere il primo passo per procedere in maniera poco cruenta verso la guarigione di questa malattia rara”.

Cari colleghi ITALIANI ammalati di Chiari battiamoci per fare valere i nostri diritti in modo da avere giustizia.

In Italia, infatti, grazie alla confusione di competenze tra Stato e Regione ed alla facoltà che ciascuna Regione ha di fare una sua diversa politica di prezzi e rimborsi, nascere e vivere in una Regione piuttosto che in un´altra diventa, a seconda dei casi, una fortuna o uno svantaggio e si viene a creare anche tra ammalati della stessa Nazione un´ inconcepibile ed inaccettabile discriminazione ed una disparità di trattamento.-

Potete mettervi in contatto con me quando vorrete.

Marisa Toscano Via Media n. 2 98073 Mistretta (ME) Tel. 0921-381091 Tel. mobile 3207073770 E-mail:[email protected]

Celia Nebot. Sindrome di Arnold Chiari I. Siringomielia

Publicado por ICSEB el 14 Apr, 2009

Celia_Nebot

Data dell´intervento: luglio 2003

Catalunya esp

Salve, mi chiamo Celia Nebot, ho 43 anni e sono di Barcellona. Soffro di Siringomielia e Sindrome di Arnold Chiari I.

Fin da molto giovane avevo mal di schiena e contratture cervicali, e lì iniziò la mia via crucis tra medici e centri di salute. Semplicemente mi facevano radiografie, non un esame di più, e la diagnosi era sempre la stessa, contratture a causa del lavoro. Dopo alcuni anni arrivai addirittura ad aspettare nove mesi per una visita, con la speranza di trovare qualche soluzione. Quando arrivò il giorno della visita, come sempre, mi fecero fare una semplice radiografia.

Una volta che l´ebbe tra le mani, il medico mi disse letteralmente che non sapeva cosa dirmi. Gli chiesi di farmi altri esami e mi rispose che se con una radiografia non si vedeva nulla, non vedeva il motivo di farmi altri esami; uscì dalla consulta piangendo di rabbia e impotenza.

Man mano che passava il tempo, mi sentivo sempre peggio, fino a che un giorno sul lavoro mi venne un blocco cervicale come mai mi era successo. Quando andai per mettermi in mutua all´ambulatorio di Sant Andreu a Barcellona, mi ricevette il Dott. Sancho; non mi guardò neanche in faccia, semplicemente mi disse che dovevo dimagrire e mi sarei sentita meglio, che non tornassi da lui, e che, se togliendo il collarino che mi avevano prescritto al Pronto Soccorso non se ne fosse andato il dolore, andassi da un reumatologo. Venne il giorno e ovviamente dovetti andare a farmi vedere da quest´altro specialista. La sua versione era che avevo vari punti fibromialgici e una depressione; quest´ultima non poteva ormai stupire… Passavano gli anni e sempre peggio: giramenti di testa, mal di testa, vertigini, stanchezza etc… senza poter lavorare fuori casa e limitandomi sempre di più alle attività casalinghe. Un giorno mi alzai e un´altra volta un terribile blocco cervicale. Andai d´urgenza alla Clinica Tres Torres di Barcellona, dove finalmente mi visitò qualcuno professionale, un internista, il Dott. Homedes che per la prima volta mi ascoltò e mi fece caso. Mi mandò all´ “Institut Neurologic”, dove dopo aver prenotato una visita, mi vide il Dott. Royo. La sua prima visita mi sembrò eccezionale, dato che nessuno mi aveva fatto tante domande né prove di riflessi e sensibilità a mani e piedi; mi chiese anche una Risonanza Magnetica, una radiografia della colonna in toto e un´elettromiografia. A seguito dei risultati di queste, il Dott. Royo mi fece la diagnosi di una malattia che non avevo mai sentito: Siringomielia e Malformazione di Arnold Chiari. Durante il consulto, il dottore mi diede una spiegazione chiara e professionale delle cause, e su come si realizzano i due interventi per la cura. Nel Vall d´Hebròn l´intervento è traumatico, lungo e comprendo con molti rischi, oltre al fatto che la maggior parte dei malati che hanno optato per questa non migliorano e addirittura peggiorano. L´intervento che realizzano il Dott. Royo e la sua equipe è semplice, veloce e non comporta nessun pericolo, e i malati che si sono operati ottengono miglioramenti molto rapidamente. La scelta per me era evidente, è così tanta la fiducia che t´ispira il Dott. Royo, persino specificandomi che sarei stata la paziente nº 21, che non dubitai per operarmi. Tornata a casa, mi connessi ad Internet e cominciai a capire ancora di più l´importanza della mia patologia, confermava tutto ciò che mi aveva raccontato il Dott. Royo, tutto iniziò a quadrare e ad avere un senso, e le testimonianze di altri malati mi chiarirono molti più dubbi. Definitivamente credevo di aver preso la giusta decisione. Entrai in sala operatoria dopo 5 giorni. Dopo poche ore dall´intervento recuperai il tatto in mani e gamba sinistra e scomparve il dolore cervicale. Il recupero è sorprendente, giorno dopo giorno, di notte non ho più bisogno di cinque cuscini per sostituirli per riuscire a dormire, la pressione arteriosa si normalizzò e dovetti stare attenta nel prendere in mano cose calde, dato che prima non sentivo il calore. L´operazione mi ha cambiato la vita al cento per cento, sono tornata a lavorare, il mio carattere e la mia vita famigliare sono migliorati. Ho fatto fatica a scrivere questa lettera, non sono scrittrice, ma volevo esprimere al meglio quello che sento verso il Dott. Royo e la sua equipe, quanto mi hanno aiutato e come mi hanno cambiato la vita. È una patologia rara, in cui è cruciale che i malati siano uniti e diano supporto ad un medico che ha investito tempo e capitale per studiare una forma di arrestarla con un intervento semplice, e che funziona. Se continua a fare ricerca è possibile che apra le porte della cura delle sequele, e che altri pazienti se ne possano beneficiare. Non capisco perché non sia più riconosciuto nel suo collettivo, forse la sua forma d´operare non sia conveniente per alcuni… P.S: Vorrei ringraziare anche mio marito Pere Gulasch, che in ogni momento mi ha aiutata e appoggiata nel sopportare la patologia. Un saluto Celia Nebot Noguera. Barcellona, 14 aprile 2009-04-28 Potete contattarmi per qualsiasi chiarimento in: l [email protected]

Angel Fernandez. Sindrome di Arnold Chiari I, Siringomielia cervicodorsale e Scoliosi idiopatica

Publicado por ICSEB el 25 Feb, 2009

AngelFernandez

Data dell´intervento: febbraio 2009

esp

Salve, sono Angel Fernandez, ho 27 anni, vivo a Valencia e sono un paziente del Dott. Royo, soffrivo di Sindrome d´Arnold Chiari I, siringomielia cervico-dorsale e scoliosi idiopatica, e per fortuna mi accorsi di avere tutto ció appena prima di notarne i sintomi.

Da piccolo soffrivo di forti mal di testa e nell´anno 1993, i miei genitori decisero di portarmi dal neurologo dell´Ospedale Generale di Valencia, dove mi sottoposero a tutti i tipi d´esami, dalla Risonanza Magnetica, alla TAC cerebrale e alcuni altri, la cui diagnosi evidenziava una moderata dilatazione dei ventricoli laterali, oltre a idrocefalia e macrocefalia; la neurologa disse ai miei genitori che per un anno non avrei dovuto fare altri esami, dato che non sapeva se la dilatazione dei ventricoli era qualcosa dalla nascita, o che, poteva essere, si fosse sviluppato con il trascorrere degli anni. Se si era sviluppato nel tempo si sarebbe dovuto operare per mettere una valvola, mentre se congenito sarebbe stato una cosa normale.

Nel 1994, mi fecero di nuovo tutti gli esami e osservarono una dilatazione del III ventricolo e ventricoli laterali. M´indicarono uno studio comparativo con le esplorazioni precedenti e considerarono clinicamente indicato un controllo di lì a un anno.

Nel 1995, ripeterono gli esami un´altra volta, si evidenzió una discreta dilatazione dei ventricoli laterali e III ventricolo da confrontarsi con esplorazioni precedenti. La neurologa ritenne opportuno dimettermi dai controlli, dato che i ventricoli non si erano più dilatati; in due anni di trattamento, nessuno aveva visto nella Risonanza Magnetica che evidentemente c´era una Siringomielia. Nell´anno 2007, quando cominciai ad avere forti dolori alla zona lombare e nel collo accompagnati da dolori e giramenti di testa, ai quali non facevo molto caso perché pensavo che, per la postura nel mio lavoro (sono parrucchiere), fosse una cosa normale, ma nell´anno 2008 decisi d´andare dal traumatologo perché i dolori erano sempre più forti e più frequenti e mi si addormentavano le mani. Senza farmi nessun esame mi disse che avevo una contrattura cervicale e mi mandò a fare delle sedute di fisioterapia. Iniziai i massaggi e al terzo giorno quasi non potevo camminare, i dolori al collo, alla testa e i giramenti si erano aggravati ancora di più. Decisi di tornare dal traumatologo e gli chiesi una Risonanza Magnetica, nella Clinica “Casa de Salud” a Valencia. Il risultato dice che ho un Chiari I, malattia che nessun altro dottore dell´Ospedale Generale aveva visto prima nelle RMN, che da 15 anni mi facevano.

