Ultimo aggiornamento: 23/01/2019, Dott. Miguel B. Royo Salvador, nº. Ordine 10389. Neurochirurgo e Neurologo.
La Sindrome di Arnold-Chiari I consiste nell’erniazione della parte inferiore dell’encefalo e del cervelletto – le tonsille cerebellari – attraverso il foro occipitale verso il canale vertebrale, senza altre malformazioni associate nel midollo spinale. Per alcuni, l’abbassamento delle tonsille cerebellari deve essere maggiore di 5 mm, per altri di 3 mm, per altri ancora può essere di 0 mm -noto anche come impegno delle tonsille cerebellari- con un quadro clinico compatibile.
Figura 1.- Immagine che mostra l’abbassamento tonsillare e il conseguente aumento dello spazio sopra-cerebellare, dovuto allo spostamento di tutto il cervelletto verso il canale vertebrale, nella Sindrome di Arnold-Chiari I.
La clinica della Sindrome di Arnold-Chiari I può manifestarsi con diversi quadri di combinazioni di sintomi, di cui i più frequenti nella nostra casistica sono (dal più al meno frequente): cefalea, cervicalgie, paresi degli arti, alterazione della visione, dolore agli arti, parestesie, alterazione della sensibilità, vertigini, alterazione della deglutizione, lombalgie, deterioramento della memoria, alterazione della deambulazione, dorsalgie, alterazione dell’equilibrio, disestesie, difficoltà del linguaggio, alterazione degli sfinteri, insonnia, vomito, perdita di coscienza, tremore.
Esistono quattro tipologie classiche (I, II, III, IV) e due (“0”, “1,5”) descritte recentemente:
Tipo I. Abbassamento delle tonsille cerebellari senza altra malformazione del Sistema Nervoso.
Tipo II. Abbassamento delle tonsille cerebellari con malformazione neurovertebrale, che può fissare il midollo spinale al canale vertebrale.
Tipo III. Abbassamento delle tonsille cerebellari con encefalocele occipitale e anomalie cerebrali.
Tipo IV. Abbassamento delle tonsille cerebellari con aplasia o ipoplasia del cervelletto associata ad aplasia del tentorio.
Tipo “0”. È stata recentemente riportata l’esistenza di casi con clinica propria della Sindrome di Arnold-Chiari I, però senza abbassamento delle tonsille cerebellari.
Tipo “1,5”. Recentemente è stata descritta la Sindrome di Arnold-Chiari “1,5” con abbassamento delle tonsille cerebellari ed erniazione del tronco cerebrale nel foro occipitale.
L’abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC) può prodursi a conseguenza della trazione che malformazioni associate ad alcune forme di Sindrome di Arnold-Chiari esercitano sul midollo spinale. La Sindrome di Arnold-Chiari di tipo I è l’eccezione in cui l’abbassamento delle tonsille cerebellari è l’unica alterazione morfologica. In questo caso esistono diverse teorie:
– Teorie convenzionali:
– Teoria della trazione midollare secondo il Filum System®:
La teoria del Dott. Miguel B. Royo Salvador considera l’abbassamento delle tonsille cerebellari in una Sindrome di Arnold-Chiari I, come il risultato della trazione anomala che un legamento Filum Terminale eccessivamente teso (non rilevabile dagli esami di neuroimaging) esercita sul midollo spinale.
Figura 2.- Risonanza Magnetica (RM) di una paziente all’età di 8 e 20 mesi, dove si può osservare un ATC
prodottosi tra le due RM, che indica che oltre a una componente genetica ed ereditaria esiste un fattore acquisito. Huang P. “Adquired” Chiari I malformation. J. Neurosurg 1994.
I fattori di rischio con più influenza nello sviluppo della Sindrome di Arnold-Chiari I sono i seguenti:
Le complicazioni dell’ectopia delle tonsille cerebellari possono dipendere dal grado di trazione caudale o della compressione ad essa associata nel foro occipitale. Quest’ultima è determinata dal conflitto fra la trazione di midollo e tronco cerebrale e lo spazio disponibile nel foro.
Il trattamento convenzionale per la Sindrome di Arnold-Chiari I è neurochirurgico.
La craniectomia o decompressione sub-occipitale è la procedura standard attualmente applicata per questa diagnosi, con o senza Siringomielia, nella maggior parte dei centri del mondo. Si indica specialmente per casi sintomatici severi, poiché provoca più morbilità e mortalità della naturale evoluzione della patologia.
