Skip to main content

Institut Chiari & Siringomielia & Escoliosis de Barcelona

Testimonianze Famiglie

Tre fratellini, Sindrome Neuro-cranio-vertebrale, Malattia del Filum, Sindrome di Arnold-Chiari I

Publicado por ICSEB el 22 Set, 2017
Date dei 3 interventi: 2014 e 2016

Salve a tutti siamo il papà e la mamma di tre splendidi bimbi, che hanno avuto la sfortuna di nascere con la patologia Chiari I. Non immaginavamo minimamente che esistesse questa malattia. Tutto ha inizio nei primi anni di nostra figlia, la più grande, che aveva vomito ciclico, poi crescendo mal di testa, le dava fastidio la musica e la luce ecc.
Abbiamo girato in lungo e in largo l’Italia per capire quale fosse la patologia. Siamo stati come penultima visita al Bambin Gesù di Roma e abbiamo fatto visitare nostra figlia dal primario di neurologia, che ha refertato che aveva una semplice cefalea e non aveva bisogno di nessun accertamento. Nostra figlia aveva problemi vari, come stanchezza nelle gambe, giramenti di testa, mal di testa ecc, e fatti presenti questi problemi, il neurólogo ha ribadito che era semplice cefalea.
Non contenti del responso, ci siamo rivolti all’Umberto I di Roma dove, essendo più coscienziosi, hanno fatto fare una RM. In prima diagnosi dell’ospedale, il tecnico dell’RM sbaglia la diagnosi chiamandola Chiari II. Da lì parte il calvario.
Ci siamo messi alla ricerca su internet come disperati, contattando tutti gli ospedali più rinomati d’Italia e in America e infine in Spagna, dove abbiamo trovato l’Institut Chiari, che ha capito subito che la patologia corretta è la Chiari I. Da lì ci siamo documentati, chiamando le persone che avevano fatto questo tipo d’intervento con grossi benefici e fiduciosi abbiamo operato nostra figlia.
Da quel giorno la vita di nostra figlia è cambiata. Già ad un mese dell’intervento, dopo la visita che ha rifatto a Barcellona, ha fatto 10 km a piedi girando per Barcellona, mentre prima non riusciva a fare 100 metri; ascoltava la musica in macchina con tranquillità, mentre prima non era possibile perché aveva mal di testa ecc.
Avendo avuto esperienza sulla prima figlia, abbiamo notato i sintomi sugli altri due piccoli, che abbiamo operato sempre all’Institut Chiari di Barcellona, con ottimi risultati anche per loro.
Ringraziamo ancora di tutto cuore il Prof. Royo, il Dott. Fiallos, la dott.ssa Elena Vitturi, la dott.ssa Gioia Luè e tutto il loro staff. Avete dato di nuovo la speranza di vita a noi e ai nostri figli, che finalmente stanno bene.
Fabio: +39 335.6043769

Famiglia Ambrogi

Publicado por ICSEB el 29 Apr, 2016

Immagini di RM di Melanie


Prima della SFT

Siringomielia_Melanie_Antes

Dopo la SFT

Melanie_mejoria_siringomielia

 

Video testimonianze de Asibe

 
 

Asibe Asllani. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC). Scoliosi idiopatica.

Melanie Ambrogi. Sindrome da trazione midollare. Sindrome d´Arnold Chiari I; Siringomielia idiopatica.

Jennifer Ambrogi. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC). Scoliosi idiopatica.

Valentina Ambrogi. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari (ATC). Scoliosi idiopatica.

albania italia

Sono Asibe Asllani, ho 43 anni, sono nata in Albania e dal 1994 vivo in Italia.

Qui ho conosciuto mio marito Valentino nel 1995 con il quale mi sono sposata qualche mese dopo. Dal matrimonio sono nate tre bambine, Valentina nel ´96, Melanie e Jennifer nel settembre 2004.

La storia che vi sto per raccontare può sembrare che abbia dell´incredibile eppure l´ho vissuta personalmente sulla mia pelle ed è per questo che vorrei condividerla per sentire meno il peso che in questi anni mi sono portata addosso e sicuramente per regalare una speranza a chi come me e la mia famiglia vive un´esperienza simile.

Tutto ebbe inizio alla nascita delle gemelle quando i miei problemi fisici, già avvertiti e percepiti fin dall´età di 14 anni, si sono aggravati. Scoprii, dopo vari esami e accertamenti, di avere una grave cifo-scoliosi e da questo riscontro potevo meglio giustificare la protuberanza che si era presentata sulla mia schiena fin da piccola.