Più tardi, il Dott. Royo ha potuto vedere che chiaramente c´era già Siringomielia nella Risonanza fatta nell´anno 93, 94, 95 e 97. Fu in quel momento che mi affidai a tre diversi neurochirurghi, i tre erano d´accordo nell´effettuare una craniotomia, un´operazione con molti rischi. Uno di loro disse di aspettare 7 mesi, per vedere se aumentavano i sintomi, perché i sintomi di questa patologia non erano ancora comparsi; un altro mi disse che se non mi fossi operato dovevo essere cosciente che sarei finito in sedia a rotelle poiché questa malattia è come una tetraplegìa che ancora non era in stato avanzato. Sono molto riconoscente a mia cugina (il mio angelo custode), che disperatamente cercò in Internet il nome della patologia e trovò la clinica del dott. Royo e della sua favolosa equipe e si mise in contatto con alcuni dei suoi pazienti. Tutti quelli con cui parlò avevano gli stessi miei sintomi e spiegavano che attraverso la tecnica che il dott. Royo realizzava, del Filum Terminale, si eliminava la causa che provocava questa patologia rara, e che in solo un giorno ci si riprendeva totalmente dall´intervento, che non era né pericoloso né aggressivo come la craniotomìa. Cosicché lei stessa mi prese un appuntamento per quello stesso mercoledì 25 febbraio. Dopo avermi visitato, il Dott. Royo mi spiegò che con il suo intervento si propone l´arresto della patologia e un´eventuale miglioramento dei sintomi, nel caso che non si siano prodotti danni irreversibili. Nella visita neurologica osservò che non sentivo il freddo nelle mani e nella parte superiore del torace, e avevo i riflessi della pianta dei piedi inversi rispetto alla norma. Il giorno seguente mi operarono e dopo 10 ore dall´intervento recuperai la sensibilità perduta e scomparve immediatamente il dolore fortissimo che avevo al collo e in testa.

Il mese seguente sono andato al controllo e attualmente sento dei miglioramenti e non ho quasi più mal di testa. L´incubo che da un anno non mi lasciava vivere una vita normale è finito. Spero che raccontando la mia storia potrò aiutare molta gente, che come me soffre di questa malattia rara e che crede che il nostro futuro sia destinato a finire in sedia a rotelle. Ringrazio il dott. Royo e la sua equipe, per le loro attività ed energia positiva; invito le persone che soffrono di siringomielia a mettersi in contatto con l´Institut Chiari de Barcelona. Angel Fernandez Defez La mia e-mail è: [email protected]  

Sandra Oliver Noguera. Mielopatia da trazione con Síndrome d´Arnold Chiari I.

Publicado por ICSEB el 1 Feb, 2009

Sandra_Oliver

Data intervento: febbraio 2009

esp

Buongiorno, mi chiamo Sandra, ho 11 anni, sono di Maiorca (Isole Baleari) e da un anno mi hanno diagnosticato Sindrome d´Arnold Chiari I

Tutto è iniziato circa 2 anni fa con dei mal di testa. All´inizio i miei genitori non gli hanno dato importanza, in quanto essi erano molto sporadici. A distanza d´alcuni mesi si sono fatti più presenti, i miei l´hanno detto al pediatra e questi ha detto loro che o era dovuto al cambiamento ormonale o si trattava di cefalea tensiva. Il pediatra non gli ha dato nessuna importanza perché non erano ancora particolarmente costanti, inoltre casualmente non avevo mal di testa né durante i week-end né durante le vacanze, per cui i miei credevano che fosse davvero tensiva, causata dallo stress dello studio. Hanno iniziato a preoccuparsi quando mi è venuto quasi quotidianamente, sia nei week-end sia in vacanza. È stato allora che hanno insistito perché mi facessero una risonanza magnetica per stare tranquilli. Quando hanno avuto i risultati, è iniziato l´incubo (dico incubo, perché io, che in nessun momento avevo saputo di questa malattia, mi sono resa conto un giorno prima di andare dal dott. Royo, quando mi hanno messa al corrente di tutto). Nel referto della risonanza c´era scritto “Anomalia di Chiari tipo I” con importante spostamento inferiore delle tonsille cerebellari che incidono sulla faccia posteriore del midollo spinale a livello C1 e C2. Credo di essere andata da tutti i neurochirurghi dell´isola, e tutti erano d´accordo nel volermi sottoporre ad un tremendo intervento chirurgico, che consisteva nella decompressione della base del cranio; i miei genitori lo consideravano un´atrocità, per il pericolo che comporta quest´intervento, visto che non t´assicurano niente, ti dicono che possono restare sequele poiché molti nervi passano di lì, fino a dire che potresti non uscire vivo dall´operazione, e come se niente fosse che i mal di testa potrebbero continuare uguali a prima, e che l´intervento si doveva fare il prima possibile in un periodo di massimo 3 mesi.

Il pediatra ci ha consigliato di aspettare un po´, dato che l´unico sintomo che avevo era la cefalea e l´intervento era molto rischioso e per nulla sicuro. Ringrazio il pediatra che ha sempre detto ai miei genitori che non si precipitassero, per cui loro, cercando in internet, hanno trovato la clinica del dott. Royo, che ci dava un´altra alternativa a quest´intervento pericolosissimo, la tecnica era quella della sezione del filum terminale, una minima operazione di 35 minuti e per niente aggressiva. Dopo l´intervento i risultati sono stati immediati, il mal di testa è scomparso, sembrava che mi avessero tolto un peso di dosso, e il giorno dopo sono tornata a casa senza nessun problema, benedetta tecnica!, minimamente invasiva e con ottimi risultati. Ad oggi è passato un anno da tutto ciò, e posso dire che i dolori alla testa che avevo sono scomparsi del tutto, ora se a volte ho cefalea non si può paragonare con quella di prima, poiché è totalmente distinta e di minor intensità. Ho recuperato la sensibilità nella zona addominale e forza nelle mani, io non sapevo dell´esistenza di questi problemi fino a che il dott. Royo, alla mia prima visita, mi fece un esame e ce li mostrò.
2011 (Control RM)
2011 (Control RM)
2012 (Control RM)
2012 (Control RM)

Je dois aussi vous dire que j´ai plus de mémoire et plus de concentration. D´ailleurs j´ai de meilleures notes qu´avant, comme je n´ai plus de pression dans la tête, je peux mieux me concentrer dans mes études.

Encore merci au Dr. Royo et à son équipe, grâce à qui les personnes souffrant de cette maladie arrivent à l´oublier un jour.

Sandra

Tel: (+34)971605932 – (+34) 629542075 Email: [email protected]

Eva Dominguez Bastón. Sindrome da trazione midollare. Sindrome d´Arnold Chiari I, Scoliosi idiopatica

Publicado por ICSEB el 5 Gen, 2009

Eva_Dominguez Data d´intervento: gennaio 2009

esp

Salve, mi chiamo Eva Domínguez e ho 16 anni.

Tutto è iniziato in un pomeriggio del marzo del 2005, quando la mia professoressa di danza ha notato che c´era qualcosa di strano nella posizione della mia schiena. Alla fine della lezione, ha chiamato mia madre per farglielo vedere e per farmi portare dal medico. A 12 anni mi hanno diagnosticato una scoliosi idiopatica.

Molto spesso dovevo andare in ospedale a fare radiografie di controllo della schiena. Vedendo che andava peggiorando, mi hanno fatto mettere un busto rigido per evitare che continuassero ad aumentare i gradi. Dovevo portarlo per 24 ore al giorno. In un controllo, il traumatologo ha suggerito di fare un intervento, che consisteva nell´aprirmi la schiena e stabilizzare le vertebre che erano compromesse, per congiungerle con delle stecche di titanio ed eliminare così le curvature.

Dato che non ci sembrava una buona soluzione perché non garantiva la guarigione, abbiamo cercato in Internet. Abbiamo così trovato l´”Institut Chiari”. A dicembre del 2008 sono andata alla consulta del dott. Royo. Facendomi gli esami diagnostici, si è scoperta anche la sindrome d´Arnold Chiari I. È stato allora che ci ha informati sull´esistenza di un altro tipo di intervento meno aggressivo, che consisteva nel sezionare il filum terminale, con il quale si sarebbe arrestato il progredire di entrambe le malattie.

Dopo poco tempo dall´intervento ho iniziato a sentire dei miglioramenti. I dolori alla testa, alle spalle e al collo sono scomparsi, ho recuperato molto velocemente la forza che avevo perso alle braccia, così come i problemi di coordinazione. In definitiva questa esperienza per me è stata totalmente positiva, e sinceramente, con la mia testimonianza, spero di aiutare altre persone con scoliosi a trovare una soluzione, o, per lo meno, a trovare una seconda opinione medica.

