Published by ICSEB at 18 maggio, 2009
Le statistiche applicate ai trattamenti chirurgici rivelano risultati che in molte occasioni ci devono far modificare il nostro modo di agire.
Nel foglio di consenso informato per l’intervento della Sindrome di Arnold Chiari I (SACHI), la craniotomia suboccipitale, è ammesso un indice di mortalità di 0.5-3%. Ovvero, si dichiara come ammissibile la morte di un paziente tra 200 o tre pazienti tra 100 operati.
La percentuale di mortalità naturale del SACHI per evoluzione propria della malattia, la “sudden death”, non è ancora stabilita a livello statistico, ma secondo le nostre statistiche interne può essere di una morte ogni 500 pazienti in quindici anni.
Ossia, si stanno trattando pazienti affetti da Arnold Chiari I mediante craniotomia suboccipitale, con un indice di mortalità maggiore che nella sua evoluzione naturale. Mentre con la Sezione del filum terminale, di cui è stata dimostrata l’efficacia nel sopprimere la causa della SACHI in 134 pazienti operati, l’indice di mortalità e morbilità è dello 0%.
Dott. Royo Salvador
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