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Il Filum System® arresta l’evoluzione della Siringomielia idiopatica e le cavità possono scomparire nel tempo.

Published by at 5 maggio, 2023



Fig.1- Risonanze magnetiche di una paziente e i cambiamenti delle immagini posteriori al trattamento mediante il Filum System®, dalla prima RMn preoperatoria al controllo postoperatorio dei 7 anni, nel quale le cisti midollari scompaiono.

La siringomielia consiste nella presenza di una o più cavità cistiche nel midollo spinale, solitamente associate a un deterioramento neurologico generalizzato dell’ammalato, di cui i sintomi più frequenti possono essere dolori agli arti, dolore cervicale, alterazione della sensibilità termica e tattile, dolore lombare, dolore dorsale, cefalee, difficoltà della deambulazione, parestesie, alterazione degli sfinteri. La patologia porta a convivere con il dolore cronico e di solito porta alla perdita delle autonomie.

Il nostro Istituto si occupa di Siringomielia primaria o idiopatica, che, secondo la teoria della trazione caudale del Dott. M. B. Royo Salvador, è dovuta alla Malattia del Filum, essendo la cavità siringomielica conseguenza di un’ischemia, provocata a sua volta dalla trazione midollare che causa un Filum Terminale troppo teso e non rilevabile negli esami di diagnostica per immagine.

Il trattamento che proponiamo ai pazienti nel nostro centro consiste nella Sezione del Filum terminale mediante il metodo esclusivo del Filu System®, con tecnica mini-invasiva, che si applica con l’obiettivo di eliminare la causa delle cisti midollari per arrestare l’avanzare della patologia, eliminando la sua causa primaria.

Attualmente, dopo 30 anni di interventi dalla scoperta del Dott. Royo del meccanismo eziopatogenico della malattia- nel 1993- il nostro team di neurochirurghi può confermare che con il Filum System® la patologia può essere trattata con risultati eccellenti.

 “In effetti”, afferma il Dott. M. Fiallos, specialista dell’équipe: “ Non solo si arresta l’avanzare della siringomielia, evitando che le cisti captino ulteriore tessuto midollare e che si espanda la necrosi dello stesso – così come si osserva a breve termine nelle RMn postoperatorie dei nostri pazienti- ma ci sono anche dei casi in cui a medio e lungo termine le cavità si riassorbono e vanno scomparendo dalle immagini di risonanza magnetica, senza che se ne producano di nuove (Fig.1). A volte non restano tracce della patologia negli esami di diagnostica per immagine mentre, parallelamente, si osserva il miglioramento del quadro clinico del paziente.”

Grazie al trattamento applicato nel nostro centro, che permette di ristabilire la corretta circolazione nel sistema  nervoso centrale: “I risultati ottenuti fino ad ora non si vedono immediatamente, perché sono frutto di un’azione chirurgica indiretta, ciò nonostante sono molto soddisfacenti– tanto obiettivamente quanto a livello soggettivo dei pazienti-: effettuando controlli postoperatori dopo 7-10 anni circa, possiamo verificare la riduzione delle cavitazioni e il recupero clinico dei pazienti”- afferma il neurochirurgo-.



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