Grazie per avermi aiutata a migliorare nella mia malattia…

E-Mail: [email protected]

Mª Teresa Sanz Belmonte. Mielopatia da trazione Midollare con Sindrome di Arnold Chiari I

Publicado por ICSEB el 7 Nov, 2008

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Data dell´intervento: novembre 2008

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Salve mi chiamo Maria Teresa Sanz Belmonte, ho 45 anni, soffro di Sindrome di Arnold Chiari tipo I e questa è la mia storia.

Nell´anno 2000 ho avuto un grave incidente di macchina, nel quale mi sono fratturata le vertebre dorsali D2-D3-D4. A livello traumatologico mi sono ripresa bene, ma a partire d´allora ho iniziato ad avere contratture dorsali e cervicali. Inoltre ho cominciato a sentire ripetutamente mal di testa e vertigini posizionali, fino a che non ho avuto un attacco di vertigine periferica, è stato orribile e addirittura mi hanno dovuta ricoverare per stabilizzarmi. Mi hanno dato un trattamento di Torecan e Serc per le vertigini e Myolastan per le contratture alla schiena, ma non hanno saputo diagnosticarmi, semplicemente mi hanno di nuovo mandata dal traumatologo.

Da allora è stato un costante inizio di trattamenti (pastiglie), RX, RMN… ma sempre della schiena -cervicale, dorsale, lombare e sacra- dove trovavano discopatie ma che non erano abbastanza importanti per giustificare i sintomi che io riferivo, cosicché la soluzione era continuare a prendere pastiglie. Nell´ ottobre 2007 ho avuto un altro attacco di vertigine periferica che mi ha allettata per 4 giorni senza potermi praticamente muovere. In questi 7 anni il mio deterioramento fisico era evidente, ma i medici lo attribuivano ad uno stato di stress e ad un quadro ansioso, e forse avevano ragione nel pensare che fossi stressata e ansiosa, ma il motivo era che stavo sempre peggio e nessun medico sapeva dirmi cosa mi stava succedendo. Nel luglio 2008 la Dott.ssa Jorge, dell´assicurazione dell´impresa in cui lavoro, mi ha mandato a fare (sotto mia richiesta) una RMN del cranio, ed è stato allora che mi hanno diagnosticato la Sindrome di Arnold Chiari I. Sono stata quindi visitata da un neurologo che mi ha confermato la diagnosi e mi ha inviata urgentemente ad un neurochirurgo. In quel momento la sintomatologia che già presentavo era la seguente: • Mal di testa • Stanchezza • Perdita generale dell´equilibrio • Vertigini • Pressione al collo • Dolori di schiena • Puntini nella visione • Insonnia • Nausea continua • Sensazione di rumori nella testa • Tremori e mancanza di sensibilità in entrambe le mani • Difficoltà nel deglutire • Riflesso anomalo di Babinski- che indica danni alle vie nervose che connettono il midollo spinale e il cervello Una volta fatta sollecitudine della visita al servizio di neurochirurgia della Sanità Pubblica, e in attesa che mi chiamassero, ho iniziato a cercare informazione attraverso Internet sulla patologia e soprattutto su come avrei potuto curarmi. Riassumendo, il trattamento doveva essere chirurgico e ho trovato due opzioni che ho definito Classico e Alternativo. Chirurgico Classico: Sanità pubblica. Craniectomia (Decompressione occipitale). Consiste nell´aprire il cranio dal collo alla parte alta della testa e fissare, credo, le due prime vertebre cervicali, togliere parte dell´osso occipitale, accedere al cervelletto e alzarlo fino alla posizione normale. Secondo me una follia che in più non ti offre nessuna garanzia di successo, considerato che elimina solo la compressione ma non risolve il problema alla radice. Chirurgico alternativo: “Institut Chiari de Barcelona”. RESEZIONE DEL FILUM TERMINALE. Il Filum terminale è un legamento che mantiene unito il midollo con l´osso sacro e che esercita una tensione sullo stesso. Se la tensione del filum è eccessiva può arrivare a esercitare una trazione sul midollo e con esso sul cervelletto che si trova all´estremo opposto, oltre che provocare una circolazione anomala del liquido cefalo-rachideo. L´intervento è molto semplice e consiste nel sezionare il filum terminale all´altezza del sacro, e il problema all´origine di tutti i miei mali si risolve. Ovviamente la seconda opzione che ho trovato si è convertita nella prima e ho chiamato per programmare una visita all´”Institut Chiari de Barcelona”. Sono stata visitata dal Dott. Oscar Cardone e poi dal Dott. Miguel B. Royo Salvador. Mi hanno ascoltata, mi hanno fatto una visita neurologica completissima, mi hanno confermato che tutta la sintomatologia che presentavo era dovuta alla Sindrome di Arnold Chiari I e mi hanno spiegato ogni tipo di dettaglio sulla tecnica chirurgica che utilizzano, in cosa consiste, come la sviluppano e i suoi risultati. Quando sono uscita da lì avevo già deciso di operarmi con loro, e tre settimane più tardi, il passato 18 novembre 2008, sono stata operata nella Clinica CIMA. RISULTATO: A 6 ore dall´intervento ho iniziato a sentire formicolio in entrambe le mani, e il giorno seguente avevo recuperato tutta la sensibilità. Dopo tre giorni le mani non mi tremavano più, sono scomparse la tensione al collo e le contratture cervicali. Dopo quattordici mesi ho smesso di avere nausea, non mi è tornato il mal di testa e sono di nuovo stabile, E SONO SOLO 8 GIORNI CHE SONO STATA OPERATA. Non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine al Dott. Royo e a tutta la sua equipe per quello che hanno fatto per me. Spero solo che la mia esperienza serva ad altre persone affinché conoscano i benefici di questa tecnica chirurgica, e anche se non potete recuperare al 100% il danno che questa patologia vi ha già causato, sappiate che non avanzerà ulteriormente. Vi racconterò un aneddoto: due giorni dopo l´intervento ho ricevuto una lettera della Sanità Pubblica, che mi dava appuntamento per la visita con il neurochirurgo per il 15 giugno 2009. NO COMMENT. Se volete mettervi in contatto con me per chiarire qualche dubbio che avete, potete farlo scrivendomi all´e-mail: [email protected] Un saluto

M. Sanz.

Giovanna Porro. Sindrome da trazione midollare.

Publicado por ICSEB el 1 Lug, 2008

giovanna_porro Data d’intervento: luglio 2008

italia

Buon giorno, miei cari, sono Giovanna Porro, una ragazza italiana di 46 anni e vorrei raccontarvi la mia storia. Sono sempre stata una ragazza molto esile e fin da piccola ho sofferto di frequenti attacchi di mal di testa. Sono stata un’alunna molto studiosa ma nelle attività motorie ho sempre incontrato difficoltà di coordinazione tanto da arrivare a temere le ore scolastiche di educazione fisica. A 18 anni, dopo poche lezioni di guida, sono riuscita a prendere la patente, ma subito ho avuto difficoltà nella guida al punto di non poter usare più l’auto.

Tra frequenti emicranie e facile affaticabilità, la mia vita è proceduta tra la scuola ( sono un’insegnante elementare) e la casa senza potermi concedere troppe uscite e divertimenti. Nel 2005 ho cominciato ad accusare disturbi di tipo parestetico all’emisoma destro e sinistro e alla lingua. Recatami al pronto Soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza venivo sottoposta a TAC dell’encefalo che risultava sostanzialmente nella norma e venivo dimessa la sera stessa con diagnosi di parestesie legate a somatizzazione. Mi veniva consigliata una visita dal neuropsichiatra e mi si proponeva un trattamento con benzodiazepine per sindrome ansiosa. Dopo una parziale regressione dei sintomi, nel gennaio 2007 la situazione precipitò. Comparvero tremori agli arti superiori che rendevano impossibile la scrittura, disartria e una deambulazione a base allargata, possibile solo con appoggio. Venni ricoverata all’ospedale S. Gerardo di Monza e sottoposta a vari esami tra cui una RM encefalo e midollo dalla quale emerse una protrusione dele tonsille cerebellari nel contesto di forame magno per 9 mm (Arnold Chiari 1). Il completamento dell’esame escludeva la presenza di cavità siringomieliche a carico del midollo spinale. Sottoposta a valutazione di un gruppo di neurochirurghi, non si ritennero necessari provvedimenti di tipo chirurgico. Alle dimissioni, dopo 15 giorni, permanevano disartria e deambulazione a base allargata. Mi venne consigliato un trattamento fisioterapico. La situazione migliorò leggermente, ma non potei riprendere il lavoro. Nel mese di maggio 2007 venni ricoverata all’Istituto Neurologico Besta di Milano dove venne confermata la Arnold Chiari e venni dimessa con la seguente diagnosi: ” la paziente ha presentato un’atassia a esordio acuto la cui natura rimane indefinita. In particolare le anomalie della RM ( Arnold Chiari 1 n.d.r.) non sembrano dare conto dei sintomi della paziente”. Buio totale! Cosa fare? con molta forza di volontà ripresi la fisioterapia e nel mese di settembre 2007 ricominciai la scuola. Grazie alla collaborazione di colleghi, alunni e alla grande sensibilità del mio dirigente scolastico ricominciai ad insegnare ma con molte difficoltà fisiche, frequenti emicranie e impaccio motorio. Nel mese di marzo 2008 un caro amico spagnolo mi parlò del dottor Royo; io gli mandai la mia storia per un consulto. Mi rispose molto gentilmente e mi disse che poteva trattare il mio caso. Fissammo un appuntamento per luglio. Partimmo per la Spagna con il cuore pieno di speranza. L’incontro con il dottor Royo, la dottoressa Gioia Luè e tutta l’equipe fu molto emozionante. Fu come parlare con un padre, mi spiegò l’importanza di fare l’intervento per arrestare la malattia e scongiurare il peggio. Nel pomeriggio fui sottoposta ai vari esami pre-operatori e la mattina seguente fui operata. L’intervento, in anestesia totale, durò due ore. La mattina seguente quando mi alzai, notai subito dei miglioramenti: potevo camminare senza dover guardare per terra come avevo dovuto fare fino a quel momento ed erano ricomparsi i riflessi plantari. A distanza di quasi due anni posso dire che la qualità della mia vita è migliorata notevolmente. Svolgo regolarmente il mio lavoro, non ho più nessun tremore alle mani, è migliorata la resistenza fisica. Solo sporadicamente si presentano vertigini e piccole parestesie. Ringrazio di cuore il dottor Royoe la dottoressa Gioia, due angeli che hanno ridato a noi pazienti la vita; ora sta a noi darle un senso. E il modo migliore è tenerci in contatto e sostenere la fondazione Chiari. Un ringraziamento va anche al mio caro amico Rafa, senza il quale non avrei avuto la forza di affrontare questa meravigliosa avventura. INSIEME CE LA POSSIAMO FARE, CARI AMICI!!! Vi abbraccio forte!!!