Da lì cominciai a sottopormi a dei cicli di fisioterapia al fine di alleviare i dolori che avevo, ma la terapia dava piccoli benefici solo per un breve periodo, infatti poi i dolori si ripresentavano puntualmente ogni volta che interrompevo tali cicli.

Mi sono sottoposta poi anche a terapie anti-dolorifiche e neanche queste mi aiutavano, anzi, mi hanno causato un´ernia iatale di 4° livello.

Nel frattempo, Melanie, che non aveva ancora compiuto un anno di età, in un giorno di Settembre del 2005, ebbe tre crisi convulsive in apiressia e dopo l´iniziale ricovero presso la struttura ospedaliera di Gubbio fu trasferita urgentemente all´ospedale di Perugia.

Dopo vari esami a cui fu sottoposta, emerse che la piccola aveva il citomegalovirus attivo, l´anemia mediterranea e il rottavirus e i medici sostenevano che le convulsioni erano un sintomo di quanto riscontrato.

Dal mio canto invece chiesi che venisse fatta una risonanza per approfondire meglio lo stato di salute di Melanie, considerando che la bambina aveva solo 11 mesi.

Dall´esito della risonanza scoprimmo che Melanie era soggetta alla malformazione di “Arnold-Chiari” tipo-1 ma i medici ci tranquillizzavano sostenendo che non era nulla di grave.

La bambina cresceva con fatica rispetto alla gemella Jennifer, tardava a camminare, soffriva di stitichezza.

Poi nel 2006, al compimento del secondo anno di età, venne ripetuta la risonanza e confermata la sindrome.

Non ero del tutto tranquilla e in tutto quello che stava accadendo ci vedevo qualcosa di strano.

Per questo insistetti per avere una visita con il neuro-chirurgo il quale mi liquidò sostenendo che ero una madre troppo apprensiva.

Melanie iniziava ad aggravarsi, piangeva di continuo, si contorceva su se stessa dai dolori e nel Marzo 2008 chiesi di ripetere di nuovo una terza risonanza da cui emerse che aveva anche la siringomielia da C/4 a D/7.

Da un primo ricovero presso l´ospedale di Perugia fu trasferita al “Gemelli” di Roma, dove nel giorno del mio trentanovesimo compleanno fu sottoposta al primo intervento di mini-craniectomia sub-occipitale, lisi-tonsillare e duro-plastica.

Dopo quattro giorni dall´intervento Melanie perdeva liquor dalla ferita, rimase in osservazione in terapia per 20 gg.

Fu ripetuta una risonanza di controllo e il 30 maggio del 2008 Melanie dovette rientrare in sala operatoria per essere di nuovo sottoposta a intervento chirurgico per la comparsa di fistola liquorale.

Dopo una settimana fu dimessa e tornammo a Gubbio, ma Melanie continuava a manifestare un grande malessere, perdeva l´equilibrio anche da seduta e dopo ulteriori risonanze scoprimmo che la cavità siringomielica si era estesa arrivando da C/1 a D/11.

Con mio marito cominciammo a girare l´Italia in lungo ed in largo, sentendo molti medici e specialisti da Udine a Bologna, da Firenze a Roma e tutti ci proponevano un ennesimo intervento alla testa ma decidemmo insieme con lui di non sottoporre nostra figlia a un altro intervento del genere.

Arrivammo cosi all´estate 2010 quando, in una festa del paese, incontrammo due persone che stavano parlando proprio di questa malattia che aveva colpito una loro conoscente e che aveva risolto gran parte del suo problema sottoponendosi ad un intervento per nulla invasivo presso una struttura privata a Barcellona.

M’informai in maniera più approfondita, tramite il web, di questa malformazione e mi soprese il fatto che c´erano molti casi in giro per il mondo di persone affette dall´Arnold-Chiari. Con coraggio e anche molto timore cominciai a prendere sul serio la possibilità di portare Melanie in Spagna, ma prima volevo confrontarmi con questa signora, mia concittadina, che si era sottoposta all´intervento.

Presi contatti per avere un colloquio con lei e poco tempo dopo ebbi un incontro speciale con Rosanna Biagiotti che oltre alla disponibilità e alla sensibilità con cui mi accolse, mi illuminò, più di quanto avessero fatto fino ad allora molti medici, sulla malattia che l´aveva colpita. Dopo averle raccontato la mia storia e il tortuoso percorso che avevo intrapreso con Melanie, mi convinse a prendere un appuntamento direttamente con il medico che l´aveva operata.

