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Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona

La Fibromialgia o Sindrome Fibromialgica

Ultimo aggiornamento: 20/02/2019, Dott. Miguel B. Royo Salvadornº. Ordine 10389. Neurochirurgo e Neurologo.

Definizione

La Fibromialgia, o Sindrome Fibromialgica, presenta un’incidenza generale nella popolazione compresa tra l’1% e l’8%, con prevalenza nelle donne. La Sindrome Fibromialgica si definisce primaria, o idiopatica, quando non è associata ad altre patologie; si definisce secondaria, quando si diagnostica in associazione ad altre patologie cliniche (principalmente malattie croniche).

Nel 1984 è stato proposto il concetto delle Sindromi da Sensibilità Centrale, come concetto patologico che comprende vari processi con caratteristiche comuni, tra cui quelli della Fibromialgia, della Sindrome da Fatica Cronica ed altri.

Figura 1


Sintomi

La Fibromialgia si manifesta con un dolore muscolo-scheletrico cronico generalizzato (dolore ai muscoli e/o alle ossa), associato a rigidità e sintomi extra-scheletrici che colpiscono vari organi e sistemi. Tra questi ultimi, i più frequenti sono: dolore intestinale, cefalea, tachicardia, disturbi mestruali, mancanza di respiro, insonnia, ansia, stato d’animo basso e depressione, difficoltà cognitive di memoria, attenzione e concentrazione. Si caratterizza inoltre per un’intensa stanchezza e facile affaticamento.


Cause

Attualmente non esistono cause specifiche riconosciute all’origine della Fibromialgia. Per quanto riguarda le ricerche in corso:
 

  • Gli studi attuali di immagini funzionali sostengono la teoria secondo cui molti segni e sintomi della Sindrome Fibromialgica possono essere dovuti a una disfunzione del sistema nervoso centrale, che causa una elaborazione alterata degli stimoli sensoriali.
  • Inoltre, gli studi recenti riconoscono una forte correlazione tra la Fibromialgia e le patologie del sistema nervoso centrale.
  • In particolare, esistono numerose evidenze sul deterioramento del sistema neuroendocrino e autonomo nella Sindrome Fibromialgica, con sintomi molto simili a quelli che presenta un’alta percentuale di pazienti con Malattia del Filum Terminale. Ciò ha portato altri autori a ritenere che, almeno in un sottogruppo limitato di pazienti, la Fibromialgia può considerarsi un epifenomeno della Malattia del Filum.

 
-Secondo il metodo sanitario Filum System®:
In quest’ultimo caso, si osserva che in alcuni casi la Fibromialgia può essere dovuta a un meccanismo congenito, in fase embrionale, di asincronia nello sviluppo del midollo spinale e del sistema nervoso centrale rispetto a quello della colonna vertebrale. Ciò genera una forza di trazione midollare anomala che si trasmette dal coccige, attraverso un filum terminale eccessivamente corto e teso, fino al cranio. Si considera, quindi, che la trazione anomala provocata dal Filum Terminale può essere una causa di predisposizione allo sviluppo della Sindrome Fibromialgica.


Diagnosi

I sintomi della Fibromialgia tendono ad apparire e scomparire ciclicamente. Questo, unitamente alla mancanza di conoscenza su eventuali esami specifici per riconoscerla, rende difficile identificarla, con il conseguente ritardo nell’applicazione di metodi di trattamento, anche solo conservatori.

Nel 1990, l’Ordine Americano dei Reumatologi ha stabilito i criteri diagnostici della Sindrome Fibromialgica, che sono attualmente accettati. Nel 2010 sono stati proposti nuovi criteri, in corso di approvazione.

Nella Fibromialgia sono state osservate alterazioni aspecifiche nella Risonanza Magnetica Nucleare funzionale, sovrapponibili ad altri quadri di dolore cronico, come: cambiamenti nel volume della sostanza grigia e bianca, nei livelli di N-acetilaspartato, colina o glutammato, principalmente nell’ippocampo, insula, corteccia prefrontale e cingolata.

Alla luce dei vari casi riscontrati di Fibromialgia corrispondenti alla diagnosi di Malattia del Filum, il metodo Filum System® suggerisce di procedere a Risonanza Magnetica Nucleare dell’encefalo e della colonna vertebrale. Ciò permette di verificare la presenza di segni che indichino una trazione anomala del midollo spinale, come possibile alterazione visibile nel neuroimaging della Sindrome Fibromialgica.


Fattori di Rischio

I fattori di rischio che aumentano la possibilità di predisposizione alla Fibromialgia sono:

  • Sesso femminile: è una patologia maggiormente frequente nel sesso femminile (la relazione tra sesso femminile/maschile è di 6/1).
  • Età: la Sindrome Fibromialgica può colpire pazienti di tutte le età, ma si osserva che con essa aumenta la sua incidenza.
  • Fattori genetici/antecedenti familiari: lo sviluppo della Fibromialgia sembra essere più frequente in persone con familiari che ne soffrono. Allo stesso modo, la Malattia del Filum, determinata dalla trazione caudale prodotta da un Filum Terminale eccessivamente teso, è una patologia di tipo congenito, che si può trasmettere tra familiari.
    • Stress: si è osservato che lo stress fisico o mentale può essere un fattore scatenante della Fibromialgia.
  • Altri fattori: in diversi casi, infezioni batteriche o virali, incidenti o altre patologie (come l’artrite reumatoide o il lupus) sono state identificate come agenti scatenanti, che non sembrano causare la Fibromialgia, ma risvegliano l’anomalia di risposta tipica della malattia.

Complicazioni

  • Peggioramento della qualità di vita: i sintomi di dolore generalizzato e di fatica cronica nella Fibromialgia possono aumentare e diminuire ciclicamente. I sintomi di disfunzione cognitiva possono retroalimentarsi in un circolo vizioso con quelli di dolore cronico, provocando inoltre depressione e/o ansia.
    Tutto ciò contribuisce al deterioramento della qualità di vita dei pazienti, che si ritrovano limitati dalla sintomatologia nelle proprie attività e frustrati per l’incomprensione della malattia, la cui mancanza di riconoscimento può esacerbarne le manifestazioni.
  • Dolore cronico: tra i sintomi della malattia, il dolore ai muscoli e alle ossa, la cefalea, il dolore intestinale e quello generalizzato possono arrivare ad essere ricorrenti o cronici, complicando ulteriormente le condizioni degli ammalati.

La Sezione del Filum Terminale

Vantaggi

1. Elimina la trazione del midollo spinale provocata da un legamento Filum Terminale eccessivamente corto o teso.

2. Con la tecnica mini-invasiva esclusiva dell’ICSEB, il tempo chirurgico è di 45 minuti, in anestesia locale, con poche ore di degenza ospedaliera, postoperatorio breve e senza limitazioni, senza ingresso in Terapia Intensiva, né trasfusioni di sangue.

3. Suppone un indice di mortalità dello 0%, senza conseguenze.

4. Migliora i sintomi ed arresta l’evoluzione delle patologie associate alla Malattia del Filum.


Risultati

Si è potuto osservare che pazienti con Fibromialgia sottoposti a trattamento chirurgico di Sezione del Filum Terminale secondo il metodo Filum System® e successivamente a fisioterapia, nella maggior parte dei casi hanno ottenuto miglioramenti significativi, in comparazione con quelli che hanno effettuato solo fisioterapia.
Dopo la fisioterapia, i pazienti trattati chirurgicamente mostrano un importante miglioramento dei sintomi in termini di riduzione del dolore e miglior qualità di vita.


Riferimenti bibliografici

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