Giovanna

Telefono: (+39) 3421342525  E-mail: [email protected]

Dott. Franceso Crocè. Sindrome di Arnold Chiari I, Siringomielía cervicale, ernia discale cervicale. Insufficienza vascolare cerebrale cronica

Publicado por ICSEB el 23 Ott, 2007

dr_Francesco_Croce

Data dell´intervento: ottobre 2007

italia

SONO UN MEDICO DI ANNI 48.

LA MIA STORIA CLINICA, IN SINTESI, INIZIA IL 20/05/2007 QUANDO ALLA FINE DI UNA PARTITA DI CALCIO, AVVERTO UN DOLORE IN REGIONE SCAPOLARE SX. PENSANDO AD UN DOLORE DI ORIGINE MUSCOLARE, HO EFFETTUATO TERAPIA CON FANS E CORTISONE SENZA OTTENERE RISULTATI.

DECIDO, QUINDI, DI SOTTOPORMI A RMN CERVICALE CHE, PURTROPPO, EVIDENZIA AC1 E PICCOLA CAVITA´ SIRINGOMIELICA C5-C6, ERNIA DISCALE C5-C6.

CONSULTO VARI NEUROLOGI E NEUROCHIRURGHI CHE CONFERMANO LA DIAGNOSI. IL DOLORE E´ TRAFITTIVO, CONTINUO ED HA UNA CARATTERISTICA, SCOMPARE QUANDO MI SDRAIO A LETTO. QUALCHE NEUROCHIRURGO MI CONSIGLIA DI SOTTOPORMI AD INTERVENTO DI DECOMPRESSIONE. DOPO 4 MESI, DI SOFFERENZA FISICA E PSICHICA, SCOPRO TRAMITE INTERNET CHE PRESSO L´ISTITUTO NEUROLOGICO DI BARCELLONA VIENE ESEGUITO DAL PROF. ROYO UN INTERVENTO MICROINVASIVO ( RESEZIONE DEL FILUM TERMINALE) PER AC1 E SIRINGOMIELIA. DECIDO DI CONTATTARE VIA E MAIL E TELEFONICAMENTE IL PROF. ROYO. MI RECO QUINDI A BARCELLONA IL 22/10/2007. AL MOMENTO DELLA VISITA PERESENTAVO UN QUADRO CLINICO DI DOLORE SCAPOLARE CHE SI IRRADIAVA ALL´ARTO SUP SX , DOLORE E TORPORE AGLI ARTI INFERIORI, OCCASIONALI FASCICOLAZIONI AL MUSC. PETTORALE. ACUFENI, DIMINUIZIONE DELLA FORZA ALL´ARTO SUPERIORE DESTRO, NISTAGMO , CONFUSIONE MENTALE, APNEE NOTTURNE. DECIDO DI SOTTOPORMI ALL´INTERVENTO DI RESEZIONE DEL FILUM TERMINALE IL 23/10/2007. NELL´IMMEDIATO POSTOPERATORIO RECUPERO LA FORZA ALL´ ARTO SUPERIORE DESTRO, COSI´ COME LA CERVICOBRACHIALGIA SINISTRA SI ATTENUA NOTEVOLMENTE. AL CONTROLLO CLINICO DOPO UN MESE DALL´INTERVENTO RECUPERO QUASI TOTALMENTE LA FORZA ALL´ARTO SUPERIORE DESTRO, LA CERVICOBRACHIALGIA SI E´ ULTERIORMENTE ATTENUATA, HO UNA MIGLIORE LUCIDITA´ MENTALE, AVVERTO ANCORA ACUFENI, TORPORE AGLI ARTI INFERIORI, LEGGERI DOLORI ALLA REGIONE DORSALE E SPALLA SINISTRA, NON HO PIU´ APNEE NOTTURNE. REGGIO CALABRIA ITALIA. 31/01/2008. TEL. (+39) 096 542 490 E-mail: [email protected]

Caterina Ravelli. Sindrome di Arnold-Chiari I. Siringomielia Cervicale C3-D1. Scoliosi Cervico-dorso-lombare

Publicado por ICSEB el 17 Apr, 2007

Data dell´intervento: aprile 2007

italia

Osio Sotto – Bergamo – Italia – 08 Gennaio 2009.

