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Paola Sacchiero. Sindrome da trazione Midollare. Abbassamento delle Tonsille Cerebellari (ATC) Siringomielia Idiopatica. Multiple discopatie.

Published by at 23 dicembre, 2013


Data dell’intervento: ottobre 2013

italia

Mi chiamo Paola Sacchiero, ho 52 anni.

All’età di 6 anni ho iniziato a soffrire di forti mal di testa accompagnati da vomito.

Sono stata curata per emicrania.

Nel 2005 ho sofferto di sciatalgia, non riuscivo a camminare a causa di forti dolori, inoltre sono stata operata ad ernia lombare L4-L5.

Nel 2009 ho fatto un intervento al tunnel carpale alla mano destra e nel 2011 alla mano sinistra a causa di formicolii alle braccia e mani soprattutto di notte ma i formicolii non cessarono.

Nell’ottobre 2012 continuarono quotidianamente i forti dolori alla testa, dolori al collo, alle spalle, alle gambe, non riuscendo a dormire di notte.

Da qualche anno accusavo di apnee notturne, disfagia alla saliva, pastiglie e alcuni solidi.

Inoltre accusavo di riduzione dell’acuità visiva, ptosi palpebrale sinistra, difficoltà nominale, vertigini, perdita dell’equilibrio che rendevano difficile la deambulazione; rigidità agli arti inferiori quando mi alzavo che mi limitavano nel scendere e salire le scale; poliuria, incontinenza, stitichezza cronica, episodi di confusione e alterazione della memoria.

Il medico di base mi aveva fatto fare una risonanza magnetica al rachide cervicale in cui mi veniva diagnosticata siringomielia da C5-C6 e D1, piccola protusione discale tra C6-C7.

Cercando su internet ho scoperto che a Barcellona c’era un istituto altamente specializzato per affetti da siringomielia, chiari e scoliosi. Leggendo sul sito alcune testimonianze di persone che avevano queste malattie ho riscontrato che i sintomi che loro accusavano erano simili ai miei. Quindi ebbi la conferma della diagnosi ricevuta ma che inoltre potessi accusare anche della Sindrome di Chiari.

Passati un po’ di giorni andai da un neurologo della mia città che mi fece una visita da cui risultò che non avevo grossi problemi neurologici. In risposta gli dissi  che avevo sempre male alla testa (soprattutto alla nuca), in particolare ad ogni minimo sforzo sembrava mi potesse scoppiare, inoltre mi sentivo sempre stanca.

Quindi mi prescrisse semplicemente alcuni esami del sangue, da cui risultò che tutto era nella norma.

In seguito gli chiesi se poteva farmi fare un controllo con una risonanza per vedere se la siringomielia era peggiorata visto che erano trascorsi sei mesi. Lui mi rispose che il controllo potevo farlo più avanti. Quindi mi diede da fare delle iniezioni per la depressione e topiramato per il mal di testa. Feci le iniezioni per la depressione ma non vidi alcun risultato di benessere, il topiramato su consiglio del mio medico di base non l’ho assunto perché aveva troppe controindicazioni. Nel momento in cui il neurologo mi prescrisse le iniezioni ho pensato che nemmeno di fronte alla malattia si fermava, in quanto si è sempre considerati depressi di fronte al non riconoscimento della malattia.

Aprile 2013 il mio medico di base mi fece fare un controllo con una risonanza magnetica dal cervello alla lombosacrale, dove si riscontrarono discopatie multiple e sindrome di Chiari tipo 1. Ritornai a guardare il sito internet dell’istituto di Barcellona in cui ho potuto notare che veniva praticata la sezione del filum terminale, una tecnica mini invasiva. Decisi di parlare a mio marito che mi consigliò di parlarne con un amico che lavorava nell’ospedale della nostra città, per qualche parere. Fin da subito lui e stato molto scettico e mi consigliò un neurochirurgo a Pavia che praticava la sezione del filum terminale, ma gli risposi che l’avevo già trovato su internet però la tecnica che viene utilizzata a Pavia non era la stessa che viene utilizzata dal dottor Royo a Barcellona. Accettai il consiglio di andare a Pavia e lasciar stare Barcellona.

Giugno 2013 andai a Pavia per la visita chiesi al neurochirurgo se mi praticava la sezione del filum terminale, lui rispose che non era il mio caso. Inoltre mi disse che l’intervento più appropriato era la decompressione osteo-durale. Mettendomi al corrente di tutti i rischi che comportava questa operazione, mi riferì che anche a Barcellona praticavano l’intervento di sezione del filum terminale e quindi se volevo ero libera di andarci ma che secondo lui perdevo solo tempo. Io mi fidai di ciò che mi disse perché sembrava una persona tranquilla. Con il mio consenso mi mise in lista di attesa per essere operata di decompressione osteo-durale. Mi aveva detto che sarei stata operata tra luglio e agosto. I mesi passarono ma non venni chiamata.

Decisi di mandare una e-mail per sollecitare il ricovero perché ultimamente ero peggiorata. Il neurochirurgo mi rispose che non dipendeva da lui e di chiamare la segretaria affinché sollecitasse il ricovero; ma lei mi disse che la lista di attesa era molto lunga. Passarono altri 2 mesi ma non venni chiamata.

Nel frattempo mia figlia mi consigliò di chiamare a Barcellona per sentire se veramente non era il mio caso fare la sezione del filum terminale decisi di accettare il consiglio e chiamai la dottoressa Gioia Luè, una persona molto gentile e disponibile che sa mettere subito a proprio agio. Le raccontai la mia storia e le chiesi la conferma se veramente non potevo fare la sezione del filum terminale, lei mi consigliò di mandarle via web i dischetti delle mie risonanze. Dopo un po’ mi richiamò dicendo che il dottore aveva valutato le mie risonanze dichiarando che avevo una trazione midollare e che quindi potevo fare benissimo l’intervento della sezione lì a Barcellona. Decisi di disdire subito l’operazione a Pavia (nel frattempo mi avevano contattato per essere ricoverata in seguito essere operata) così andai a Barcellona.

Fin da subito mi prenotarono la visita per il giorno 23 ottobre, il 24 sono stata operata e il 25 dimessa. Appena si e concluso l’intervento mi hanno portata in camera e dopo qualche ora ho cominciato a sentire dei benefici. Non avevo più problemi a deglutire, il sangue cominciava a circolare nelle gambe, braccia e viso, avevo i piedi e  le mani calde cosa che non avveniva nemmeno nei mesi estivi di gran caldo in cui rimanevano sempre fredde. Passate alcune ore dall’intervento ho cominciato a camminare, le gambe erano leggere e così pure le braccia e le spalle. Il mal di testa era sparito e inoltre ho recuperato anche le forze nelle mani. Alla visita di controllo, dopo 40 giorni, è risultato che non avevo più la disfagia alla saliva e solidi, non ho più la ptosi palpebrale e non ho più i formicolii agli arti superiori e infine ho recuperato ancora di più la forza nelle mani, non compaiono più le apnee notturne e neppure le vertigini. La malattia e stata bloccata. Prima di essere dimessa il Dottor Royo è venuto a salutarmi e voleva sapere come stavo: io gli ho risposto che stavo bene e che non avevo perso tempo a venire a Barcellona come in realtà mi aveva detto il neurochirurgo di Pavia; ma io gli ho risposto che avevo perso tanto tempo a non aver scelto fin da subito questo intervento. Ringrazio tantissimo il Dottor Royo una persona molto umile e umana e la Dottoressa Gioia Luè e tutto lo Staff.

Paola Sacchiero

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