A novembre dello stesso anno, insieme con Melanie, partimmo per Barcellona, piena della speranza di trovare lì una risposta alle sofferenze di mia figlia. Mentre eravamo seduti davanti al professore, Melanie disegnava su un foglio per gli appunti preso dalla scrivania del dottore, la faccia del medico e della dottoressa che era presente nello studio, mentre il dott. Royo esaminava le tante risonanze che avevo portato con me.

Mi suggerì di far operare immediatamente Melanie, mettendo subito in chiaro che nel giro di breve tempo la piccola avrebbe potuto avere una crisi cardio-respiratoria, soffrendo di apnee-notturne, che l´avrebbero portata alla morte. Il professore mi spiegò nei dettagli in cosa consistesse l´intervento e cioè nella resezione del filum terminale, e ovviamente anche i costi per sostenerlo.

Dopo un iniziale momento di smarrimento, considerando che le condizioni finanziarie in cui si trovava la mia famiglia non avrebbero potuto soddisfare quanto richiesto dalla clinica, tenendo conto che mio marito era stato licenziato ed io lavoravo solo saltuariamente, mi convinsi che dovevo fare tutto il possibile per far operare Melanie perché vedevo in quell´avventura verso la Spagna, nelle parole del Dott. Royo, nella testimonianza di persone che sottoposte all´intervento guarivano, l´unica strada rimasta per salvare Melanie.

Tornai a Gubbio con il preciso intento di trovare i fondi necessari per sostenere i costi dell´intervento e presi subito contatti con il mio parroco che insieme al pediatra delle bambine si mossero per aiutarmi.

Mi fecero conoscere l´Associazione “Agnese” che sensibile alla mia vicenda fu disponibile a finanziare interamente l´intervento di Melanie.

Dopo poche settimane i soldi, incredibilmente, erano già stati raccolti e non passò neppure un mese che io Melanie e mio marito eravamo già di nuovo in viaggio per Barcellona e questa volta sentivo che la speranza, che non mi aveva mai abbandonato per tutto questo calvario, stava per regalarmi un dono speciale che avrebbe ripagato tutte le paure e le fatiche.

Melanie fu sottoposta all´intervento di resezione del filum terminale, nel dicembre 2010, e già da subito si notavano dei grandi miglioramenti. Lei diceva di stare bene, non piangeva più! Dopo 3 gg dall´intervento Melanie fu dimessa e rientrammo a Gubbio e sembrava che tutto procedesse al meglio come ci aveva prospettato il prof. Royo e fu davvero così. Non riuscivo a crederci!!! Molti dei sintomi che Melanie presentava prima dell´intervento erano scomparsi…Melanie stava ricominciando a vivere!!!

A gennaio 2011 tornammo a Barcellona per una visita di controllo e con noi portammo anche la gemella Jennifer che fino ad allora non aveva presentato nessun sintomo.

Fin dal primo incontro, il prof. Royo mi invitò a procurare tutte le risonanze a cui anche io ero stata sottoposta, in relazione alla mia scoliosi, perché era probabile che i miei problemi potevano benissimo dipendere dalla stessa malformazione.

Ma la mia preoccupazione più grande fino a quel momento era stata Melanie e non avevo provveduto a quanto aveva richiesto anche perché ero convinta che se mi fossi operata non sarei guarita dalla scoliosi, considerando che era già ad uno stato molto avanzato….quindi continuavo a rimandare il mio turno.

Piuttosto ora quello che più mi premeva era Jennifer a cui facemmo fare una risonanza nel´ Aprile 2011 che spedii al professore per e-mail.

A settembre dello stesso anno fu sottoposta ad una risonanza più specifica della colonna dalla quale emerse che anche Jennifer era soggetta alla malformazione di Arnold-Chiari con edema e trazione midollare.

Due mesi dopo, il prof. Royo si trovava in Italia per un congresso, così evitammo di fare un altro viaggio a Barcellona, e lo raggiungemmo a Trieste portandogli direttamente i risultati degli esami di Jennifer.

Royo confermò la patologia della gemella…e così ripercorsi tutto l´iter che avevo intrapreso per Melanie, ricontattando l´Associazione Agnese che di nuovo fu disposta a finanziare l´intervento.

Il 21 Dicembre 2011, Jennifer fu sottoposta all’operazione e tutto andò per il meglio.