Oggetto: testimonianza post intervento sezione filum terminale. Sono una donna di 48 anni, e sin dall´infanzia ho sofferto di mal di testa e da adulta le cose sono andate peggiorando. Nell´anno 2000 con la tosse i dolori alla testa peggiorano, e vi si accompagna la cervicobracalgia e i dolori al braccio dx, e visite specialistiche non danno spiegazioni utili. Questo sino all´ottobre 2005, quando il dr. Xxx una Guardia Medica, mi prescrive una risonanza magnetica per verificare che non ci sia un´ernia cervicale a procurarmi una parte di quei dolori ed altri problemi che nel frattempo erano insorti: una stanchezza fisica deprimente che aumenta anche per una breve passeggiata e al posto delle gambe mi sento due tronchi di cemento poco collaboranti, mi capita d´inciampare, bruciori e difficoltà a camminare su superfici irregolari,perdita d´equilibrio, vertigini,spesso mi cadono gli oggetti dalle mani come se la presa o la forza per trattenerli debbano essere uno sforzo di concentrazione, la visione a volte è offuscata con difficoltà di messa a fuoco con intolleranza alla luce brillante, parestesie agli arti, formicolii ed intorpidimento, problemi alla deglutizione,senso di soffocamento, apnea notturna, una moderata ma fastidiosa incontinenza urinaria, l´evacuazione procura fitte alla testa e la sensazione che la muscolatura dello sfintere non collabori, se m´arrabbio o piango la testa mi scoppia, dolore come di compressione e spasmi alla testa e cervicale, alterata sensibilità al caldo/freddo, spasmi muscolari,sporadici dolori tipo scossa elettrica, diminuzione di interesse sessuale, reflusso gastro esofageo,rialzo della pressione. La risposta della RMN dice che c´è un´ernia cervicale(C5-C6), ma evidenzia una MALFORMAZIONE di CHIARI tipo 1 con cavità IDRO-SIRINGOMIELICA cervicale (C3-D1) Vado da un neurochirurgo degli Ospedali Riuniti di Bergamo dr.Xxx, che mi dà indicazione chirurgica a decompressione occipito cervicale: Occorre rompere l´osso occipitale,effettuare una laminectomia della prima vertebra cervicale, plastica della dura madre, che è uno dei tre strati della meninge. Voglio sentire un altro parere prima, il neurochirurgo dell´ istituto Besta di Milano prof.Xxx, in pratica mi dice la stessa cosa: intervento di decompressione della cerniera atlo-occipitale con plastica durale del passaggio cranio-spinale. Mi dico, se non mi opero rischio di non muovermi più, se mi opero si spera, ma non c´è certezza di arrestare l´evoluzione negativa della malattia…intervento doloroso e rischioso. Sento un neurologo dr.Xxx, nella speranza che mi tenga “monitorata” evitando l´intervento, ma anche lui mi consiglia fortemente l´intervento chirurgico, visto che c´è già sofferenza midollare. Da allora ho vissuto il corpo con dolore e con questa spada di Damocle che ti dà l´impressione di avere una bomba ad orologeria dentro di te che può esplodere da un momento all´altro!E´ difficile rassegnarsi a non avere speranza.. Si finge di rimandare il problema, mentre i dolori e i disagi ti martellano,e menti a te stessa dicendoti che ci sarà pure una ragione alla sofferenza, ma che vorresti sbatterla contro il muro questa testa. Una sera in internet leggo la testimonianza di Angelo e Rita, lei è stata operata a Barcellona dal dr. Miguel B. Royo Salvator, il cui studio sulla sezione del FILUM TERMINALE, quale intervento sulla sindrome, è stato riconosciuto ed approvato dalla Corte dei Medici Della Facoltà di Medicina dell´Università Autonoma di Barcellona. Un intervento a rischio zero, perché la resezione del filum terminale avviene attraverso il coccige, quindi senza finestra durale!(come invece viene fatto praticamente ovunque per il midollo ancorato, con i rischi evidenti che possono intercorrere a toccare midollo/vertebre) Indolore , che non necessita ne di terapia intensiva, ne di fisioterapia riabilitativa per recuperare il coordinamento degli arti. A Gennaio 2007 vado dal dr. Royo, mi visita e mi dice che devo fare l´intervento perchè anche per lui a rimanere così come sto c´è pericolo di deterioramento neurologico grave. Torno in Italia e chiedo alla mia ASL d´appartenenza l´autorizzazione all´intervento all´estero per recidere il filum terminale ed avere così il rimborso. Il Direttore Sanitario Dr. Xxx, dell´Istituto Besta di Milano, predisposto dalla regione Lombardia a decidere della mia sorte, mi risponde che il trattamento del caso è praticabile in Italia, e questo non è vero perché tutti mi hanno parlato solo della decompressione! Inoltre nel forum dell´Aismac (associazione italiana siringomielia e Arnold Chiari, da ciò che dice il Dr.Xxx, (del The Chiari Institute di New York) si evince che è in contatto con l´Istituto Besta di Milano, quando afferma che un neurochirurgo del Besta ha eseguito interventi al filum terminale; e proprio nella giornata del 30/03/2007 dedicata alla Malformazione di Chiari e Siringomielia (durante un corso di formazione professionale) il dr. Xxx ha fatto una relazione sul “Razionale della sezione del filum terminale”. Mi dico: ma guarda il dr. Royo è dal 1992 che pubblica studi tra il collegamento tra filum terminale!!! Allora io mi chiedo.. in un Paese come il nostro, dove lo Stato ha giustamente decretato che anche per gli stranieri temporaneamente presenti, c´è equiparato ai cittadini italiani, il diritto alle prestazioni sanitarie urgenti e/o essenziali.. Ai cittadini italiani, non è concesso lo stesso diritto di poter andare all´estero per un´ intervento essenziale alla salute, eseguito da un medico che ci si sta dedicando da anni? Cosa sta succedendo? Forse che questa malattia rara non interessa a nessuno, perché non c´è business per le case farmaceutiche, visto che attraverso la farmacologia non si possono ottenere risultati? Perché questa rigidità nel non provare ad accettare il fatto che magari un altro medico può aver trovato una soluzione meno invasiva solo perché è spagnolo? Ma Italia e Spagna non fanno parte ambedue dell´Europa.. o qualcosa mi sfugge? Mi sembra d´esser tornati ai tempi di Copernico con questa rigidità. Posso capire che mi si dica di no alla rimozione dell´ernia cervicale in Spagna, ma questo no ad un alternativa meno invasiva e dolorosa! Sono ormai 30 anni che lavoro in un ospedale ed ho visto e vedo cose positive e negative. La scienza, così chiusa a guscio come valore assoluto e fine a se stesso, anche a prescindere dall´uomo, dimentica il valore intrinseco della professione medica. Per garantire un servizio adeguato alle esigenze del cittadino non si deve dimenticare e dimostrare più rispetto e più attenzione per la sofferenza: la libertà di scelta e l´autodeterminazione passano anche attraverso la dignità in cui è consentito vivere la malattia, affinché la persona rimanga ancora al centro dei valori della convivenza. Troppo spesso i media sembrano richiamare i valori e i diritti fondamentali solo di facciata, quasi fosse una clausola di stile, attraverso i titoli e gli spettacoli. Sembra quasi che non vogliano una sanità migliore, ma che non si creda alla sanità pubblica. Concludendo, io Ravelli Caterina, il 17 aprile 2007. sono andata a Barcellona a farmi operare dal dr. Royo. Dopo l´intervento,il dr.Royo mi ha detto che avevo il filum t. grosso e teso, e il giorno successivo, alla visita pre dimissione, ero già negativa alla prova Babinski, i formicolii alle mani scomparsi dell´80% e dopo anni ho riscoperto cosa vuol dire toccarmi il collo e la spalla dx e sentire sotto la pelle e la carne calde, e non un blocco di ghiaccio che mi procurava dolore solo a sfiorare e riesco ad andare in bagno senza pù sentire la testa che scoppia e l´incontinenza urinaria si può dire scomparsa. Nel pomeriggio dopo la dimissione ho fatto una tranquilla passeggiata, non sentendo due tronchi di cemento al posto delle gambe, con al posto delle dita dei salsicciotti ghiacciati punti da aghi, ma due arti indolenziti con le dita dei piedi caldi…mi sono sentita VIVA! Sono tornata a casa con un cerotto sul fondo schiena, e oso dire la sensazione di una vita normale per me! Il dr Royo dice che la maggior parte dei sintomi sono dovuti alla lesione irreversibile del tessuto nervoso e questo non è capace di rimpiazzarlo., tuttavia, può compiere circuiti sostitutivi a quelli persi ed esistono alcune cellule o connessioni che hanno smesso di funzionare senza morire e che si possono restaurare recuperando l´irrorazione sanguigna, migliorano alcuni sintomi. Prima il midollo spinale smette di soffrire, migliore sarà il pronostico. Ci vorrà del tempo per recuperare il resto, ma già non avere la sensazione di un chiodo piantato dietro l´orecchio, ma solo una sensazione d´indolenzimento, mi basta anzi è grande. Mi rendo conto che prima si interviene prima si recupera! Lo so che è ovvio, ma allora perché anche gli altri che vivono questo dramma non devono sapere che c´è una scelta alla decompressione? Io fortunatamente, tramite internet, ho trovato questa possibilità,e sto conoscendo le altre persone operate dal dr. Royo , e vorrei che il mio Paese mi consideri parte di se, riconoscendo a me e agli altri che questa scelta è un nostro diritto , che si parli di questa malattia rara, e di questa grande opportunità! Affinché anche altre persone che vivono questo doloroso dramma non si sentano sole e abbandonate,ma con la possibilità di avere delle soluzioni non dolorose o miracolose, ma semplicemente attuabili. L´intervento è stato breve e non ha necessitato di riabilitazione ed a un anno dallo stesso, la rmn di controllo evidenzia la riduzione della siringomielia e la d.ssa Xxx, (neuroradiologa agli Ospedali Riuniti di Bergamo) è rimasta stupita e dalla tecnica chirurgica dal risultato positivo. Positiva è pure la visita del neurologo dr Porta che conferma l´utilità dell´intervento scelto dopo attente valutazione clinica e neuroradiologica. Ora io non devo più “grattarmi”la parte dx della lingua perché addormentata, ove prima c´era un quotidiano dolore alla testa ed alla spalla ora mi sento come mi sentivo prima dopo essermi imbottita di Contramal, e Bruffen! Posso dopo anni tossire ripetutamente e non mi “scoppia” più la testa diventando per pochi interminabili secondi tutto nero, riesco a svitarmi i tappi delle bottiglie di plastiche ed i tappi dei barattoli. Anche se non avrò ulteriori benefici, già tutto quello che ho fin qui ottenuto è per me un grande Dono! Grazie dott Miguel B: Royo per aver spezzato quella spada di Damocle! In fede, Ravelli Caterina (Rinella) E-mail: [email protected]

Maria José F. Gil. Sindrome di Arnold Chiari I, Siringomielia e Scoliosi

Publicado por ICSEB el 3 Mar, 2007

MariaJosefgil

Data dell´intervento: marzo 2007

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Salve, sono una paziente di 21 anni del Dott. Royo, che soffriva di Sindrome di Arnold Chiari I, Siringomielia e Scoliosi, molto fortunata. Mi resi conto di essere affetta da tutto questo appena prima di notare i sintomi.

Da piccola avevo sempre mal di testa, e arrivó un punto in cui i miei genitori neanche ci facevano piú caso, mi portarono dal pediatra, per vedere se poteva fare qualcosa, e l´unica cosa che questi mi raccomandó fu di bere piú latte. Mi lamentavo anche di mal di schiena, per cui mi portarono dall´ortopedico e mi diagnosticarono la scoliosi. Da grande, circa a diciotto anni, cuando studiavo per gli esami di idoneità per entrare all´universitá mi sembrava come di star sospesa, non diventava mal di testa, ma mi sentivo stranita e ció non mi permetteva di concentrarmi. Andai dal medico, avevo una contrattura muscolare a causa dello stress, mi sembra logico; ma in meno di due mesi tornai ad averne un´altra, era agosto, tutte le mie preoccupazioni erano finite ed io ero il piú rilassata possibile, mi ordinarono una risonanza e fu allora che scoprirono la sindrome di Arnold Chiari I e la siringomielia.

