Published by ICSEB at 17 marzo, 2020
Per rispondere a questa domanda si possono fare alcune considerazioni:
- La patologia COVID-19 è nuova ed è stata di recente trasmessa agli esseri umani da una specie animale. Ê per questo che se ne sa molto poco, avendo solamente pochi mesi di esistenza.
- Non abbiamo nessun dato sull’esistenza di casi di malattia del Filum con la COVID-19, anche se è molto probabile che i casi siano decine di migliaia.
- Sappiamo che la COVID-19 attraversa un quadro febbrile, cefalea, tosse secca e nei casi più gravi insufficienza respiratoria per compromissione dei polmoni.
- La COVID-19 ha un andamento simile a un’influenza comune, e nella maggior parte dei casi, un 80%, può passare inosservata o dare pochi sintomi.
Considerando i suddetti argomenti, possiamo supporre che:
- La COVID-19 potrebbe aumentare il quadro di cefalea per l’aumento della pressione intracranica, dovuto al processo infettivo e alla tosse, come manovra di Valsalva, e così aggravare la sintomatologia di un probabile abbassamento delle tonsille cerebellari o sindrome d’Arnold Chiari I.
- La tosse della COVID-19 potrebbe anche aggravare la sintomatologia di una cavità siringomielica, in modo simile a come lo farebbe la tosse di un’influenza comune, ovvero in generale di poco.
- La compromissione polmonare della COVID-19 si può aggiungere a quella del centro respiratorio nel bulbo encefalico, che può caratterizzare la Malattia del Filum. Inoltre, potrebbe aggravare una sindrome polmonare restrittiva da Scoliosi Idiopatica severa, in casi eccezionali.
- Prossimamente, vedremo se la COVID-19 compromette gli organi del sistema nervoso, cardiaco o altri, condizionando il pronostico di associazione tra Malattia del Filum e COVID-19. Da ciò che si è potuto osservare finora, la compromissione da COVID-19 degli altri organi è minima o nulla.
- In generale la Malattia del Filum non presuppone un aumento del rischio per COVID-19.