Tornammo per la visita di controllo a Barcellona a Febbraio 2012 e con l´occasione portai le mie risonanze e anche quelle di Valentina, la figlia più grande, che non aveva ancora presentato nessun disturbo.

Il dott. Royo ci comunicò che la portatrice della malformazione di Arnold-Chiari ero io e che essendo una malattia genetica, l´avevo trasmessa alle mie figlie, quindi dovevo operarmi sia io che Valentina.

Risentii l’Associazione Agnese che era disponibile e finanziare anche l´intervento di Valentina e per il mio intervento invece si mobilitò l’ass. ADA con una raccolta fondi.

Accompagnata dalla mia carissima amica Debora, fui io la prima ad essere sottoposta all´intervento il 22 maggio e poi neanche un mese dopo Valentina, che concluse il ciclo.

Con ancora più stupore, perché lo stavo sperimentando sulla mia pelle, presi coscienza che l´intervento fu provvidenziale anche per le mie condizioni. Infatti nonostante la scoliosi era ancora evidente, non avevo più i dolori del pre-intervento, mi sentivo rinata fisicamente e moralmente…avevo una grande forza che non mi potevo rendere conto da dove provenisse. Ero felice allora e lo sono ancora più oggi a distanza di mesi, perché questo percorso mi ha permesso di incontrare persone meravigliose che mi hanno aiutato e sostenuto dandomi la forza e il coraggio per non mollare.

Le associazioni “Agnese” e “Ada” che hanno sostenuto i costi degli interventi, Don luca, l´UNITALSI, il Dott. Panata, la Dott.ssa Marzia Leonardi, Rosanna Biagiotti e a tanti altri va la mia riconoscenza e le mia gratitudine e non per ultimo perché meno importante il Signore che mi ha messo nel cuore la speranza e la fede.

Infatti ad oggi sto intraprendendo un cammino di catechesi per adulti per ricevere il dono del Battesimo e dei sacramenti cristiani…un modo per dire grazie a Lui.”

Tel: 0039 3292971877

Famiglia Valente

Publicado por ICSEB el 2 Giu, 2012

familia_valente Giulio Valente. Sindrome da trazione midollare. Abbassamento delle tonsille cerebellari. (ATC). Discopatia multipla.

italia

Ciao, mi chiamo GIULIO VALENTE ho 25 anni e a febbraio del 2012 sono stato operato di Arnold – Chiari 1 dal Dott. Royo a Barcellona, ho scoperto di avere la Chiari solo a novembre del 2011 facendo una risonanza magnetica di controllo per familiarità con questa sindrome. Ebbene sì, familiarità. NellAprile 2011, di Arnold Chiari 1, è stata operata mia mamma e quindi, per controllo, tutti e tre i figli ci siamo sottoposti a risonanza magnetica e tutti e tre siamo risultati affetti da questa sindrome “RARA” e così, tutti e tre, siamo stati operati con la resezione del filum terminale.

Rara tra virgolette, perché di gente che potrebbe avere questa malattia ne conosco non poca per non parlare dei numeri della gente che sa di averla e si è sottoposta ad intervento con le svariate tecniche offerte dal menù chirurgico internazionale solo che alle volte ci conviene far finta di niente, conviene a noi o meglio a chi ci governa, e dire che sia un qualcosa di raro.

Ma veniamo alla mia storia, dalletà di 8 anni ho sempre avuto disturbi più o meno forti legati ad uno sviluppo un po troppo veloce e ad una crescita un tantino eccessiva che hanno comportato svariati problemi legati alla rincorsa tra gli organi interni e lorganismo esterno. Sindrome di Raynaud, legata alla circolazione del sangue alle estremità dellorganismo, proteinuria nelle urine legata ad affaticamento dei reni e tra i vari disturbi che ho sempre accusato uno era di difficile spiegazione per i medici a cui mi rivolgevo, di rado mi capitava di avere dei mal di testa talmente forti da farmi uscire di senno che duravano parecchi minuti, interessavano non solo la testa ma anche collo, mascella, denti e occhi. Per questi dolori una volta mi era stato anche consigliato un neuropsichiatra dal quale non sono mai andato, anche perché spesso quei mal di testa o con una semplice tachipirina o, a volte, anche da soli scomparivano e non penso che un neuropsichiatra avrebbe potuto fare di meglio.