Dal 1993, con la pubblicazione della tesi di Dottorato del Dott. M. B. Royo Salvador, che attribuisce alla trazione caudale di tutto il sistema nervoso, dovuta al filum terminale, la causa dell’ectopia delle tonsille cerebellari, tra varie patologie, è stato studiato un nuovo trattamento, che in questo caso è eziologico o relativo alla causa. Infatti, sezionando chirurgicamente il filum terminale, si elimina la forza di trazione midollare caudale, che è responsabile del meccanismo patologico. Uno degli interventi applicati secondo il metodo Filum System® è la sezione del filum terminale con tecnica mini-invasiva.
La nostra tecnica di Sezione del Filum terminale è minimamente invasiva e se ne indica l’applicazione il prima possibile in tutti i casi, con sintomatologia lieve e severa, poiché presenta rischi minimi e di molto inferiori a quelli della patologia in sé, oltre a bloccarne l’evoluzione.
Con il metodo Filum System® sono stati già operati più di 1500 pazienti con Sindrome di Arnold-Chiari I pura o associata a Siringomielia idiopatica e/o Scoliosi idiopatica.
Il proposito dell’intervento chirurgico è arrestare l’avanzare della patologia, sia dell’ectopia tonsillare, sia delle lesioni associate. In alcuni casi sono stati osservati miglioramenti notevoli dello stato clinico e addirittura la risalita delle tonsille cerebellari.
Esempi:
Descritta: nel 1883 il chirurgo anatomista John Cleland (1835-1925) di Pertshire, Scozia, descrive l’allungamento del verme cerebellare, l’abbassamento del cervelletto e del IV ventricolo in un bambino con idrocefalo, encefalocele, spina bifida e mieloschisi. Nel 1891 e 1896, Hans Chiari apporta nuovi casi con relativa classificazione. Nel 1894, Julius Arnold contribuisce alla sua diffusione.
Nominata: nel 1907 Schwalbe e Gredig la chiamano “Malformazione di Arnold-Chiari”. Nella nomenclatura ufficiale attuale del Codice di Classificazione delle Malattie della OMS (International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems, 10th Revision (c) Geneva, OMS, 1992), per questa patologia consta la terminologia “Sindrome o malattia di Arnold-Chiari I” (Q07.0, CIE-10).
Incidenza: Un caso su mille. Secondo altri autori, meno dell’1% della popolazione. Si tratta in entrambi i casi di cifre con criteri attuali molto restrittivi, con un abbassamento delle tonsille cerebellari superiore a 3 o 5 mm.
Il Dott. Royo Salvador, con la sua tesi di Dottorato (1993), conferma la teoria che varie patologie di causa sconosciuta -tra cui Sindrome di Arnold-Chiari I, Siringomielia idiopatica, Scoliosi idiopatica, Platibasia, Invaginazione basilare, Inversione del processo odontoide, Kinking del tronco cerebrale-condividono la causa, la trazione del midollo spinale e di tutto il sistema nervoso, facendo parte di un nuovo concetto di patologia, la Malattia del Filum.
L’azione della forza di trazione di tutto il sistema nervoso, nella Malattia del Filum, si verifica in tutti gli embrioni umani, che in maggior o minor misura ne soffrono le conseguenze e ne manifestano diverse forme e intensità.
Alla Malattia del Filum sono associate altre malattie, come ernie discali vertebrali, alcune sindromi d’insufficienza vascolare cerebrale, sindrome della faccetta articolare e di Baastrup, Fibromialgia, Fatica cronica, enuresi notturna, incontinenza urinaria e paraparesi.
Per concludere la diagnosi e stabilire il trattamento e il controllo della Malattia del Filum, è stato definito un metodo sanitario, il Filum System®.
Lunedì - giovedì:
h9:00-h18:00 (UTC +1)
Venerdí: h9:00-h15:00 (UTC +1)
Sabato e domenica: chiuso
Normativa giuridica
Avviso legale
Pº Manuel Girona, nº 32
Barcelona, España, CP 08034
L’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona adempie a quanto stabilito dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR).
Il contenuto di questo sito web è una traduzione non ufficiale del testo originale presente nel sito SPAGNOLO e di cortesia dell’Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona, con il proposito di facilitare la comprensione a chiunque acceda al sito.