A partire da lí mi mandarono dal neurochirurgo, mi fecero delle prove e confermarono la diagnosi, non avevo nessun´altro sintomo e tutte le prove risultavano perfette, il medico consiglió di aspettare, mi diceva che poteva essere che si fermasse. Parlando con altra gente dell´ argomento ci raccomandarono d´andare all´ Ospedale Vall d´ Hebron. Il nuovo medico raccomandava di non aspettare e operare il prima possibile. Dopo molto tempo finalmente mi chiamarono, mi fecero le prove, il medico mi disse in cosa consisteva l´operazione e che tutto il processo poteva durare persino quattro mesi.

I miei genitori, come me, erano terrorizzati e non smettevano di cercare informazioni attraverso tutti i mezzi possibili. Grazie alla sua insistenza, mio padre trovó in internet la pagina dell´Institut Neurologic de Barcelona, domandó a degli amici medici per cercare di assicurarsi che non ci fosse niente di strano, con molta cautela e poca precisione me lo raccontó, all´inizio non lo capì troppo bene, ma il fatto che non dovessero toccarmi il cranio e che il processo fosse cosí poco invasivo mi fece pensare che non fosse una cattiva idea andare a vedere il Dott. Royo. Quando andai alla visita al principio mi mostrai restia davanti al Dottore, mi sembrava molto strano che ci fosse cosí poca informazione nella web su questa operazione, che fosse l´unico che la realizzasse e soprattutto che fosse tanto diversa da quella che mi aveva descritto l´altro dottore. Arrivavo con molte speranze, e uscì con molte di più di quelle con cui ero entrata. In poco più di un mese mi operarono e non appena aprì gli occhi e i miei genitori mi videro entrare nella stanza iniziarono a notare in me dei cambiamenti, un po´ dopo iniziai a notare delle cose, e man mano che passa il tempo mi rendo conto di altre, che neanche sapevamo essere causate dalla patologia. L´operazione che realizza il resto dei medici mi sembra una follia, e mi sembra ingiusto che i pazienti ricevano così poca informazione su possibili tecniche valide e efficaci come questa, perciò ho scritto la presente e darò consiglio a tutti quelli che vogliano riceverlo. E-mail: [email protected]

Mercedes Reverter Segarra. Sindrome di Chiari I, ernia discale cervicale C4-5 y C5-6

Publicado por ICSEB el 13 Feb, 2007

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Data dell´intervento: febbraio 2007

esp

Sono Mercedes Reverter Segarra di 61 anni, da 35 anni soffrivo di mal di schiena, prima era solo un dolore lombare che mi lasciava addirittura a letto. Poi la cosa andó complicandosi anche con dolore cervicale. Andavo dai medici, i quali mi davano medicine per il dolore e dicevano che dovevo avere pazienza e abituarmici, perchè era artrosi e non c´era soluzione. Passava il tempo e io mi sentivo sempre peggio, con più dolori sempre più forti e avevo bisogno di sempre più tempo per ristabilirmi. Cinque anni fa non ne potevo piú e iniziai ad andare da tutti i medici che mi venivano consigliati, pagando e con l´assicurazione, e nessuno mi dava una soluzione. Ero ormai disperata poichè il dolore non cessava, non avevo piú voglia di vivere, non mi faceva felice niente solo l´idea di morire, perchè il modo in cui vivevo non era vivere.

Sempre con quel dolore, non mi faceva più effetto nulla di ciò che prendevo. Finchè nell´autunno 2006 la cosa andò complicandosi, non potevo più muovere il collo, avevo sempre nausea e vertigini e dovevo stare a letto intere settimane, quasi non potevo camminare se non al mio ritmo e non avevo forza alla mano destra, persi totalmente la sensibilità e per colmo caddi in depressione. Non sapevo cosa fare, solo sentivo che la mia vita non aveva una risoluzione e che sarei finita senza potermi muovere o in sedia a rotelle.

Mio fratello era stato operato dal Dott. Royo di una ernia alle cervicali a Barcellona, e mi disse di andare a vedere cosa mi dicevano, e io, senza pensarci due volte, ci andai. Il Dott. Royo molto gentilmente mi disse che avrei dovuto sottopormi ad alcune prove e che dopo ne avremmo parlato, mi fecero le prove e quale fu la sorpresa mia e della mia familia quando mi dissero che avevo quattro problemi! Avevo due ernie discali cervicali molto avanzate che mi opprimevano il midollo, inoltre una patologia del filum terminale dalla nascita , un problema lombare e per ultima una perdita della mobilitá del braccio destro. Io mi spaventai parecchio, come la mia familia, ma allo stesso tempo ci rallegrammo perchè finalmente sapevamo cos´avevo e c´era una soluzione, operarmi.

Il 13.2.07 il Dott. Royo mi operava nella Clinica Corachán di Barcellona, l´operazione consisteva in una discectomia e artrodesis cervicale C4-C5 e C5- C6 con inserzioni di titanio e resezione del filum terminale.. L´operazione fu lunga e delicata, quando mi svegliai il Dott. Royo mi disse che tutto era andato molto bene. Io ero tranquil la perchè sapevo di essere in buone mani. Il giorno seguente notai che qualcosa era cambiato nella mia vita: NON SENTIVO DOLORE. Ogni giorno pensavo di sentirmi meglio e continuavo a non sentire dolore. Il giorno 16.2.07 mi dimise, avevo già recuperato il 70% di forza alla mano e potevo camminare perfettamente senza che mi facesse male la gamba. Arrivata a casa riposo assoluto, ma molta allegria perchè mi sento molto bene senza dolori nè nausea. Non potrò mai ringraziare abbastanza il Dott. Royo, nè io nè la mia familia, per quello che ha fatto per me. Perchè mi ha ridato la voglia di vivere. Ora inizio a essere felice. GRAZIE. Tel: (+34) 649 222 127 E-mail: [email protected]  

Maria Luisa Pedrosa Jiménez. Síndrome di Arnold Chiari I

Publicado por ICSEB el 13 Nov, 2006

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Data dell´intervento: novembre 2006

esp

Tutti quelli che sono passati per questa esperienza vorrebbero dire così tante cose su di essa che non sanno da che parte iniziare.

Ho 48 anni e da quasi quattro vivevo con mal di testa, bhè, senza quasi, perchè neanche mi ricordo da quanto ce l´ho. Un anno e mezzo fa sono andata dal neurologo della sanità pubblica e mi hanno fatto una risonanza, su cui non mi hanno informata correttamente, mi hanno detto di una malformazione muscolo-scheletrica, che non ha nulla a che fare con il Chiari, e ho preso farmaci che non avevano effetto. Ho consultato privatamente più di tre neurologi, nessun parere coincideva e io ogni volta stavo peggio, per cui sono nuovamente andata a chiedere una risonanza per sapere come procedeva. Per questo sono dovuta andare all´attenzione al paziente per il referto precedente, ed è stato allora che mi sono resa conto che avevo un abbassamento delle tonsille cerebellari dovuto a una malformazione di Arnold Chiari I, e mi chiedo: perché il neurologo non ha chiamato le cose con il loro nome?

Insomma, quando sono tornata a casa sono entrata in internet, che sorpresa che ho avuto quando ho visto di cosa soffrivo, sono rimasta attonita, molto dispiaciuta, e certo che ho iniziato a indagare, fino a che ho trovato il Dott. Royo Salvador, e certo, si è aperta una porta alla vita, alla speranza di poter stare meglio senza interventi tanto aggressivi e complessi come quelli in cui ti aprono il cranio; la prima cosa che ho fatto è stato mettermi in contatto con una paziente già operata e mi sono subito trovata in sintonia con tutto ciò che mi ha raccontato, a tal punto che ho chiamato la clinica del Dottore e ho fatto preparare tutto affinché mi operassero.