Verso i 16 anni sembrava essere tutto rientrato e così è stato fino ai 19 anni quando comparve un nuovo disturbo, questa volta toccava allintestino, persi 15 kg. in meno di due settimane, non riuscivo a mangiare nulla perché rimettevo e anche stavolta i medici mi studiarono per alcuni mesi, esami di tutti i tipi ma nulla, e così, dopo qualche mese, tutto scomparve da sé e non ebbi nessun altro disturbo fino a 22 anni.

Lavoravo come portiere di notte in albergo e una notte, mentre ero al computer a scrivere, ebbi una sensazione di calore forte nel braccio destro, lo sentivo gonfio e non riuscivo a muoverlo, dopo qualche minuto passò. Il disturbò iniziò a presentarsi quasi tutte le notti ma questa volta, visti i precedenti, decisi di non rivolgermi ad alcun medico ed infatti dopo qualche mese il disturbo iniziò a manifestarsi sempre meno frequentemente fino a scomparire del tutto e con lui scomparve anche il mal di testa che spesso lo accompagnava.

Nellagosto del 2010 ebbi un incidente facendo motocross, mi fratturai una vertebra dorsale, dopo la regolare convalescenza dovuta, circa 4 mesi in totale tra ospedale sedia a rotelle e busto, tornai al lavoro. Già durante la convalescenza avvertivo dei sensi di vertigine che duravano pochi secondi e mi lasciavano intontito per qualche minuto, quando tornai ai normali ritmi quotidiani, però, queste vertigini iniziarono a farsi sempre più forti al punto che alle volte perdevo lequilibrio e dovevo reggermi a qualcosa o a qualcuno. Poi iniziai anche ad accusare forte stanchezza negli arti, arrivavo a sera che a fatica riuscivo ad alzarmi dalla sedia per andare a letto, iniziai ad accusare anche disturbi di memoria, facevo fatica a ricordare quello che avevo detto 2 minuti prima, iniziai ad accusare anche disturbi nella sfera intima, iniziai a temere davvero per la mia salute anche perché a 24 anni mi sentivo come se ne avessi 80 e dallessere un tipo sportivo ed intraprendente iniziavo ad essere pigro, svogliato e poltrone. Nel frattempo, mia mamma, che accusava una serie di disturbi fisici e non, aveva fatto la risonanza magnetica ed era risultata affetta da Arnold Chiari 1 con una discesa delle tonsille cerebellari quasi di 1 centimetro, pochi giorni dopo la diagnosi ebbe la fortuna di conoscere una ragazza che, affetta dalla stessa patologia, era stata sottoposta ad un intervento particolare a Barcellona da un certo dott. Royo il quale utilizzava una tecnica minimamente invasiva e che dava buone prospettive future con la sola difficoltà dei costi da sostenere, difficoltà molto grossa per noi.

Iniziò così una continua ricerca su internet, iniziai a conoscere la malattia, capirne i sintomi nei quali spesso mi riconoscevo, scoprire che in Italia lAC1 viene trattata con intervento di craniectomia, una tecnica altamente invasiva che comporta una manipolazione del cervello, leggevo continuamente storie di gente operata con la craniectomia che dopo lintervento stava come prima se non addirittura peggio, costretti ad assumere quantità assurde di farmaci, studiare la tecnica della craniectomia e paragonarla con la tecnica della resezione del filum terminale praticata dal Dott. Royo a Barcellona, leggere le storie di chi a Barcellona ci era stato e si era sottoposto a quellintervento.

Mia mamma stava molto male e i miei sintomi potevano passare in secondo piano, iniziammo a cercare una soluzione per poterla portare a Barcellona, abbiamo chiesto aiuto e a questa nostra richiesta, per fortuna e con immenso piacere, è arrivata una grande risposta di solidarietà che ha permesso a mia mamma di sottoporsi allintervento dal Dott. Royo e vedere ottimi miglioramenti già dopo poche settimane.

Il dott. Royo ci spiegò che non si tratta di una malattia ereditaria ma, sentiti i miei disturbi, mi consigliò di sottopormi ad una risonanza magnetica e, sia per scrupolo che per controllo, di sottoporre anche le mie due sorelle. Entrambe si sottoposero alla risonanza prima di me e gli esiti furono AC1 con siringomielia per la più piccola e AC1 per la più grande. Questi esiti mi spaventarono e, per paura, iniziai a rimandare sempre più in là la mia risonanza.

