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Ernia del disco dorsale


Ultimo aggiornamento: 25/09/2018, Dott. Miguel B. Royo Salvador, nº. Ordine 10389. Neurochirurgo e Neurologo.
 

L’ernia del disco dorsale, pur presentando caratteristiche apparentemente simili all’ernia del disco lombare, è particolarmente complessa poiché, secondo la bibliografia per il 50% degli autori, nel suo trattamento chirurgico esiste un pericolo di ripercussione sul midollo spinale. È l’ernia del disco più rischiosa in quanto a trattamento.

Ciò che rende particolarmente pericoloso l’intervento dell’ernia del disco dorsale è la presenza, a questo livello, del midollo spinale, con uno spazio minimo per spostarlo. Al contrario, nel caso dell’ernia del disco lombare, a questo livello non c’è midollo spinale, dato che termina a livello di D12-L1.

L’ernia del disco dorsale è molto poco frequente. Ciò è dovuto in parte alla posizione della cassa toracica, che funge da appoggio o sostegno della colonna, scaricando parte della forza esercitata sui dischi intervertebrali dorsali. Si deve inoltre al fatto che raramente realizziamo sforzi con punto di appoggio nella regione vertebrale dorsale.

I sintomi più frequenti sono legati alle ripercussioni sulla radice nervosa, a questo livello dorsale con dolore radicolare, e sul midollo spinale, con alterazioni dal livello delle vie motorie e sensitive fino agli arti inferiori. Le manifestazioni comprendono dolore al costato proveniente dalla schiena, formicolii nel tronco, ai genitali o agli arti inferiori, mancanza di forza ed alterazioni del tatto negli arti inferiori, alterazioni urinarie o della defecazione, alterazioni nell’attività sessuale.

I criteri per l’indicazione di intervento chirurgico sono gli stessi dell’ernia del disco lombare, ovvero:

 

  1. Quando il dolore dorsale è così intenso da non migliorare con nessun farmaco, o il dolore cronico giunge ad essere così limitante da impedire di condurre una vita normale.
  2. Quando dall’esame neurologico risultano alterazioni a livello nervoso, motorio o sensitivo, o della deambulazione, specialmente se degenerative.
  3. Quando sono presenti alterazioni urinarie e della defecazione.

Riguardo alla tecnica chirurgica, esistono diverse possibilità di approccio, alcune ideate per evitare di avvicinarsi al midollo spinale, come quella per via laterale o quella per via anteriore. Il nostro staff medico-chirurgico preferisce l’approccio per via postero-laterale, che è come una foraminotomia o foro tra le lamine vertebrali, ampliata senza spostare la duramadre.


 







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