Siamo contenti per come ci hanno ricevuti, la predisposizione positiva, l´umanità, la pace che si respira parlando con lui, quella tranquillità che ti dà, che tutto quello che si può dire è poco; la mattina le analisi, il pomeriggio i risultati, la mattina seguente mi ha operata, sono entrata in sala operatoria alle h9 e alle h 10 ero in camera come nuova, con molto appetito, senza mal di testa, senza punti, senza dolori; il giorno dopo mi hanno dimessa, sono andata a passeggiare per Barcellona come se non fossi stata recentemente operata, stavo benissimo, e continuo a stare benissimo, non ho dovuto prendere calmanti, perché non ho avuto dolori. Dal giorno 13.11.06 in cui mi hanno operato fino ad oggi non ho più avuto dolori, sono scomparse le contratture alla schiena, la vista è più centrata, non mi soffoco più, soprattutto non ho più avuto la sensazione di gola irritata che era il peggio perché la tosse mi faceva scoppiare la testa, sto più dritta, la mia faccia esprime salute, benessere, si nota che sono molto felice. D´altra parte sono anche molto indignata, perché, se non attraverso Internet, come si può venire a conoscenza di quest´opzione, se nessuno te lo dice? Poiché il servizio di salute pubblica si crede d´avere il diritto di far soffrire la gente anche se ci sono alternative, e io nel mio piccolo informerò il più possibile. La mia prossima lettera sarà rivolta al quotidiano della mia città, che è Gijon, Asturias, che si chiama “El comercio”, e ho intenzione di divulgare questa informazione in tutti gli ambiti in cui mi sarà possibile, sempre che mi lascino; ho dato informazione a molti fisioterapeuti competenti che conosco, i quali si sono interessati molto al mio caso. Di fatto dopo avermi presa in trattamento senza risultati, dato che tutto era dovuto al Chiari, ora tengono in considerazione molti dei miei sintomi quando trattano un problema, per esempio alcuni chiedono i referti delle risonanze, se ci sono, e conoscono la resezione del filum terminale e il Dott. Royo Salvador. Mi chiamo Marisa e il mio telefono è a disposizione di tutti quelli che abbiano bisogno di parlare con me a qualsiasi ora. Saluti. Molte grazie al Dott. Royo Salvador e alla sua stupenda equipe. Tel: (+34) 659 571 139 E-mail: [email protected]

Teresa Balmaña. Sindrome di Chiari I

Publicado por ICSEB el 4 Lug, 2006

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Data dell´intervento: luglio 2006

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Avevo 65 anni quando nel maggio del 2005 si iniziarono a scatenare come delle dolorose pulsazioni nella mia testa, come scariche elettriche, che irradiavano dalla parte posteriore alle aree frontali e dietro agli occhi, la durata era da 15 a 20 secondi, con i mesi si furono accentuando e i dolori erano più forti e ripetitivi. In seguito cominciai a notare che mi costava deglutire il cibo; dato che tutto ciò mi succedeva spesso, nel mese di dicembre del 2005 mi feci visitare dal medico, il quale mi disse che poteva essere artrosi cervicale, nervosismo e ansietà, e mi prescrisse antinfiammatori e calmanti, ma non mi passava e ogni giorno peggioravo. Visto che la cura non mi faceva effetto, a gennaio del 2006 mi si accentuarono i dolori, erano più ripetitivi, forti e insopportabili, inoltre mi rendevo conto che questi acciacchi erano esacerbati da tosse, starnuti, alzare o abbassare la testa bruscamente, se parlavo a voce alta, se sentivo rumori forti, all´andare al bagno se facevo forza, muovendo la testa da un lato all´altro per guardare qualcosa, si scatenavano e quello che mi succedeva era orribile.

I dottori Neurologi, perché andai da alcuni, mi iniziarono a dare dei calmanti e varie medicine tradizionali, me le presi tutte, e tutti sapevano cosa prendevo, poiché dissi la verità a tutti, tutti accettarono le medicine che stavo prendendo, aspettando che qualcosa mi facesse effetto; quasi tutte erano calmanti, succedeva che a volte mi calmavano un poco, ma io mi sentivo come drogata, non ero io, se uscivo in strada dovevo essere accompagnata, non ero sicura di me stessa, e ogni volta dovevo prendere più medicine se volevo che gli effetti non fossero così forti.

Ricordo che mi feci persino controllare la vista e l´udito, tutto era normale. In seguito mi fecero una TAC e non si vedeva niente di importante, per cui mi mandarono da un neurologo del servizio pubblico, che mi prescrisse altri farmaci, ma dato che neanche questa terapia ebbe effetto positivo mi fecero fare una RMN (tra l´altro mi ritrovai in uno sciopero del servizio pubblico, e non potendo aspettare perché soffrivo troppo, dovetti farla per conto mio). Da poco tempo mi ero comprata un computer, non sapevo come funzionava, quello che sapevo era che con esso potevo collegarmi a internet dove avrei potuto cercare di tutto, quindi andai a qualche lezione e iniziai a entrare in internet come potevo, in pubblicazioni scientifiche; dato che non potevo riposare, passavo molte ore di notte e di giorno leggendo e informandomi su tutto, dolori alla testa, neuralgie craniche, emicrania, neuralgìe del trigemino etc. Per me quello alleviava le mie pene, ci passavo delle ore, ma era anche un inferno, perché io non sapevo esattamente cos´avevo, e cercavo solo una soluzione o un rimedio per non soffrir tanto. Quando portai al neurologo della sanità pubblica i risultati della RM, questa segnalava la presenza di una malformazione di Arnold Chiari di tipo I; questi provò con altri farmaci e in più ebbe molta pazienza con me, e sono contenta per l´interesse che mi dedicò per trovarmi un trattamento efficace e evitarmi l´intervento; sapeva che ero restia all´intervento, ma che mi lamentavo tanto perché non potevo deglutire cibo solido, e mi mandò al neurochirurgo affinché mi informasse e così ci andai, e questi, molto attento e con interesse, mi spiegò e molto gentilmente rispose a tutte le mie domande, però quando disse che si doveva operare gli risposi che ci avrei pensato. Tutti i medici e i neurologi che mi avevano visitato mi dicevano che dovevo lasciarmi operare alla testa. Io avevo passato così tante ore informandomi sulla mia malattia e riguardo a cosa consisteva la tecnica dell´intervento tradizionale, nelle Pubblicazioni Scientifiche, che sono infinite, che, quando cercavo al computer e ne vedevo una tutta dettagliata su questa operazione, mi terrorizzava l´idea di passarci, è aggressiva con poche probabilità di cura, una percentuale che io non accettavo e chiaramente con molte conseguenze, secondo il paziente, il tempo da cui si soffre la malattia e le manifestazioni cliniche già esistenti. Ero disperata, non sapevo cosa fare e ancora non avevo trovato nessun´altra soluzione. Di nuovo andai on-line, di fatto c´erano tante cose da consultare e da leggere e a me stava scappando qualcosa che non sapevo, finché mi venne in mente di mettere ciò che segue: AIUTO SINDROME DI ARNOLD-CHIARI TIPO 1, uscirono pubblicazioni diverse dalle altre e lessi INSTITUT NEUROLOGIC DE BARCELONA, feci clic e vidi delle pubblicazioni del Dott. MIGUEL B. ROYO SALVADOR, sulla Sindrome di Arnold Chiari o Chiari 1, la tecnica della Resezione del Filum Terminale e in cosa consisteva; era una semplice operazione con rischio minimo, si potevano addirittura prevedere freno e cura totale delle cause che produceva la malattia, con un solo giorno di clinica; nel forum di pazienti tutti erano soddisfatti dell´intervento e dei risultati. La resezione del FILUM TERMINALE, consiste in una piccola apertura dell´osso sacro, in basso sulla schiena, dove non esiste l´ inconveniente d´alterare la meccanica della colonna vertebrale, si visualizza il filum terminale e si reseziona con tecniche microchirurgiche, cosi come il Dott. Royo me lo spiegò lentamente e con molta pazienza. In più avevo letto altre sue pubblicazioni, e a mio parere era una persona molto professionale, non ci pensai ulteriormente e cercai di mettermi in contatto con lui, mi misi nelle sue mani e mi fece effettuare tutti gli esami necessari per l´intervento (di fatto mi scoprirono anche una lieve scoliosi). Il 4 luglio 2006 mi operò nella Clinica Corachán e il 5 luglio tornai a casa, il giorno 6, quando mi alzai dal letto, la testa non mi faceva male per niente, feci colazione e potevo già inghiottire cibo solido, e io stessa non ci credevo; il giorno 12 mi tolsero i punti, quasi non sentì nulla, prima mi sentivo come morta in vita, deperivo ogni giorno di più abbastanza rapidamente, ora sono viva e mi sento molto bene grazie a Dio e al Dott. Royo, insieme alla sua equipe. Ho letto in alcuni suoi scritti che erano quasi trent´anni della sua vita che faceva ricerca e lavorava per mettere in pratica questa tecnica, RESEZIONE DEL FILUM TERMINALE, cosa che ancora continua a perfezionare nelle sue ricerche, mi auguro che sia tenace e che abbia il valore di continuare e che possa curare molti più pazienti, e che la sua opera venga riconosciuta. Ora mi resta solo da dire che le persone che si ritrovino con questa patologia della Sindrome di Arnold Chiari, e che insieme può portare ad altre, come scoliosi o siringomielia, le possono fermare e possono smettere di soffrire, frenandole eliminandone le cause. Io mi sono curata, credo che sia stato per arrivare in tempo, sono la prova fisica di quel che mi è successo, di fatto i mal di testa che manifestavo erano terribili. Non si può soffrire così, bisognerebbe avere un po´ di qualità di vita. E´ una patologia poco conosciuta, rara. Magari nella sanità pubblica facessero la Resezione del Filum Terminale… Quante persone smetterebbero di soffrire?! Molte non sanno come successe a me, che l´ho visto nel computer per la tenacia nel leggere, per casualità, perché sono combattente, non so, perché non volevo vedermi morire soffrendo così né vedermi con tutto quel che avevo letto che mi si avvicinava, e mi terrorizzava avere come ultimo rimedio il lasciarmi aprire la testa. Per caso ho letto anche in un paragrafo un dettaglio molto umano che è il seguente: “Si informino sulle condizioni speciali per persone senza mezzi.”. Ringrazio soprattutto la mia famiglia, fratelli, figli, compagno che mi portavano durante il percorso, perché io sola non potevo muovermi, è stato costoso, lungo e hanno perso molto tempo per aiutarmi vedendo che soffrivo tanto. Inoltre vorrei ringraziare tutti i MEDICI E NEUROLOGI che mi hanno visitata perché si sono interessati al massimo affinché si risolvessero le cause della mia malattia, mi hanno permesso chiamarli per telefono tutte le volte che era necessario, che sono state molte, e mi rispondevano con piacere, essendo per lo meno in quei momenti di grande appoggio. In ogni caso è certo che io lottavo comunque per lasciare alle spalle quella sofferenza quotidiana che stavo vivendo. Se c´è qualcuno che ha la Sindrome di Arnold Chiari I e che voglia parlare con me, lascio la mia mail ([email protected]) , o il mio telefono di contatto: 0034/937612963, risponderò con piacere a qualsiasi domanda degli interessati, per il semplice fatto che nessuno dovrebbe soffrire così se si può evitare. Telefono: (+34) 937 612 963 E-mail: [email protected]  