I disturbi, a differenza del passato, questa volta aumentavano di frequenza ed intensità portandomi alle volte a non riuscire nemmeno a muovere le gambe o a non riuscire ad alzarmi dal letto al mattino, così a novembre 2011 decisi di sottopormi alla risonanza ed ebbi riscontro di una discesa delle tonsille cerebellari di 3 millimetri ma per la legge italiana lAC1 è diagnosticabile solo oltre i 4 millimetri, ebbi lamara conferma alle mie aspettative, scoprì anche che fu proprio la rottura della vertebra un anno e mezzo prima ad accelerare il degenerare della malattia.

A fine febbraio del 2012 sono stato sottoposto alla resezione del filum, 4 ore dopo lintervento ero in piedi e camminavo senza alcun problema, dalla prima visita, fatta dopo appena 6 ore dallintervento, manifestavo già diversi miglioramenti. Oggi, a 6 mesi dallintervento, le vertigini sono quasi del tutto scomparse, non ho più quella sensazione di stanchezza che avevo prima negli arti, sono tornato carico ed intraprendente come prima, 15 giorni dopo lintervento sono tornato in moto, la mia più grande passione, ho ripreso la mia vita.

Voglio ringraziare il Dott. Royo, lui ti trasmette serenità anche con una sola stretta di mano, un grazie enorme a tutto lo staff che ruota intorno a lui e sopratutto intorno a noi pazienti, una famiglia che ti fa sentire accolto, tranquillo, gente sempre pronta a darti una risposta, un consiglio e, perché no, anche un aiuto nellaffrontare i disagi che questa patologia, per qualcuno volutamente rara, ti fa attraversare.

Voglio ringraziare inoltre tutta la gente dellassociazione AI.SAC.SI.SCO. con i quali si è creata una rete di mutua assistenza ma sopratutto di condivisione e di conforto nei confronti di una malattia che risulta essere davvero difficile da comprendere, da accettare e da esporre agli altri.

VALENTE Giulio

[email protected]

Famiglia Asín

Publicado por ICSEB el 13 Dic, 2011

Sonia Asín. Sindrome da Trazione midollare. Scoliosi Idiopatica.

 Catalunya

Data intervento: ottobre 2000

Mi chiamo Sonia Asín e sono paziente del dott. Royo, concretamente sono il caso numero dodici. La mia vita è sempre stata legata alla scoliosi che mi è stata diagnosticata quando avevo 9 anni. La diagnosi è arrivata perché mi lamentavo sempre di mal di schiena e c´è stato un periodo in cui non mi potevo neanche sedere.

Il mio pediatra mi disse che con il nuoto si sarebbe curata. Ho nuotato per molti anni ma a diciott´anni la mia scoliosi era di 48º dorsale e 50º lombare.

È stato allora che ho avuto la gran fortuna di conoscere il dott. Royo e dal primo momento ho avuto piena fiducia in lui. Tutto ciò che mi spiegava mi sembrava logico e coerente. Ricordo che nella prima visita il dott. Royo mi fece una semplice domanda che per me significò tanto: “Quali sono i tuoi dolori?” In quel momento ho capito che davanti avevo per la prima volta un medico che capiva cosa vuol dire avere scoliosi. Comprendeva che non significa solo avere la colonna inclinata, è avere un dolore permanente cervicale e lombare, contratture dall´alto al basso della schiena, che ti si addormentino le mani, i crampi alle piante dei piedi…

Quando mi decisi a operarmi, nell´anno 1999, sapevo che prima di me l´avevano fatto solo altre 11 persone, e che dopo l´intervento avrei dovuto rimanere stesa dieci giorni senza potermi muovere, ma sentivo che ero nelle mani migliori in cui potessi essere e non avevo per niente paura.

Quando mi sono svegliata il dott. Royo mi spiegò che l´intervento era andato più che bene, dato che su di me aveva potuto applicare una nuova tecnica che permetteva di sezionare il filum in tal modo che il giorno dopo io mi potessi alzare dal letto.

E così fu, il giorno seguente mi alzai, camminai e tre giorni dopo potei tornare a casa.

Dopo l´intervento molti dei dolori che avevo sono scomparsi e la mia quotidianità è diventata molto meno dolorosa.

E se questo non fosse abbastanza, due anni dopo abbiamo avuto la sorpresa incredibile di vedere che la scoliosi si era raddrizzata di 10º per curva.

Tutto questo lo devo solo al dott. Royo. Tredici anni più tardi non ho avuto nessun dubbio nell´affidare mia figlia di sei anni nelle sue mani (operata ad ottobre 2011). Grazie per tutti gli anni di ricerca e lotta per aiutare le persone come me e mia figlia. Di tutto cuore.