Rafael A. Arévalo. Siringomielia, Chiari I e Scoliosi

Publicado por ICSEB el 10 Giu, 2006

Data dell´intervento: giugno 2006

esp

Qua di seguito elenco i sintomi che ho notato essere cambiati dopo l´operazione di filum terminale, cose che prima mi rendevano la vita quotidiana difficile, così come lo stesso stato d´animo con cui la affrontavo.

1 Dolore cervicale, ora è scomparso. 2 Ho più forza nelle gambe. 3 Avevo un dolore costante nella regione lombare, ora niente. 4 Non potevo ruotare la mano sinistra verso l´esterno e ora non ho problemi nel farlo. 5 Prima non potevo muovere bene le dita del piede sinistro e ora sono normali. 6 Prima il tallone sinistro, in una determinata posizione, tremava parecchio, ora non più. 7 Quando cammino sento più forza nelle gambe. 8 Ora la testa è libera nei movimenti, prima ero limitato al girarla. 9 Mi sento più dritto, con il tronco senza tensioni. Prima ero come contratto. 10 L´incontinenza è andata migliorando lentamente, e ho la speranza di recuperare il più possibile.

Rispetto al mio stato d´animo, va molto meglio, esco e entro continuamente, mi diverto e lavoro come volontario nell´associazione che presiedo da tempo. Non so fino a che punto posso arrivare nel riabilitarmi, ma ho la certezza che non ci si deve dare per vinti di fronte a nulla. Inoltre lo sport che pratico o gli esercizi li ho resi parte della mia vita quotidiana, e sono divertenti, aiutano a sentirsi meglio, e se ogni volta posso fare di più, questo rinforza la speranza e la convinzione di uno nelle proprie capacità. Spero di potervi essere utile se avete bisogno.

Saluti.. E-mail: [email protected]  

Basilio Martínez. Sindrome di Arnold Chiari I

Publicado por ICSEB el 7 Giu, 2006

Basilio_martinez

Data dell´intervento: giugno 2006

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Da quando ebbi l´uso della ragione, ricordo sensazioni strane e moleste, alle quali il passare del tempo diede spiegazione medica. Cosi, mi viene in mente il rifiuto agli sport d´azione, la nausea durante le lezioni di ginnastica nel fare determinati movimenti, diverse difficoltà nei processi attenzionali e di memoria, che si facevano più evidenti nei cambiamenti bruschi del tempo, nei mesi autunnali e invernali e secondo le stagioni e delle epoche o momenti con vissuti d´ansia non giustificati. La mia testa ripassa e comprende che tutte queste cose, e molte altre di più, furono sempre così, e nonostante periodi con un certo miglioramento, restavano come latenti, allerta, insidiose, in un “andare e venire”.

Ora ho 48 anni. Da 3-4 anni, con queste sensazioni, che si andarono accentuando con gli anni, iniziai a percepire molto chiaramente la stanchezza e l´esaurimento fisico che non si giustificava con le attività che svolgevo, una rigidità e molestie accentuate al collo, spalle e parte bassa della schiena, una riduzione delle mie capacità psichiche, come una specie di “velo” o limitazione nel pensare, riflettere e ragionare. Molte attività quotidiane si convertivano in un cammino in salita inerpicato e durissimo.

Nell´estate del 2004, dopo aver sentito quella stanchezza e quella pesantezza psicofisica “inadeguata” ancora più intensamente del solito, ebbi la mia prima sincope, alla quale per sei mesi ne seguirono altre, senza che ci fosse nessun fatto vitale che lo scatenasse. In un modo apparentemente capriccioso, si producevano in qualunque posto (perché mi davano il tempo di percepire la sequenza a rallentatore), con determinati movimenti bruschi del collo, o andando di fretta, sebbene non sempre.

Utilizzai il mio ottimo dominio delle tecniche di rilassamento (mentale e muscolare) e il mio “sangue freddo”, e riuscii a bloccare alcune di esse e non farle arrivare alla fine (non è un´esperienza per deboli di cuore). Alla fine, andarono scomparendo, man mano che stavo sempre più attento a qualsiasi tipo di movimento rapido o brusco del collo. Essendo un professionista della salute mentale, scartai dall´inizio le spiegazioni che mi davano diversi colleghi (crisi d´ansia o angoscia, disturbo d´ansia generalizzato, etc.). Mia moglie e io iniziammo la ricerca di una spiegazione differenziale cardiologica e/o neurologica. Quando iniziarono a farmi esami diagnostici utili a entrambe le specialità, mi sentivo sempre peggio, con l´aggiunta alla lista di sintomi della presenza di un “nodo in gola” molto fastidioso, perdita uditiva e presenza di piccole pulsazioni e difficoltà di assestamento visivo all´occhio destro. Come se non bastasse, mi vennero gravi disturbi di mantenimento del sonno (che si manifestavano soprattutto nei mesi freddi invernali). Mentre i cardiologi non trovarono nulla di rilevante ( a parte un cuore magnifico da tutti i punti di vista funzionali e strutturali), i neurologi e i traumatologi segnalarono la presenza di un Arnold- Chiari I (fino a C1), la 5ª vertebra cervicale parzialmente ostruita, e segni di scoliosi dorso-lombare, oltre alla protrusione discale L5-S1. I mesi seguenti furono un peggioramento progressivo, con brevi periodi di “respiro” sintomatico. Non mi offrivano nessuna soluzione o alleggerimento a breve termine, salvo il piano “conservatore” di aspettare che i sintomi fossero molto più evidenti e/o che causassero alterazioni molto più severe, per intervenire poi con la tecnica classica del Chiari I. Per me non era sufficiente (chi soffre non può aspettare di soffrire ogni giorno di più), allora trovai nelle pubblicazioni scientifiche la tecnica della Resezione del Filum Terminale, come un´alternativa plausibile. Decisi di sottopormi ad essa per diversi motivi: c´è un fondamento empirico, la tecnica è semplice e con rischi minimi, e avrebbe potuto causare un miglioramento e addirittura frenare l´evoluzione della patologia. Sono passate quasi due settimane, e i benefici sono evidenti e obiettivi sotto diversi aspetti. Da un lato la visione ora è migliore, senza nessuna difficoltà nell´accomodamento visivo, e senza le sensazioni di pressione oculare che soffrivo. L´udito è migliorato notevolmente, discrimino perfettamente qualunque suono, e sono diminuiti i “rumori” fastidiosi (quasi inesistenti nell´OSX, e molto lievi e discontinui nell´OD). La mia colonna si mantiene ora, per tendenza naturale, in una posizione retta in orizzontale e verticale (io ero solito stare con le spalle capovolte e incurvate), i miei movimenti sono più armoniosi, e praticamente sono scomparsi i disturbi che soffrivo lungo tutta la colonna. D´altro lato, è diminuita significativamente la sensazione di stanchezza fisica e di pesantezza, e le mie facoltà mentali sono decisamente migliorate da tutti i punti di vista (attenzione, memoria, logica, concentrazione,etc.). Il sonno è ora molto più ristoratore, dormo più ore, e più profondamente (certo sarà meglio aspettare l´inverno per confermarlo dato che con il freddo si accentuano le alterazioni dello stesso). Ci sono altri piccoli aspetti (che a loro volta, sono grandi) che uno capisce, dopo, che nel mio caso avevano a che fare con questa malattia, e che mi stavo perdendo senza quasi rendermene conto. Ho recuperato la “ricchezza cromatica”, le sfumature dei colori, le vene dei miei occhi che prima erano sempre rosse si sono viste alleggerite, e addirittura la tensione oculare sembra diminuita a limiti normali (che erano scompensati in entrambi gli occhi, e nel destro stavano era già fin troppo elevata). Ora osservo che anche le mie pupille sono della stessa grandezza. Secondo me, e ai margini delle diverse spiegazioni del Chiari I, di conseguenza dei diversi interventi terapeutici, e le polemiche stabilite in relazione a tutto ciò, la resezione del filum terminale può portare benefici immediati e dev´essere considerata una tecnica di prima scelta, considerato soprattutto il rischio minimo che comporta rispetto alla tecnica classica. Basilio Martínez E-mail: [email protected]